Oltre a quelli che sono venuti allo scoperto (Torino, Brescia, Sampdoria), ci sono altri club, anche importanti, che preferiscono chiudere qui questa stagione maledetta e non hanno alcuna intenzione di tornare in campo. Non lo dicono ufficialmente, non si espongono, almeno per ora. Ma preferirebbero pensare a settembre, non a tornare in campo chissà quando e chissà come questa estate. Lo scrive repubblica.it, che aggiunge come il compito di Gravina, Dal Pino e De Siervo si faccia sempre più delicato: loro, non c'è ombra di dubbio, sono per la ripartenza.
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Lega di Serie A nel caos: alcuni club non vogliono più giocare
Ci sono tante società di serie A che contestano il nuovo dpcm e sperano che il governo ci possa ripensare e riaprire i ritiri già dal 4 maggio
Ci sono molti club di serie A che contestano il nuovo dpcm e sperano che il governo ci possa ripensare e riaprire i ritiri già dal 4 maggio. Tanti giocatori sono fermi dal 9 marzo, dovrebbero rifare la preparazione daccapo. Il ministro ha bocciato il protocollo studiato dalla commissione medica della Figc: il comitato tecnico scientifico (Cts) lo ha ritenuto "insufficiente". Insomma, tutto da rifare, m a Gravina, con buon senso, ha assicurato totale disponibilità.
Certi dubbi però sarà difficile cancellarli: alcuni club sono contrari al "ritiro chiuso", fra questi anche l'Inter (Antonio Conte non ne vuole sapere). Ma come si fa a mandare a casa ogni giorno calciatori, allenatori, massaggiatori e cuochi? L'ideale sarebbe tenerli blindati un mese a Trigoria o ad Appiano Gentile: ma sarebbe possibile? E poi chi si prende la responsabilità penale in caso di un giocatore positivo? Lo si mette in quarantena di nascosto? Non tutti i positivi, negli ultimi tempi, sono venuti a galla. Qualche club ha preferito gestire il caso in silenzio. Resta ancora in sospeso inoltre il problema dei contratti in scadenza il 30 giugno: che fare? E poi, fra i club perplessi, o contrari alla ripartenza, ci sono anche quelli che temono di essere coinvolti nella zona retrocessione (per chiudere la stagione mancano, anzi mancherebbero..., 124 partite, non poche). Altri, che non hanno ambizioni e nemmeno rischi, preferirebbero risparmiare quattro mesi di stipendi dei loro giocatori.
Nel frattempo all'inizio di maggio le tv (Sky, Dazn e Img) non pagheranno l'ultimo bimestre dei diritti tv, 220 milioni, e la Lega di serie A si rivolgerà al tribunale civile di Milano (ora chiuso) per una ingiunzione di pagamento. Il primo scontro. Il secondo sarà sullo sconto chiesto dalle tv per la prossima stagione. Senza quei 220 milioni qualche club rischia di non iscriversi alla prossima annata: serie A a 18 o, come suggerisce qualcuno, 22 (ma Gravina si oppone a qualsiasi allargamento). La Lega di A potrebbe intavolare una trattativa con le emittenti: in caso del pagamento dell'ultima rata, i club sarebbero disponibili a fare uno sconto (intorno ai 100-150 milioni) per la prossima. Si vedrà.
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