L'allenatore della Lazio, a poche ore dal derby contro la Roma, ha rilasciato un'intervista a DAZN. Queste, dunque, le parole del tecnico biancoceleste in vista della stracittadina in programma questa sera all'Olimpico alle 20:45:

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Lazio, Baroni: “Roma compatta e solida. Complimenti a Ranieri per la carriera”
Come sono andati questi due giorni di lavoro dal rientro dalla Norvegia? Quali sono le sensazioni in vista del derby? "C'è poco tempo, va speso bene. Abbiamo analizzato, deve tutto partire da un'analisi attenta. C'è ancora dolore fisico per la partita, ma si ha anche la consapevolezza che avremo tutte le carte per poterla riprendere al ritorno. Ora la testa va a questa partita straordinaria, ancora di più perché è giocata in casa, davanti ai nostri tifosi. Abbiamo energie, ma ci sarà il loro sostegno quindi saranno assolutamente da spendere tutte dentro questa gara".
Come sta la squadra fisicamente? "Non ho mai voluto entrare dentro questo aspetto, sa un po' di alibi. Credo che nella storia non sia mai successo di giocare un derby così ravvicinato, a poche ore da un'altra gara. Ho detto alla squadra che il derby si può giocare anche dopo un giorno, è talmente straordinario e talmente bello che la squadra deve portare tutta la voglia e la determinazione di una gara così importante e così bella e sentirsi addosso, dentro, il trasporto, quello che i tifosi vivono in una città così. Questo ti deve dare energie ancora maggiori per affrontare una gara così delicata e complicata, ma bellissima".
Quanto è importante Rovella e quanto è mancato a Bodo? "A Bodo è stata una partita veramente anomale, con fattori come freddo e terreno di gioco. Abbiamo giocato contro una squadra che dal punto di vista fisico ha fatto una partita di un livello e di un'intensità pazzesca, altissima. Rovella è un giocatore per noi fondamentale, lo è stato fin dall'inizio, è cresciuto in modo esponenziale. La mettiamo lì, con il dolore che abbiamo provato e con la consapevolezza di arrivare a giovedì e farsi trovare pronti per ribaltarla. Ora c'è il derby, una partita che la città e i nostri tifosi vogliono e aspettano. Dobbiamo stare lì dentro ora".
La Roma sta bene: quale è la sua qualità e come si limita? "E' una squadra compatta, solida. In queste 15 partite è prima con sei punti di vantaggio sull'Inter, con la miglior difesa e il miglior attacco. Sono gare che si vivono anche sull'episodio, lo devi portare dalla tua parte all'interno di una partita di grande compattezza, aggressività e determinazione. Ogni metro quadro, ogni giocata, ogni filo d'erba: ci devi essere dentro".
Come vive personalmente il derby di Roma? "Hai grande pressione, ma cerco di trasferirla alla squadra. Le sensazioni sono bellissime, sono quelle che vivi andando fuori, dal bambino tifoso alla persona che va a lavorare. I tifosi aspettano questa partita ogni anno per poi magari avere quella soddisfazione da riportare nella loro vita privata. Cerco di trasferirlo alla mia squadra, anche se magari non ce ne sarà bisogno è quello che io provo".
Ranieri le ha fatto i complimenti. "Lo ringrazio, li devo fare io a lui. E' stato mio allenatore, lo chiamo mister. Non è una sorpresa, nella sua carriera ha fatto qualcosa di straordinario e ho avuto la fortuna di viverlo qualche mese. E' stato bravissimo, lo abbiamo visto. Ha fatto una carriera meravigliosa e anche quest'ultimo percorso con la Roma è stato pazzesco".
Come sta Castellanos? Ha già scelto il portiere? "Taty sta bene, sta rientrando. Sto cercando di alleggerirlo, deve andare sul campo e sparare tutto quello che ha per i minuti che ha, senza pensare all'infortunio o a quello che è stato. Deve ritrovare la sua prestazione. Non c'è una partita tra Mandas e Provedel, se potessi li metterei entrambi così siamo avvantaggiati. Mandas ha fatto un percorso ed è sempre stato presente e attento nel lavoro, partecipativo e sempre a disposizione della squadra, come lo è adesso Provedel in queste due partite che non ha giocato. In questo momento c'è una sola squadra e tutti sono titolari, nella parte finale del campionato tutti devono sentirsi titolari e devono essere pronti".
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