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L’inchino della discordia, social divisi: “Vogliamo 11 Kolarov”, “Ennesima provocazione”

LaPresse

Dopo il gesto del terzino serbo al Bentegodi, in tanti hanno deciso di perdonarlo per il bene della Roma: "Restiamo uniti, lui ha le palle e sputa sangue per la maglia"

Francesco Iucca

Kolarov e la Roma, odio e amore. Il battibecco a Termini dopo la rimonta subita a Bergamo, poi l'1-7 di Firenze, la contestazione, i cori, le scritte dirette al serbo. Segnali tutt'altro che distensivi da parte dei tifosi giallorossi, che anche al Bentegodi non hanno fatto mancare il loro 'calore' nei confronti del terzino, reo di averli insultati, di nuovo (dopo le parole in una conferenza pre-Real a novembre). Poi il gol di Kolarov ieri contro il Chievo, salutato dai cori di insulto e dalla rabbia dei tifosi nel settore ospiti, per niente scalfita dalla prodezza che ha chiuso il match. E l'ex Lazio che ascolta, incassa e risponde con un inchino. Un gesto di pace, come a dire 'ripartiamo'. Forse. Perché non tutti sui social sono convinti dalla bontà delle intenzioni di Kolarov, che invece avrebbe rinnovato la sfida ai romanisti.

"NON DIMENTICHIAMO" - "A casa mia quella si chiama provocazione, ci vuole coraggio a dire che è stato un gesto di conciliazione", commentano in tanti. Altri rincarano la dose e non hanno dubbi: "È stata l'ennesima mancanza di rispetto", "Pensasse a giocare a pallone e tenere la bocca chiusa altrimenti fa solo danni". Poi c'è chi, invece, se la prende con i tifosi che hanno deciso di perdonare tutto a Kolarov: "Non basta un gol contro una squadra già retrocessa per dimenticare i suoi continui insulti", "Troppo facile fare l'arrogante dopo una mezza vittoria e un gol al Chievo", "Non esiste insultare un tifoso, voglio vedere se avrebbe fatto l'inchino in caso di sconfitta".

UNITI PER LA ROMA - L'altra parte, a dir la verità quella più nutrita, si schiera al fianco di Kolarov, che ha sempre dato tutto per la maglia facendo vedere grandi giocate. "Lasciatelo in pace, a 33 anni dà sempre il fritto", gridano in molti. Il commento più ricorrente, però, è "11 Kolarov". Un'inversione di tendenza significativa rispetto ai giorni scorsi, l'inchino riparatore evidentemente ha sortito i suoi effetti. "Non si può contestare uno che ci mette faccia e sangue, se fossero tutti come lui forse vinceremmo qualcosa", "È uno che ha le palle e la vostra è tutta invidia", si legge in diversi commenti. "È un guerriero, non si tocca e non si discute", "Ha chiesto scusa con l'inchino, la questione è chiusa".

E altri che invece apprezzano le sue uscite: "Almeno non prende nessuno per il culo, è un professionista anche se ha un carattere forte". Alla fine il succo, però, è uno e uno solo: "Restiamo uniti, da oggi va solo sostenuto", "Finché indossa questa maglia il grido è solo 'Forza Kolarov'!", "Chi ieri ha visto una provocazione è in malafede". Piuttosto in tanti invitano ad andare alla radice: "Assurdo contestare Kolarov per aver risposto a un solo tifoso in un momento di tensione, bisognerebbe invece contestare presidente e dirigenti". Il senso è quello: lasciare da parte malumori e rancori per lottare insieme pensando solo al bene della Roma.