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Spalletti: “Non partecipo al disfattismo”. Nainggolan: “Futuro? Vedremo più in là” – AUDIO – FOTO – VIDEO

Il tecnico giallorosso: "In 10 anni sono peggiorato in tutto, vedo ombre ovunque. Sono una persona pericolosa...". Radja: "Ancora in corsa su tutti i fronti"

Redazione

LIONE, dall’inviato – In Francia è già tutto pronto per la sfida di domani sera tra Lione e Roma, gara di andata degli ottavi di finale di Europa League. Alla vigilia del match, il tecnico giallorosso Luciano Spalletti è intervenuto in conferenza dalla sala stampa del Parc Olympique Lyonnais. Al suo fianco presente anche Radja Nainggolan.

Ecco le parole di Spalletti:

Che tipo di partita si aspetta domani contro il Lione? E’ una squadra molto forte dalla trequarti in su, una squadra che segna molto e che ha un calcio spettacolare.

Lo abbiamo già visto in Champions Leangue contro la Juventus, hanno giocato due buonissime partite. Per cui domani secondo me sarà una partita difficile, perché il livello del campionato francese è salito negli ultimi anni. Ciò vuol dire che non si può fare un paragone con quando ci abbiamo giocato l’altra volta, perché c’era solo il Lione come squadra forte in questo campionato. Attualmente ci sono il Monaco, il PSG, il Nizza... la competitività del campionato secondo me è salita. E mentre prima c’era la possibilità di sorprenderli, ora sono abituati a partite di livello ed è un livello alto sia come qualità di gioco che come qualità fisiche. Poi è chiaro che hanno quelle qualità indiscutibili che tu hai citato. Per noi sarà fondamentale non giocare a campo aperto, proprio per la velocità che hanno quelli davanti, perché se Lacazette lo lasci negli spazi grandi è un giocatore che riesce a sfruttare nella sua totalità le qualità che possiede. Quindi o si morde forte o gli si lascia il pallino e si va sotto la metà campo, non dobbiamo fare quella via di mezzo che disturba un po' tutti, ma che a loro gli dà grandi vantaggi.

Può essere che i tanti impegni così ravvicinati in questo momento della stagione possano aver tolto delle energie mentali?


Sì, quando si parla di stanchezza non si va solo a toccare il valore muscolare, ma diventa sempre più importante quello che dice la testa, cioè il livello psicologico è più importante di quello fisico. A me è successo qualche volta di subentrare, si era fatta anche questa valutazione all’inizio. Se gli si va a dire alla squadra ‘Siete stanchi’, bisogna rifare la preparazione e si riparte tra due mesi. Sarebbe come dirgli ‘avete due mesi di bonus per perdere le partite’. La prima considerazione è che abbiamo giocato contro due squadre forti che nessuno ha citato. Abbiamo incontrato squadre fortissime con le quali, forse anche sbagliando qualcosa, siamo rimasti bene in partita in entrambi i casi. E mentre in altri casi qualche cosa ci era girata a favore, in questo caso qui sono più le cose che ci sono andate contro che non quelle corrette che ci saremmo anche meritati. Poi è chiaro che sono tante partite, l'avevamo già detto, ma io nutro fiducia in quelle che sono le capacità extra che hanno i miei calciatori, perché ho solo quella strada lì, non ne ho altre. Io non partecipo al disfattismo che c’è ora intorno alla squadra, gliel’ho detto anche a loro. Noi ci siamo guadagnati con il sudore questo livello di calcio che stiamo giocando adesso, e siccome ce lo siamo guadagnato e ci eravamo creati un piccolo margine, ora ce lo siamo rigiocato. Ma proprio perché ci è costato fatica e sudore, ce lo vogliamo riprendere. E sappiamo che ci sono complicazioni da superare, ma noi siamo una squadra forte che sa trovare le soluzioni, anche nei momenti particolarmente difficili. Sono due sconfitte che fanno male, ma per ora sono solo due sconfitte, poi in fondo si vedrà se avevate ragione voi o se avevamo ragione noi. Adesso si va avanti con la consapevolezza che c’è ancora tutto lì a portata di mano, avendo perso quel piccolo vantaggio che ci faceva stare più tranquilli e che ora probabilmente ci crea qualche tensione in più. Ma gente forte deve avere una testa forte da saper sopportare anche queste piccole tensioni in più.

