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Laureus Awards, Totti: “Da Monchi tanto da imparare. Bravo Radja, la Roma non è un trampolino di lancio”

Il dirigente giallorosso: "Abbiamo strappato Monchi ai più grandi club, accanto a lui scruto ogni cosa. Il premio più bello è stata la carriera con un'unica maglia. Ho fatto tutto con amore"

Redazione

Giornata intensa per Francesco Totti, che ha ricevuto un importante premio nell'ambito dei prestigiosi Laureus Sports Awards. Lo storico capitano giallorosso, dopo aver ringraziato tutti sul palco, è tornato a parlare ai microfoni di Sky Sport. Ecco le sue parole:

Che emozione è stata?

E' stato inaspettato, non pensavo di vincerlo. Un riconoscimento internazionale che ho accettato a braccia aperte, sono riuscito in questi 25 anni a fare qualcosa di bello e importante.

Tra le motivazioni del premio il fatto di aver giocato sempre con la stessa maglia.

E' il premio più importante questo, non aver cambiato squadra e cercato altrove. Indossare un'unica maglia, il desiderio realizzato. Tutto quello che ho fatto l'ho fatto con amore.

Come si soffre in tribuna?

Tantissimo, è diverso dallo stare in panchina e giocare durante la partita. Seduto lì hai un'altra testa ed è tutto più difficile. Durante la partita pensi a tante cose che vorresti farle ma purtroppo non puoi farle.

Prima hai risposto in maniera decisa alla possibilità di allenare.

No, no, no e no anche adesso, non è cambiato niente (ride, ndr).

Cosa le sta insegnando Monchi? Qual è il suo ruolo?

Da Monchi c'è solo da imparare. E' uno dei ds più importanti d'Europa e la Roma è riuscita a strapparlo ad altre squadre molto più importanti. Affianco a lui vedo, scruto, ascolto, medito, io sono uno che guarda tutto. Piano piano sto capendo il ruolo principale che mi si addice. Quello che penso è che devo rimanere nel settore tecnico. Il campo, i giocatori, lo spogliatoio, è quello che conosco più di tutto quindi mi si addice quel ruolo. Non so se direttore tecnico, come volete voi. Ma la parte del campo sicuramente è quella più bella e più sentita.

Poi Totti, come riporta RMC Sport, ha parlato anche dopo aver ricevuto il premio.

"Grazie per questo premio. È un riconoscimento speciale che va oltre il calcio, più per la persona che per il calciatore che sono stato. L'addio? È stato tutto difficile già dal risveglio al mattino. Nel post-gara ho fatto un discorso difficile che ho preparato attorno ad un tavolo con mia moglie Ilary, un discorso sentito per i romani e i romanisti in quel momento, capace di riassumere 25 anni di storia. Mi sento di aiutare il prossimo e di mettermi comunque sempre a disposizione. È sempre stato un mio pregio quello di condividere tutti i miei pensieri, nella speranza di far passare quelli più importanti. L'Italia fuori dai Mondiali? Auspico sia un momento perché è una nazione troppo importante per il calcio. Dispiace a tutti non possa partecipare al più grande evento. Nainggolan? Sono contento che Radja possa parlare in maniera tanto ambiziosa. Ha cinque anni di contratto e cercheremo di portarlo più avanti possibile anche se le cose si fanno in due. È importante che dica di voler rimanere. La Roma non è un trampolino di lancio, ma un grande club nel quale è possibile vincere qualcosa di importante".