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Legge sugli stadi, Crimi: “Spero che passi entro quest'anno”

«La legge sugli stadi non è ferma, riprenderà a lavoraci la Commissione Cultura della Camera dopo la pausa elettorale per i ballottaggi. Si sta cercando una sintesi per chiudere

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«La legge sugli stadi non è ferma, riprenderà a lavoraci la Commissione Cultura della Camera dopo la pausa elettorale per i ballottaggi. Si sta cercando una sintesi per chiudere

perchè è da un anno che si sta esaminando. Si è molto vicini all'accordo, e mi auguro che si possa chiudere entro l'estate, o subito dopo, per poi andare al Senato entro l'anno e far approvare questa legge. Serve buonsenso perchè è fondamentale per lo sport, per il calcio italiano e anche per il sistema-paese. Portiamo a casa questo testo, siamo vicini e si può fare». Il sottosegretario con delega allo Sport, Rocco Crimi, guarda con fiducia all'iter conclusivo della normativa sugli stadi. «L'effetto stadio è fondamentale per i conti dei club - ha aggiunto -. Ma la legge non è semplice da far approvare perchè complessa e perchè impatta sul territorio. È stata approvata al Senato all'unanimità e dal maggio scorso è ferma alla Camera. Sicuramente perchè può essere migliorata e, dopo i ballottaggi, sarà nuovamente incardinata alla Commissione Cultura». «Serve una forte sinergia con le istituzioni sportive e tutte la parti politiche affinchè i singoli presidenti non chiedano ognuno qualcosa ai parlamentari - ha però sottolineato Crimi -. Bisogna avere una visione condivisa. Le strade sono due: o entro quest'anno la legge passa alla Camera, oppure per non restare a mani vuote si riprende il testo del Senato approvato all'unanimità». Il sottosegretario ha quindi spiegato che la legge sull'impiantistica sportiva «serve al Paese, allo sport italiano, per farlo restare competitivo. Serve anche per rendere più moderni gli stadi che oggi non sono a norma. Fare uno stadio però non vuol dire costruirci intorno una città». Immediata è arrivata la replica di Enrico Letta, vicesegretario del Pd e responsabile dell'Arel, l'agenzia di ricerche e legislazione che assieme al Centro Studi, Sviluppo e Iniziative speciali della Figc, ha elaborato il documento 'Report Calcio 2011' che analizza il movimento calcistico italiano sotto il profilo economico e finanziario. «Abbiamo perso fin troppo tempo, per incapacità di sintesi politica - le parole di Letta -. È mancata una larga convergenza, ma adesso va stilato un testo che regga dal punto di vista finanziario nel lungo periodo. La volontà c'è, purtroppo sono mesi che non si riesce a superare gli ostacoli. Deve esserci uno sforzo maggiore, anche perchè dai dati del Report emerge in modo incontrovertibile che la situazione del calcio italiano è quella di un gigante d'argilla».(ANSA)