La scorsa estate si è detto di tutto su Erik Lamela. La Roma l'ha pagato troppo. È troppo acerbo, troppo giovane per incidere. In campo è egoista. È troppo "leggero" per il campionato italiano.
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Lamela: «Totti mio maestro. Alla Roma mi sento un re»
La scorsa estate si è detto di tutto su Erik Lamela. La Roma l’ha pagato troppo. È troppo acerbo, troppo giovane per incidere. In campo è egoista. È troppo “leggero” per il campionato italiano.
Ci ha messo sette minuti per cancellare i dubbi e per mostrare a tutti le sue straordinarie potenzialità. Sette minuti sono bastati per firmare il primo gol in Italia, contro il Palermo: un tiro a giro di sinistro che ha fatto esplodere l'Olimpico. Dopo quel match poche ombre e tantissime luci. Francesco Totti ha detto che potrebbe essere il suo erede. Ma Erik tiene i piedi per terra: «Devo stare tranquillo». I CONSIGLI DI TOTTI - In una intervista al quotidiano argentino "Olè", Lamela si confessa. E parte proprio dal rapporto con il capitano giallorosso: «Si impara tantissimo da lui. È un giocatore storico per il club, idolo di tutti i tifosi, e ha una condizione incredibile. Senza contare gli argentini, Totti è il giocatore che mi dà più consigli. È uno di quelli con cui parlo di più. Nessun problema di lingua, ci capiamo».RE ERIK - Si è adattato più velocemente di quanto si pensasse al campionato italiano: «Sono contento di questi primi sette mesi. All'inizio ho potuto giocare poco per via dell'infortunio. Ma una volta tornato ho preso il ritmo. E per fortuna ho ottenuto un posto in squadra, che era il mio desiderio». I tifosi della Roma già lo amano: «Sono stato accolto bene fin dall'inizio. Ora mi sento come un re. Con la squadra che abbiamo, credo che possiamo arrivare in alto».
(corrieredellosport.it)
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