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Lazio-Roma, il web biancoceleste: “Ci è rimasto solo il derby, vincetelo vi prego. Totti? Finalmente si è arreso…”

La gara contro i giallorossi come ancora di salvezza di una stagione anonima: "Battiamoli per la dignità, poi pensiamo all'anno prossimo"

Mirko Porcari

"È rimasta solo la partita contro la Roma in questa annata maledetta. Giocatela, vincetela e poi andatevene tutti. Vi prego." Passo e chiudo, verrebbe da dire. Ma è impossibile che tutto finisca così, nello sconforto di una stagione anonima e nelle incertezze di un futuro nebuloso: è tempo di derby, di emozioni da stracittadina che in novanta minuti assumono poteri taumaturgici, provando a lenire le delusioni. "Solo vederli piangere mi ripagherebbe dello schifo di un campionato come questo" il web laziale ci prova, chiamando a raccolta orgoglio e senso di appartenenza nel conto alla rovescia verso "la partita dell'anno."

"In questo momento non c'è gara" valori differenti, almeno sulla carta, e come spesso accade si guarda all'evento con ansia da prestazione: "Ai giocatori della Lazio non importa niente nè del derby nè di altro" una paura si insinua tra le stringhe del web, se in passato c'erano la voglia, il cuore e l'agonismo a colmare il gap tecnico, la sensazione di questa stagione porta ad uno scoramento quasi totale.

"Leggo di bava alla bocca e di gioco duro...Ma chi?" la domanda è in cerca di un conforto che non arriva, tra gli innamorati biancocelesti è più semplice rintracciare una buona dose di amor proprio che la fiducia nei giocatori: "Non mi mette paura la Roma, mai e poi mai. Mi spaventa quello che possono combinare i nostri..."

Si dialoga per ingannare l'attesa, ma anche assistere agli allenamenti mette a dura prova la pazienza: "Stavo guardando foto e video per individuare un briciolo di cattiveria...Questi hanno meno voglia di me quando il lunedì mattina mi sveglio per andare al lavoro!" chi prova a chiudere gli occhi per sognare "una Lazio tipo quella del 2005, con la grinta dei Filippini ed il carisma di Di Canio" viene bruscamente risvegliato con paragoni più attuali e meno evocativi "ma quale Lazio di Papadopulo. Mi sembra più l'Italia di Conte, svogliata e senza attributi."

L'arena del web permette una vicinanza virtuale che prescinde dalle decisioni sul seguito reale, da entrambe le parti si va avanti con assenze rumorose in attesa di tempi migliori: "Mancare al derby è una cosa davvero poco laziale" considerazione che attiva il circolo vizioso dei pro ("non venite allo stadio e poi vi mettete a frignare in caso di sconfitta" e dei contro ("tornare per una singola partita sarebbe proprio stupido, andrebbe contro tutto quello per cui ci siamo battuti fino ad ora"), senza però riuscire a creare una linea comune. "Ma se ne andrà mai?" una domanda retorica che porta con sè la frustrazione di lotte intestine, con presidente e tifosi lontani anni luce nelle visioni, nelle aspettative e nei giudizi.

Guardando dall'altro lato non si può non pensare a chi, in un modo o nell'altro, in gare del genere è sempre stato protagonista: "Almeno questa volta non si è dovuto inventare qualche problemino fisico prima della partita" basta una scintilla ed il nome arriva subito ad infiammare il confronto sugli avversari "era ora che Totti si arrendesse", tra parole non sempre felicissime giunge comunque il momento di chiudere un capitolo di rivalità ventennale. "È finito, punto e basta. Lo massacrano quelli della Roma, inutile che anche noi ci mettiamo a pensare a lui adesso."

C'è altro di cui preoccuparsi ed oltre all'impegno ci sarà bisogno di una lettura tattica impeccabile da parte di Pioli: "Deve farsi un bagno di umiltà e capire che non se la può giocare a viso aperto" per lui c'è un precedente a cui fare riferimento "se riuscirà a mettere in campo una squadra compatta come ha fatto a Firenze, si può pensare di fare bene" l'impennata di orgoglio del Franchi non ha illuso i più attenti, il pomeriggio dell'Olimpico metterà di fronte "uno scarsissimo Braafheid contro Salah, dall'altra parte Patric sul El Sharaawy" roba da perdere il sonno in cui l'unico spiraglio sarebbe "l'utilizzo di Dzeko che permetterebbe ai nostri centrali di avere un punto di riferimento."

Finale con chi offre la soluzione a tutto, giocando di anticipo nell'analisi del match: "Basta bloccare le ali della Roma, non permettere che vadano in velocità e stare attentissimi a non concedere punizioni a Pjanic" un rimedio troppo bello per essere vero a cui non manca una risposta ironica "ammazza, te pare facile eh...?"