Vigilia di Roma-Catania, Luis Enrique ha parlato in conferenza stampa
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L.Enrique: “A fine stagione saprete il mio futuro. Possiamo ancora centrare l'Europa”
Vigilia di Roma-Catania, Luis Enrique ha parlato in conferenza stampa
La Roma cerca l'Europa, questo può modificare la decisione che ha già preso?
"Cerchiamo da tanto tempo di ottenere un posto in Europa, è l'unica cosa importante. Non sarà facile perchè abbiamo sbagliato tutte le opportunità: ora mancano due partite e ci sono ancora delle possibilità, mi interessa solo questo."
Sentendo Sabatini sembra che lei voglia lasciare
"Mollare? Dipende cosa..."
Lascia incompiuto il progetto?
"Non tocca parlare di questo oggi, solo del Catania. Il mio futuro non mi interessa, quello che importa è il futuro della Roma. Il resto avrà il suo momento."
Dopo le cose successe nel calcio italiano, come i tifosi del Genoa e Delio Rossi, pensi che ci sia spazio per i tuoi valori? Ti trovi bene umanamente in questo calcio?
"Calcisticamente sono convinto di poterci essere. Chi sta sopra a noi, chi lo vince, gioca un bel calcio. Per questo dico di non essere un marziano: il calcio italiano è un pò diverso ma ci sono sempre due porte e un pallone. Umanamente non ho cose diverse: non siete furbi o cattivi, siete come tutti gli altri. Mi dispiace per Delio Rossi e per il calciatore, è stata una cosa brutta ma capisco entrambi, la loro sofferenza. Non si devono comunque giudicare per questa cosa, sono entrambi brave persone e bravi professionisti."
In molti sondaggi i tifosi stanno con Delio Rossi
"Faccio una riflessione: la prima cosa che ho sentito appena arrivato è "falli correre e fuori le palle", pensavo che fosse "fuori il pallone", poi ho capito. Io sono quello che decide la formazione, quando ho messo fuori Francesco o Daniele è successo il finimondo, con loro ho fatto un accordo, ma se tengo fuori Curci non succede niente, se lo faccio con loro due succede un casino. E' questo che non capisco. Il tifo romano è passionale al massimo, anche di fronte alle figuracce loro sono lì, continuano a fare i tifosi anche se non lo meritiamo. Sono fedeli al massimo ma qualche volta per me, come allenatore, sono incomprensibili. Sono felice di essere qui e credo di capire un pò ciò che pensano i tifosi."
Domani c'è Montella, un idolo per Roma. Lei ha vissuto il confronto con Montella?
"Lui è anche un idolo mio, ha fatto 4 gol alla Lazio. Era bravissimo da calciatore, è un allenatore di altissimo livello. Nessun confronto, l'ho conosciuto a Coverciano ed è una bella persona."
Si aspettava cos' difficile la sua prima stagione italiana?
"Di più non me la aspettavo. Quando ho deciso di venire qui l'ho fatto con gli occhi chiusi: ho conosciuto un pò Baldini e Sabatini, poi ho visto in che modo serio lavorano. So che il progetto all'inizio era interessante perchè si voleva un calcio più di attacco con giocatori giovani. Se noi avessimo fatto dei risultati migliori sarebbe stato bellissimo ma non è così."
Ha già fatto un bilancio della sua stagione? Anche senza Europa?
"Sarà importante, è diverso se arriveremo in Europa o meno. Non è lo stesso arrivare quinto o essere in zona Champions."
E' più importante la qualificazione o il percorso di miglioramento della squadra?
"Tutti e due ma si giudica per i risultati. Non significa che non penso a giocare bene per arrivare ad un risultato."
Il tema dominante in città è il suo futuro: sarà determinante l'incontro con la società a fine stagione o ha già deciso?
"Sarà importante. Deciderò in base a quello che farà la squadra e quello che io sento. La società ha fatto di tutto perchè io mi trovassi nelle condizioni migliori. Le mie idee già le sanno, mi conoscono dall'inizio: loro mi hanno dato tutto, che altro devo chiedere? Io ho dato il mio cento per cento, alcune volte è bastato, altre no. Comunque sarà importante non fondamentale per capire se rimanere o no."
Il suo rapporto con l'ambiente è determinante per la sua scelta?
"E' fondamentale avere un buon rapporto con i tifosi. La squadra ne ha bisogno, anche quando si arrabbiano. Anche l'allenatore, è la stessa cosa, altrimenti è più difficile per tutti. Il mio rapporto si basa sulla società per primo, poi con la squadra e poi sui tifosi."
Ci sono voci sui possibili sostituti, le danno fastidio?
"A me no. Penso che tutti i nomi che si sono fatti siano di livello altissimo. alla squadra neanche, adesso il loro allenatore sono io e devono fare il meglio fino alla fine. Non sarò di certo il primo o il secondo allenatore che avranno, è fondamentale nella carriera di un calciatore"
Pensa di aver fatto delle scelte a livello etico che hanno inficiato il risultato?
"Ho messo prima il formare una squadra rispetto ai risultati. Ho messo la squadra prima dei miei interessi: forse è il cammino più difficile per un allenatore ma i calciatori devono sapere che hanno delle responsabilità, l'esclusione di De Rossi è l'esempio e io lo rifarei. Se si va avanti così si vince, perchè nessuno può essere più importante della squadra intera. Neanche Messi."
Se questo percorso di formazione è riuscito, perchè sta pensando di andare via?
"Non so se andrò via. E comunque sono cose che riguardano me a livello personale."
Domani si aspetta fischi o applausi?
"Mi aspetto il comportamento solito, quasi perfetto. In casa abbiamo iniziato in modo complicato, poi siamo stati più forti. Mi aspetto l'appoggio del tifo, c'è un'opportunità per l'Europa e sarebbe strano vedere il contrario. Domani Giorgio Rossi farà l'ultima partita all'Olimpico, sarà bellissima come giornata."
La squadra ha fatto quello che era nelle sue previsioni? Non crede che sia stata un pò troppo coperta dalla sua presenza in prima linea?
"A me piace proteggere la squadra perchè vedo i loro comportamenti. In un clima di tranquillità i giocatori possono lavorare meglio, sicuramente si può fare di più. Ho sempre cercato di mettermi in prima linea per coprirli: se pensassi che non ci sono i comportamenti giusti lo direi. Loro si impegnano sempre, anche se non riesce sempre a dimostrarlo con i risultati perchè il calcio è imprevedibile."
Che campionato è stato quello che sta finendo?
"E' un campionato bellissimo, in cui si sta lottando fino alla fine."
il pareggio del Lecce a Torino può rivalutare alcune pesanti sconfitte della Roma?
"No, non posso rivalutare le sconfitte dopo ogni risultato degli avversari"
Domani che tipo di risposta si aspetta dal pubblico nei suoi confronti?
"Quello che mi interessa è vedere il tifo che dà forza alla squadra. Una delle vittorie più belle è stata contro l'Udinese, in cui il tifo ha fatto di tutto per farci vincere. Normale che si senta la gente che fischia e che urla"
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