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Lazio, Sarri: “Il rigore è netto. La Roma ha avuto zero palle gol”

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Le parole del tecnico biancoceleste: "Le parole di José non mi fanno nessun effetto. Poco anche noi nel primo tempo ma comunque più di loro"
Redazione

Maurizio Sarri ha parlato ai microfoni in conferenza stampa dopo il successo contro la Roma. Queste le sue parole:

SARRI IN CONFERENZA STAMPA

Quanto le danno fastidio le parole di Mourinho che dice che era un rigore del calcio moderno, deciso dal Var? "Io per l'immagine che ho visto il rigore è netto. Un colpo abbastanza netto senza neanche andare vicino al gol. Tanto che al monitor Orsato ci è rimasto 8 secondi. A me però non interessa l'episodio, la realtà è che la Roma ha avuto zero palle gol. Poco anche noi nel primo tempo ma comunque più di loro, nei primi 7-8 minuti eravamo un po' contratti. Nei venti minuti dopo il gol è una bestemmia non averne segnato un altro, quindi non è una vittoria legittima ma stretta. Le parole di José non mi fanno nessun effetto".

Che sapore le lascia questa vittoria? Il derby logora: come lo vive? "La prestazione ti lascia soddisfazione, poi a me della qualificazione in Coppa Italia non importava niente. Quando giochi in derby anche in campionato l'ultimo pensiero sono i tre punti, oggi la semifinale la stessa cosa. Il derby lo devi giocare per la tua gente, che vive con te, per il popolo che vive per te più che con te. Quindi questo ci dà soddisfazione, con un'atmosfera bellissima. Poi passare la sera del compleanno avendo perso un derby era dura, triste. Formazione? Eravamo usciti acciaccati da Udine, poi abbiamo perso anche Provedel. Ci mancava qualche giorno per recuperare Luis Alberto, ma ora la mia soddisfazione è che c'è un'energia nello spogliatoio, chiunque chiami in causa è positivo. Speriamo sia l'inversione di rotta definitiva".

Come mai ha scelto Mandas? Come festeggia il compleanno? "Me lo gusto, anche da solo. Mandas ci ha dato grandi indicazioni in allenamento, le sensazioni erano estremamente positive, essendo di nostra proprietà c'era anche la necessità di vederlo all'opera in partita. La gestione coi piedi all'inizio era incerta, poi è andato molto bene e ha confermato quello che avevamo visto in allenamento".

Di solito la Lazio cala nei derby nel secondo tempo, invece oggi no: salto di qualità? "Lo spero ma non ho la certezza, che acquisisci solo con l'esperienza. Queglia approcci sono pochi ancora, è una speranza. Anche a Udine siamo entrati bene. È in divenire, speriamo".

Questo miracolo in campionato che tipo di miracolo può essere? Può succedere la stessa cosa della scorsa stagione? "In questo momento sì, ho ritrovato la mia Lazio. Spero che questa sia versione definitiva, ma la mia squadra ha anche momenti completamente diversi da questo. Se non ricadiamo in periodi bui possiamo stare lì a lottarcela. Poi ci sono squadre più attrezzate, abbiamo avuto un percorso più lungo come il decadimento delle prestazioni di alcuni giocatori, poi gli infortuni. Come dicevo ieri ai ragazzi bisogna anche ringraziare i nuovi arrivati che ci hanno tenuto a galla in qualche momento. Ora se l'atmosfera è questa nel gruppo può essere l'occasione per recuperare un po' tutti".

Ha i numeri di Maestrelli ed Eriksson nei derby: che effetto le fa? "Mi sembra troppo, parliamo di gente che ha vinto lo scudetto qui. Io in questo momento ho l'unico pensiero della partita di domenica. Il derby è sfibrante a livello nervoso, ancora peggio durante la settimana. Con i ringraziamenti alla Lega per il trabocchetto che è venuto fuori contro una squadra che abbiamo sempre sofferto. Perché chi ha giocato ieri gioca lunedì e chi gioca domani gioca martedì. Una partita difficilissima con il Lecce, speriamo di far passare il messaggio. Con il Lecce sarà una verifica impressionante anche a livello mentale. Se superiamo questa partita vuol dire fare un passo in avanti. Recuperare energie mentali e fisiche è tanto".

Quanto è soddisfatto della difesa? Dall'ultima sconfitta è cambiato il suo modo di vivere il derby? "Sicuramente. Perché vedi la sofferenza nelle persone che ti stanno attorno e ti rendi conto che non è una partita normale e l'hai persa. Io mi vergognati anche di entrare a Formello il giorno dopo. Tre schiaffi servono per capire cosa vuol dire il derby, per la gente che lavora con te e per il popolo che è a soffrire. Speriamo siamo serviti definitivamente".

 

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