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L’eterno dilemma del vice-Dzeko: Petrachi cerca l’erede, la Roma non può più sbagliare

Edin si avvia verso il tramonto, i giallorossi hanno bisogno di un nome a cui affidare il futuro per non rivivere un altro post Totti. Da Kean a Tiquinho, tutti i nomi

Valerio Salviani

La mossa più importante fatta dalla Roma nello scorso mercato è stata riuscire a tenersi Dzeko. La più importante nel prossimo sarà trovare un degno di erede. Il bosniaco è il punto di riferimento, il leader e il giocatore più forte della squadra di Fonseca. Quando il tempo lo costringerà a cedere il passo, i giallorossi non dovranno farsi trovare impreparati. Petrachi è da tempo al lavoro per trovare il profilo giusto, ma ripetere il colpo fatto da Sabatini nel 2015 sarà quasi un’impresa.

UN VUOTO DA COLMARE - Il rischio di rivivere una sorta di post Totti è alto. Nelle ultime due stagioni l’ex capitano giocò poco, lasciando spazio proprio a Dzeko, ma il suo addio pesò tanto soprattutto per ciò che rappresentava nello spogliatoio, per i tifosi e per la storia del club. La presenza di Edin e De Rossi in parte ha attutito la botta. Quando smetterà (o andrà via) anche il numero 9 la Roma si troverà a dover colmare un vuoto non solo tecnico, ma anche carismatico. Questo è un effetto collaterale che a Trigoria avevano messo in preventivo già ai tempi di Monchi. Schick doveva riempire quella casella, ma non è successo. Il ceco ha deluso tecnicamente, ma anche dal punto di vista caratteriale. Il peso di quel ruolo e l'ombra di Dzeko lo hanno oscurato. La scelta che verrà fatta segnerà per gran parte il futuro sportivo della Roma, come successo con l’acquisto dell'ex City nel 2015.

KEAN E I SUOI FRATELLI – La scorsa estate si è scelto di affiancare a Dzeko un nome d’esperienza, facendo gli investimenti più importanti in altri ruoli. Kalinic non può rappresentare il futuro e non sarà riscattato. Schick non tornerà dal Lipsia e se anche dovesse tornare sarà rimesso sul mercato. Il bosniaco ha ancora un paio d’anni importanti davanti e per questo si può pensare di puntare su un giovane che ne raccoglierà l’eredità a tempo debito. Moise Kean è un nome che piace molto. Insieme a Zaniolo rappresenta il futuro della Nazionale per i prossimi 10 anni. Portarlo alla Roma sarebbe una scelta coraggiosa, ma che tecnicamente ha più possibilità di andare a buon fine che di fallire. I dubbi riguardano le qualità mentali del giocatore, da questo punto di vista più imprevedibile. Altri due giovani cerchiati in rosso sul taccuino di Petrachi sono MarianoDiaz e Vlahovic. Entrambi rappresenterebbero una scommessa, ma stiamo parlando di un profilo che dovrà essere pronto quando verrà chiamato in causa e il rischio dovrà essere estremamente calcolato. Tra i candidati anche Hurtado del Boca, una sorta di baby Zapata, e Pinamonti. L’home made non convince: Celar e Estrella i due prodotti del vivaio più importanti, ma al momento non sono opzioni su cui si vuole puntare.

LA CERTEZZA – E’ chiaro che l’ideale sarebbe prendere un 9 già pronto. Un acquisto che possa mettere in difficoltà Dzeko già l’anno prossimo o che possa giocarci insieme. Un colpo come lo è stato Tevez per la Juventus o Eto’o per l’Inter, per fare due esempi. Usati sicuri, magari in difficoltà nei super team europei e con voglia di riscatto. Goetze è un nome che va in questa direzione, ma gioca in un altro ruolo. Fonseca ha fatto a Petrachi il nome di Tiquinho del Porto. Un gol ogni due partite, maturo e pronto per il grande salto. Un altro è Diego Costa, un po’ più avanti con l’età ma sempre allettante. A giugno nel frattempo con ogni probabilità si libererà Mertens a zero. A breve avrà 33 anni, non può rappresentare il futuro ma per almeno una stagione insieme a Dzeko può fare la differenza. C’è anche quest’opzione. Petrachi prende nota e prepara il colpo.