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L’involuzione dei singoli affossa la Roma: Zalewski, Pellegrini e Spinazzola smarriti

L’involuzione dei singoli affossa la Roma: Zalewski, Pellegrini e Spinazzola smarriti - immagine 1
I tre giocatori di Mourinho hanno subito una flessione di rendimento verticale che ha contribuito alle difficoltà degli ultimi mesi del club giallorosso
Redazione

José Mourinho, come accade a questo genere di allenatori, ha sempre saputo valorizzare alcuni giocatori in particolare. Anche a Roma questo suo tocco magico, aveva generato un exploit individuale di alcuni elementi diventati importanti se non fondamentali per la squadra. Nell’anno della Conference League si è toccato un picco prestazionale che ha finito per diventare un baratro dal quale rialzarsi, questi giocatori, non sembrano trovare la via d’uscita. Quindi vengono in mente le parole di una canzone di Cesare Cremonini: “Cos’è successo, la tua stella si è eclissata?” E in effetti, al giorno d’oggi, quei giocatori che sembravano in rampa di lancio nel calcio romano, italiano e non solo sembrano ora crollare nell’anonimato ad ogni singola apparizione. Il primo nome a trovarsi in questa situazione sembra essere Nicola Zalewski, uno dei protagonisti inattesi del cammino in Conference League. Classe 2002, esordiente in maglia Roma quando ancora sulla panchina c’era Paulo Fonseca, nel 2021/2022 il popolo giallorosso scopriva il talento polacco nato a Tivoli. Un giocatore rapido con un buon controllo del pallone, anche in fase difensiva, dotato di una correttezza negli interventi (solo 9 falli commessi nella stagione del trionfo europeo) e di un buon tempismo nel rubare i palloni (35). Adesso dalle parti di Trigoria quel giocatore non si è più visto, in Serie A ha già superato il bottino di falli commessi (a metà stagione siamo ad 11), e anche quella capacità di intercettare e rubare i palloni avversari sembra scomparsa ( 16 “intercetti” e 35 rubati nel 21-22, quest’anno siamo solo rispettivamente a 4 e 14). Anche l’ammontare di passaggi riusciti ha subito una flessione negativa, passando dall’80% al 75%. Il polacco si aggiunge alla lista di terzini che non riescono più a dare la spinta giusta per il gioco della Roma.

Le involuzioni della Roma: Spinazzola e Pellegrini

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Restando sempre sulla fascia, nel ruolo spettante ai terzini che nel calcio moderno hanno sempre più libertà di avanzare ricoprendo compiti offensivi, è il caso di pensare alle ultime prestazioni di Leonardo Spinazzola. Quello sul campione d’Europa è un discorso a sè, il terribile infortunio al tendine d’Achille subito nel corso di Euro 2020 lo ha allontanato dai campi per un periodo interminabile. Ha rivisito il rettangolo di gioco solo negli ultimi mesi del 2021/22, ma già dalla stagione successiva era chiaro che la Roma aveva ritrovato un giocatore profondamente diverso, con meno propensione al dribbling (127 tentati nella stagione pre infortunio che scendono a 53 lo scorso anno e a 24 in questo) e meno concretezza nel mettere il pallone in mezzo all’area per servire gli attaccanti (15 cross riusciti nell’anno di rientro contro i 24 pre infortunio). Da quel per lui triste Belgio-Italia, sono passati due anni e mezzo, ma l’impressione è che “Spina” si ancora alla ricerca del suo momento d’oro che sembra semplicemente superato.

In un periodo nefasto, alla continua ricerca di un rendimento smarrito, si trova anche Lorenzo Pellegrini. Tornato alla Roma nel 2017, dopo l’esperienza di due anni al Sassuolo, il numero 7 ha conquistato i cuori del tifo con prestazioni memorabili e il suo nome e si è iscritto al club di giocatori romani e romanisti che hanno indossato la maglia, e nel suo caso anche la fascia da Capitano, della Roma. Purtroppo, anche lui non riesce più ad incidere come un tempo e a risentirne è la fase offensiva, ma anche realizzativa. Pellegrini ha trovato difficoltà nel firmare col suo nome sul tabellino dei marcatori: l’anno della Conference è stato magico, 14 gol e 7 assist tra campionato e Coppa, numeri degni di un campione e di un capitano, che tuttavia sono crollati improvvisamente. Il ricordo della punizione che ha sigillato il 3-0 nell’ultimo derby vinto dai giallorossi non può svanire, ma è sempre più lontano. Al di là della fase realizzativa, Pellegrini ha iniziato a faticare anche nel contributo alle trame offensive di Mourinho, senza più portare a termine dribbling (secondo i dati Kickest sono 43 quelli riusciti nel 21-22, scesi a 30 l’anno successivo e appena 8 in questa stagione) e con passaggi poco decisivi (68 passaggi chiavi l’anno della Coppa e 70 il successivo, diventati solo 16 a metà della stagione corrente). La Roma deve ritrovare il suo capitano e i suoi campioni della Conference.

Ascanio Antolini Ossi 

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