Nel 2007 lei ha vinto qua. Qual è il suo obiettivo per domani?


E’ chiaro che questo tipo di sfide si giocano considerando anche che c'è un'altra partita, si giocano 180′. Però partire bene e soprattutto far bene fuori casa diventa un vantaggio importante. E allora si prova a fare la partita avendo tutte quelle attenzioni che il caso vuole, però si prova a giocarsi la partita tentando di vincerla, mantenendo equilibrio, ma sempre cercando di vincerla.

Dopo la partita con il Napoli tornerai a giocare a 3 in difesa? Come è cambiato Spalletti negli ultimi 10 anni?


La partita col Napoli si è giocata come tante altre, nel senso che si può anche stare a 3 ma poi si va a difendere in 4, dipende da quello che fanno gli altri per non regalare un uomo in fase difensiva dove ti schiaccerebbero con più facilità. Ci sono delle scalature che poi ti permettono di avere una tranquillità, di avere un uomo in più sulla linea difensiva in alcuni casi, ma non due o tre che ti ammucchiano e danno campo agli avversari. Per cui conta poco, se io metto per esempio Bruno Peres a destra come quinto però gli faccio attaccare il terzino sinistro, poi è chiaro che è lui che va a fare il terzino destro, e siamo in un modo che ci permette di difendere bene per quelle che sono le qualità degli avversari e di non dare campo da una parte o superiorità numerica in un reparto. La differenza la fa sempre quello che è il modo di attaccare degli avversari che ti obbliga a fare delle scalature e, in base a questo, tu componi in maniera equilibrata la linea difensiva. Era uscito Fazio, c’era già una partita che si era consumata per due terzi e che aveva bisogno, in base al risultato, di qualcosa di più. Io come sono? Peggiorato in tutto. Più nervoso, vedo ombre ovunque. Non mi si può proprio star vicino. Secondo me è giusto il messaggio che avete mandato all’inizio al presidente: ‘Se ci deve ancora pensare, è una persona pericolosa, non lo prenda’. Quello è un messaggio che avete mandato al presidente sul cellulare all'inizio dell'anno quando io sono tornato a fare l'allenatore della Roma. Secondo me quella è la sintesi giusta di come sono fatto io, quello bisogna chiedere al presidente il permesso di dirlo, ancora non me l'ha dato, ma ci sto lavorando. Sono peggiorato in tutto, una roba difficile.

Ha chiesto informazioni a Grenier sul Lione?

No.

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Ecco le parole di Nainggolan:

Anche tu come calciatore vedi un eccesso di critica verso la Roma? Anche per te c'è quello che Spalletti ha chiamato disfattismo?

Per me è difficile rispondere su quello perché io faccio il calciatore e quando le cose vanno male penso che un po’ di critiche siano normali. Alla fine abbiamo perso due partite, non abbiamo buttato via tutto. In coppa Italia la situazione si può ribaltare, in campionato siamo sempre nella stessa posizione in cui eravamo prima della partita col Napoli, quindi in questo momento penso che stiamo sempre facendo un ottimo campionato e, andando a vedere, siamo ancora in corsa su tutto. Sicuramente le sconfitte ci fanno male, ma adesso tocca a noi dimostrare che possiamo e dobbiamo fare meglio delle ultime due gare.

Dopo il famoso video che ti è stato estorto da un gruppo di tifosi, hai quasi migliorato il tuo rendimento. Quando succedono queste cose c’è una carica in più? Ti senti comunque pronto a giocarle tutte?

