(di Alessio Nardo) Tre settimane senza il Coco. A due giorni dal 2-0 interno al Torino, Zdenek Zeman è costretto a digerire un'amara certezza.
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Lamela, tre settimane di stop. Per Pescara ballottaggio Lopez-Destro
(di Alessio Nardo) Tre settimane senza il Coco. A due giorni dal 2-0 interno al Torino, Zdenek Zeman è costretto a digerire un’amara certezza.
Erik Lamela, infortunatosi durante il match contro i granata (e rimasto in campo sino al 90'), è stato sottoposto quest'oggi agli accertamenti strumentali che hanno evidenziato una lesione legamentosa del compartimento esterno della caviglia destra. Il rientro, salvo complicazioni o recuperi lampo, dovrebbe avvenire il 16 dicembre (trasferta di Verona contro il Chievo) o più presumibilmente il 22 (supersfida all'Olimpico con il Milan).
Nell'odierna seduta pomeridana, assente, oltre a Lamela, anche Stekelenburg. Lavoro differenziato per Rodrigo Taddei. Il tecnico boemo, in vista della trasferta di domenica a Pescara, ha sperimentato il tridente d'attacco con Nico Lopez a destra, Osvaldo al centro e Francesco Totti a sinistra. Tutt'altro che certo, dunque, l'impiego di Mattia Destro al posto dell'argentino. Dubbi anche negli altri due reparti, visti i rientri dalle squalifiche di Burdisso (duello con Castàn per il posto accanto a Marquinhos) e Tachtsidis (lui o Bradley in cabina di regia). A centrocampo chiede spazio anche Marquinho, decisivo contro il Toro e fin qui impiegato dal 1' una sola volta in tutta la stagione: il 26 settembre con la Sampdoria.
MARQUINHOS UOMO DEL MOMENTO - In attesa di conferme all'Adriatico, la Roma può godersi qualche nota positiva. La più nitida si chiama Marcos Aoas Correa, semplicemente Marquinhos. 18 anni, tecnica, personalità, il baby difensore brasiliano giunto in estate dal Corinthians sta pian piano convincendo tutti. Soprattutto Zeman, che lo considera ormai una pedina inamovibile (sempre titolare da sette gare consecutive, ovvero dal match del 7 ottobre con l'Atalanta).
Oggi ha parlato il suo agente Roberto Calenda ai microfoni di Sky: "E' aiutato molto dalla società nell’inserirsi nella città, nella squadra. Sono bravi i suoi compagni ad aiutarlo. Sono bravi tutti, lo stanno coccolando e lo aiutano a far bene. L'idea di portare Marquinhos alla Roma è nata la scorsa primavera, Quando ne ho parlato con Sabatini loro sono stati bravi nel vedere le doti e la duttilità del ragazzo. E’ stata una trattativa estenuante, non è stato facile ma, con tanta fatica e determinazione, è stato portato avanti il trasferimento e ci siamo riusciti in extremis. Il ragazzo ha una maturità importante, ha nel dna tutte le caratteristiche per far bene. Bisogna volare bassi e dargli tutta la possibilità di crescere. L’età che ha gli consente di fare degli errori. Gioca però in una società che lo fa giocare da titolare, lo protegge, e lui - conclude Calenda - sta cercando di ripagare la fiducia".
SANNINO IN VISITA A TRIGORIA - Gradita escursione al 'Fulvio Bernardini' per Giuseppe Sannino, ex tecnico di Siena e Palermo. Il 55enne mister di Ottaviano, interpellato da Radio Ies, ha parlato della sua gita in terra giallorossa: "Ho avuto per un paio di giorni la fortuna di vedere gli allenamenti di Zeman. Ho unito l’utile e il dilettevole. Quando si sta fermi, sempre meglio studiare. Sono sempre stato un allenatore etichettato per la bravura in fase difensivia, e visto che Zeman è un grande per la fase offensiva, sto cercando di apprendere qualche segreto da un maestro come lui. I giocatori che mi hanno impressionato di più? Marquinhos, Lamela e Osvaldo".
Inevitabile il passaggio su Mattia Destro, esploso in Serie A proprio nel "suo" Siena: “E’ stato un po’ sfortunato nelle realizzazioni, ma lui deve apprendere da ogni tecnico e ogni campione che gioca con lui. Questa di essere arrivato alla Roma è un occasione d’oro e se manterrà questa fame, farà grandissime cose. E’ cambiata la piazza, molto più difficile rispetto a Siena, ma deve essere affamato come era in Toscana. Lui era arrivato come un giovane di belle speranze. Un ragazzo che doveva far vedere quello che era capace di fare, ma aveva prima di lui gente come Calaiò e Larrondo, ma Mattia è stato bravo a trovare il suo spazio. il merito è stato suo. Deve fare la stessa cosa con la Roma".
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