Riparte il campionato e ovviamente la corsa Champions. La Roma non può sbagliare domani con la Sampdoria, approfittando in un turno sulla carta favorevole visti gli impegni di Inter, Milan e Lazio contro Fiorentina, Napoli e Monza. I biancocelesti proveranno a sfruttare l'onda lunga del derby, anche se Sarri in conferenza stampa mette tutti in guardia: "Il derby non ci fa partire in vantaggio, sarà difficilissima, il Monza sta mettendo insieme dei numeri importanti. Serve sacrificio e umiltà".
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Lazio, Sarri: “Alla squadra ho chiesto se vuole essere la migliore a Roma o in Italia”
Come sta Immobile? "Dal punto di vista clinico sta bene, poi c'è l'aspetto fisico, non può essere al massimo. Vediamo se usarlo per uno spezzone".
Come ha visto i nazionali? Zaccagni sorpreso? "Abbiamo un ct che fa le convocazioni, io quando i miei non vengono convocati sono contento. Sono decisioni sue, non mi interessa. I nazionali sono una follia, Vecino ha fatto quattro viaggi per due amichevoli, è rientrato fin troppo bene per quello a cui è stato sottoposto. Il campionato non è più fattibile, ho sentito paragoni con la NBA, una follia. Si gioca 38 minuti contro 90, nel calcio si prendono più botte rispetto alla NBA, al basket europeo un po' meno".
Ha rivisto l'opinione sulla corsa Champions? "Io ho sempre detto che ci sono squadre superiori al nostro organico, a livello complessivo. Vedo squadre che fanno dei cambi che ti lasciano pensare, l'Atalanta contro l'Empoli a 20 minuti dalla fine ha messo Boga, Hojlund e Lookman. Rimango dell'idea che ci sono organici superiori, poi lottiamo e vediamo come va a finire".
Ora inizia un 'altro' campionato? "Il vantaggio è quasi simbolico, se penso ai punti recuperati nelle ultime cinque partite penso a cosa potrebbe succedere tra undici partite. Possiamo farci poco affidamento. Non guarderei il campionato intero, ma la gara di domani. Lì ha perso la Juve, ha pareggiato l'Inter. Una squadra difficilissima. Andiamo a prenderci il piccolo vantggio di giocare una volta alla settimana, ma pensiamo di partita in partita. Quest'anno non c'è nulla di scontato".
Ha detto di preferire gli italiani: si è discusso di questo con Lotito? "Una cosa di cui abbiamo sempre parlato. Io l'ho sempre detto che preferisco gli italiani, perché danno più identità. Se in rosa ne hai 7-8 di italiani dai un'identità, se sono laziali ancora meglio. Ma lo pensano tutti. Un italiano che fa 3 partite costa 15 milioni, uno straniero in Bundesliga costa 4".
Ha detto di preferire gli italiani: si è discusso di questo con Lotito? "Una cosa di cui abbiamo sempre parlato. Io l'ho sempre detto che preferisco gli italiani, perché danno più identità alla squadra. Se in rosa ne hai 7-8 di italiani dai un'identità maggiore, se sono laziali ancora meglio. Ma lo pensano tutti i tecnici. Poi c'è da dire che un italiano che fa 3 partite costa 15 milioni, uno straniero in Bundes costa 4. Il motivo non lo so sinceramente".
Incontro a breve con Lotito? "Lo vedo spesso, non come prima da quando è in Senato. Ma lo vedo spesso".
Spesso la Lazio si è fermata contro le medio-piccole. "Mi sembra un campionato strano, contro queste squadre perdono tutte. Le squadre di media classifica sono forti, se le incontri in un momento di salute diventa un problema. Parlo di Bologna, Monza e Torino. La Fiorentina è un problema sempre invece. Hanno uno spessore superiore rispetto agli anni precedenti. Le motivazioni che contano sono quelle interne, quelle esterne sono frivole e il tempo se le porta via. Lo dico sempre alla squadra, vogliamo essere la più forte di Roma o una delle più forti d'Italia? Dopo le partite di cartello abbiamo vinto una volta sola. Il limite è stato questo".
La Lazio ha alternato risultati super a brusche cadute: perché? "Succede a tutte, posso ricordare le gare di Milan e Inter. Solo al Napoli non è successo. Periodi neri ce l'ha avuti anche il Psg, dovrebbe dare 30 punti a tutte. Sta succedendo anche all'estero. Il livello top si è forse un po' abbassato, il medio invece si è alzato. Il problema del nostro gruppo è che ha mostrato la tendenza a accontentarsi".
Quanto conta la Champions per la progettualità futura? La Lazio avrebbe più appeal? "Non lo so come ragionano calciatori e agenti. A me non importa se una squadra sta in Champions o meno, se una squadra mi cerca e il progetto mi intriga ci vado lo stesso. Se non mi piace può disputare anche la Coppa del Mondo e non ci vado. Se poi ci sono giocatori che si fermano al primo aspetto, allora può essere pure che aumenti il livello di richiamo".
La Lazio vista la classifica ora ha più responsabilità? "La responsabilità ce l'ha chi ha l'organico migliore del nostro, noi abbiamo un'opportunità".
Lei critica spesso le nazionali. "Io non critico le nazionali, non mi interessa niente. Ho visto 10 minuti di Kosovo-Andorra, ho visto tutti i giocatori in area e mi sono fermato perché ho detto "che ca**o è successo?". Critico il calendario, la qualità diminuisce, ci sono sempre 5-6 assenti per infortunio, mi devono spiegare dove vogliono andare. Il calcio da sport è diventato business, se poi diventa solo business non escludo che tra 10 anni nessuno si interesserà più al calcio perché ci saranno cose più interessanti".
La pausa ha fatto bene alla Lazio? "Nei meandri mentali è difficile entrare, capire cosa fa bene e cosa no. A volte giochi dopo 3 giorni e pensi di trovare una squadra stanca, invece la trovi concentrata. A volte passa più tempo e rimani deluso. Non è facile da sapere. Soltanto la partita ti dice la verità".
La vittoria al derby può essere la cura al problema mentale? In allenamento si sono visti tanti sorrisi. "Una piccola parte avete visto... La squadra ha lavorato bene dal punto di vista materiale e pratico. Ci sono stati momenti ludici e momenti tattici di alta intensità. Siamo una squadra indecifrabile, che si allena a grandissimi livelli. Spero che questa continuità nelle sedute diventi continuità mentale per le partite. Rispetto all'anno scorso abbiamo una continuità diversa, poi quest'anno non abbiamo fatto bene in Europa, ho paura però che sia più una scelta inconscia della squadra".
Quanto Sarri vede nella Lazio attuale? "Mi ci vedo molto. Giovedì abbiamo fatto un allenamento sulla linea difensiva. L'ho rivisto a casa, è roba importante. Una linea, non considerando il valore dei singoli, che è ai livelli del mio Napoli e del mio Empoli. Al Chelsea e alla Juve non ho mai raggiunto questo livello. Poi se Sarri nell'immaginario di tutti è quello del Napoli, allora non si rivedrà più. Perché quei calciatori avevano determinati valori e caratteristiche. Ci sarà invece il Sarri di un altro gruppo di giocatori e di altre caratteristiche".
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