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Licenza Uefa: la Roma ha pagato, la Lazio no. Ma è una strategia di Lotito

Lotito non finisce mai di sorprendere, ne sa una più del diavolo. Si fa per dire. Ma di certo, quanto a inventiva, non ha quasi eguali. L’ultima trovata per portare avanti la sua battaglia sui diritti televisivi si è giocata in questi giorni.

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Lotito non finisce mai di sorprendere, ne sa una più del diavolo. Si fa per dire. Ma di certo, quanto a inventiva, non ha quasi eguali. L'ultima trovata per portare avanti la sua battaglia sui diritti televisivi si è giocata in questi giorni.

Perché il presidente non ha ottenuto (volutamente) la licenza d'uso per partecipare alla prossima Champions (in realtà vincolante anche per la prossima iscrizione al Campionato), non avendo pagato ancora lo stadio dove dovrebbe eventualmente disputarla.

Il termine per il pagamento del campo (1,9 milioni all'Olimpico) è scaduto ieri, ma la Lazio avrà ancora 20 giorni di tempo (erano tre settimane a partire da ieri) per saldare il debito, adducendo le proprie motivazioni. Quali? I mancati introiti dei diritti tv. L'atteggiamento di Lotito infatti rientrerebbe nella sua battaglia sui bacini d'utenza. Sarebbe una precisa strategia del numero uno biancoceleste per ottenere quei 49 milioni dei diritti tv inizialmente pattuiti. Vorrebbe dimostrare che, senza quel denaro, non potrebbe riuscire a ottemperare agli impegni economici del proprio club. Ma i tifosi possono comunque dormire sogni tranquilli, la questione si risolverà a breve. Semplicemente perché Lotito sogna anche quegli introiti derivanti dalla qualificazione in Champions, figuriamoci se vi rinuncerebbe per non aver ottenuto la licenza Uefa. Impensabile. Però dovrà scontare una "pena": a questo punto, non potrà più usufruire, a differenza della Roma (che ha già pagato i suoi 800mila euro), della rateizzazione degli 1,9 milioni. Quando salderà il debito dunque, dovrà farlo in un'unica soluzione. Uno scotto che Lotito pagherebbe felicemente. Sempre che, s'intende, riesca a vincere la propria battaglia sui diritti tv.

repubblica.it