Penso che noi giocatori siamo fatti per quello, lavoriamo tutti i giorni per essere pronti per le partite che arrivano, poi se si sta in una squadra che fa più competizioni, è normale che bisogna prepararsi per ogni partita. Poi io sono sempre stato così, voglio giocare tutte le partite come tutti i miei compagni. Poi ovviamente sono gare in cui uno può rendere un po’ meno rispetto alle altre volte, ma penso che sia normale. A volte per come gioca l’avversario, a volte per colpa del giocatore stesso. Ma io sono così: io voglio giocare, mi sento pronto per tutte le partite, poi bisogna vedere come va una partita per dire come si è giocato, non si può mai sapere prima, quindi sono cose che si vedono dopo.

Ci sono tante voci sul tuo futuro nella Roma. Ti senti di assicurare che Roma sarà casa tua anche il prossimo anno?

Abbiamo appena superato la metà del campionato e mi parli del mercato… Io penso di far bene come ho sempre fatto e come ho sempre cercato di fare. Poi queste sono cose che si rivedranno in avanti. Io sono felice qua, sto bene, mi piace giocare per questa società. Sono cose che poi si vedranno.

Al termine della conferenza stampa, Spalletti ha parlato anche ai microfoni di Sky Sport. Ecco le sue dichiarazioni:

Ha ripensato alla partita di 10 anni fa?

Ci si porta dietro un po’ tutto, quella era una squadra diversa con un campionato diverso, il Lione veniva da 7 campionati vinti di fila. Ora è un po’ indietro in classifica ma è cresciuto il livello del campionato, ci sono squadre attrezzate. E' meno facile coglierli di sorpresa, saranno più pronti. Hanno sfide continue che gli permettono di mantenere un livello di guardia altissimo.

Che momento vive la Roma? Stanchezza più fisica o mentali?

La stanchezza c’è perché va a toccare i muscoli e la testa, secondo me è da lì che partono gli input per il lavoro muscolare. Non si guadagna niente a citarla di continuo, si può cercare di trovare stimoli nuovi e di lavorare in un certo modo, ma sapevamo che questo sarebbe stato un periodo fondamentale per noi. Per quello che si è visto ci siamo rigiocati un po’ del guadagno fatto. Proprio per questo motivo vogliamo andare a riprendercelo, è roba nostra. La partita di domani viene a proposito.

C’è un po' troppo disfattismo intorno alla Roma?

È chiaro che il nostro mondo, quello che riguarda Roma, è un po’ così. Vogliamo essere i primi sempre in tutto e quando c’è qualcosa che non va bene diventa facile buttare via un anno di lavoro. Abbiamo perso due partite e abbiamo fatto bene un anno di lavoro. Si tratterà di metterci più impegno, servirà organizzare meglio il nostro immediato futuro, ma è ancora a portata di mano.

In cosa è migliorato Spalletti come allenatore 10 anni dopo?

Qualche esperienza ce la siamo fatta, siamo andati in giro per il mondo a vedere come ragionano gli altri, come si comportano gli altri, come studiano e questo fa sì che il bagaglio abbia qualche notizia in più. Se tu rimani sempre a fare il giornalista a Roma... (ride, ndr).

Si ha l'impressione che non la tocchi niente. Ogni tanto perde la pazienza anche lei?

Purtroppo sono sensibilissimo a tutto, mi prendo a cuore tutte le situazioni che mi circonano. Questo secondo me è un difetto, riesco poco a scaricare. Gli ultimi risultati mi danno fastidio e mi portano a dover impegnare e far partecipare tutto ciò che mi circonda al prossimo incontro, alla prossima gara. Sotto questo aspetto qui devo ancora migliorare, devo ancora fare passi in avanti.

Cosa ha pensato del Napoli di ieri sera?

Il Napoli è una buona squadra. La Roma non ha fatto male come si è detto. In alcuni momenti il Napoli ci è stato superiore, la Roma non è stata fortunatissima come voleva l’ultimo pezzo della partita e loro hanno portato a casa un risultato importante. Sono un avversario temibile, forte. Ieri sera hanno fatto una buonissima gara, sono d’accordo con l’analisi di oggi, ha giocato un calcio eccezionale e per un dettaglio gli si è messa di traverso la sfortuna. Poteva succedere di tutto.

Spalletti successivamente torna in diretta: “Mi ero dimenticato di fare l’augurio a tutte le donne: auguri sinceri dal profondo del cuore”.