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Laboratorio Roma: tutte le novit? di Andreazzoli

(di Alessio Nardo) Ci sono parole che vanno di moda. In ambito nazionale, in questi giorni il termine pi? abusato ? “governabilit?”.

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(di Alessio Nardo) Ci sono parole che vanno di moda. In ambito nazionale, in questi giorni il termine pi? abusato ? "governabilit?". Da un versante all'altro, in ogni tg, trasmissione politica o tribuna elettorale. Pensando alla Roma di oggi, ? sufficiente accendere una radio a caso per sentir parlare di "normalit?". Per molti, Aurelio Andreazzoli ? il normal one. Colui che ha posto fine all'era degli scenziati pazzi, riportando qualche solido punto fermo in casa giallorossa. Alcune soluzioni strambe e del tutto incomprensibili sono state riposte (finalmente) nel cassetto. Tanti saluti a Goicoechea e Tachtsidis, panchinari ormai stabili, e spazio ai pi? bravi. In ogni ruolo. Dopo lo stop di Genova, sono arrivate due vittorie salutari con Juve e Atalanta, che riproiettano la Roma in zona europea e ci fanno respirare un po' di antica e ritrovata competitivit?. S?, qualcosa di splendidamente normale c'? nel buon lavoro di Andreazzoli. Ma non mancano le idee nuove, le intuizioni, le mosse fin troppo coraggiose. Insomma, un po' di sana follia. Il punto ? che stavolta (o meglio, al momento), a differenza del recente passato, sta premiando.

LA DIFESA A TRE - Il primo importante stravolgimento riguarda il modulo. La rosa della Roma, di fatto costruita su misura per Zeman, sembra adatta, se non perfetta, per la difesa a quattro. Basti semplicemente pensare che i centrali puri a disposizione sono solo quattro (compreso il baby Romagnoli). Andreazzoli non ci ha pensato su un attimo: tre dietro, quattro in mezzo e due uomini di qualit? a supporto di una punta. Scelta che Zeman fece a Firenze, in Coppa Italia, in situazione quasi d'emergenza. Lo stesso si pens? per la prima Roma andreazzoliana (perdonate il neologismo) in quel di Genova. Scelta conservativa, per puntare al risultato, ma non definitiva. Soprattutto alla luce dell'infortunio di Cast?n, che ha ridotto a tre il numero dei difensori puri a disposizione. Un po' tutti, prima di Roma-Juve, pensavamo ad un ritorno ai quattro di difesa. E invece, Aurelio ha proseguito per la sua strada. Con convinzione. Portando a casa sei punti in due partite.

PIRIS CENTRALE - La conferma del reparto difensivo a tre si ? basata soprattutto su una scelta, da molti giudicata a priori sbagliata e incomprensibile: l'utilizzo di Ivan Piris, terzino puro, nel ruolo di centrale destro. Un azzardo, una mossa che in pochi avrebbero solo ipotizzato. Il paraguaiano ? stato sempre considerato un esterno puro, allevato con cura da Zeman che lo ha ritenuto un titolare inamovibile (nonostante le prestazioni scadenti d'inizio stagione). Nel corso dei mesi ? migliorato molto, sia in copertura che in fase di spinta. In un eventuale 3-4-1-2, l'ipotesi pi? logica era che andasse in ballottaggio con Torosidis per il ruolo d'esterno destro. E invece, vuoi anche per necessit?, Andreazzoli gli ha cucito addosso un nuovo mestiere. Che fin qui, risultati alla mano, sta dando i suoi frutti. Piris ha dimostrato di esserci con la testa e con i sentimenti. Non gioca pi? con la paura d'inizio anno, ? deciso e determinato. E si sta imponendo anche da centrale. Chi l'avrebbe mai detto?

PJANIC REGISTA - Forse la novit? pi? importante proposta da Andreazzoli, soprattutto in prospettiva. Una di quelle scelte che rischiano di restare nella storia. Come quando Mazzone, tanti anni fa a Brescia, decise di spostare Pirlo dalla trequarti alla regia, trasformando un talento incompiuto in un fuoriclasse di fama mondiale. Ecco, l'auspicio ? che per Pjanic possa essere iniziato un percorso nuovo. Sia con Luis Enrique che con Zeman, il bosniaco non ha mai trovato il giusto feeling sul piano tattico. Intermedio s?, ma non puro. Fondamentalmente trequartista, ma dal passo differente dal numero 10 classico. Un ibrido, un jolly dai piedi deliziosi ma dal complicato utilizzo. Poi, l'intuizione di Andreazzoli. Partner di De Rossi nel centrocampo a quattro. Niente pi? mansioni prettamente offensive, ma l'opportunit? di giostrare centralmente ed avere una visione totale del campo e del gioco. In sostanza, regista. Un tentativo bello e buono di riproporre il duo De Rossi-Pizarro di spallettiana memoria. D'altronde anche il cileno inizi? da fantasista, per poi scoprirsi playmaker sopraffino. Miralem sembra trovarsi pi? a suo agio. Sia con la Juve che a Bergamo ha regalato sprazzi di classe e qualit?. Che il suo talento sbocci, una volta per tutte.

LAMELA ESTERNO A TUTTO CAMPO - Fin qui abbiamo parlato delle scelte vincenti. Delle soluzioni adottate con successo e che molto probabilmente saranno riproposte (con continuit?) in futuro. Ma Andreazzoli, in sole tre settimane, ha spaziato in lungo e in largo, proponendo anche altro. A Genova con la Samp, tra le mosse pi? clamorose, ci fu quella d'inserire Erik Lamela nel ruolo d'esterno destro a tutto campo. Alla Cafu, per intenderci. L'argentino fu di fatto il migliore in campo, creando parecchi pericoli alla Samp, partendo largo ed accentrandosi sul sinistro. Da registrare qualche ovvia e scontata pecca difensiva. Proprio a causa di un mancato rientro del Coco, la Roma sub? il gol del provvisorio 1-0 di Estigarribia. La scelta del mister venne criticata, anche con durezza eccessiva. Di fatto, le cose sono cambiate. Dentro Torosidis, titolare affidabile, e Lamela di nuovo schierato nel tridente d'attacco. Un modo per dire "scusate, mi sono sbagliato". Cosa che altri, nel recente passato, non sono riusciti a fare.

MARQUINHO ESTERNO - Tra gli elementi quasi del tutto ignorati da Zeman e rilanciati alla grande da Andreazzoli c'? senza dubbio il centrocampista brasiliano Marquinho. Uno dei tanti casi mai chiariti degli ultimi mesi. Con Luis Enrique fece bene, per il boemo sembrava perfetto. Ma l'intesa non ? mai scattata. Il nuovo allenatore ha puntato sulla voglia di rivalsa dell'ex Fluminense, fra l'altro ad un passo dall'addio a gennaio. Altra soluzione inedita, altra novit?. Marquinho esterno sinistro, alla Candela. Deludente con la Samp, combattivo e tenace con la Juve. Il ragazzo si ? applicato, dimostrando sacrificio, ma ? ovvio che si sia trovato meglio domenica scorsa, quando ? stato utilizzato (a causa dell'assenza di Totti) nel tridente offensivo, con il recuperato Balzaretti riproposto a sinistra. A Bergamo, per Marquinho, anche un grande gol. Il terzo stagionale, secondo in trasferta. Col Genoa ci sar? di nuovo il Capitano, e Andreazzoli dovr? forzatamente arretrare il brasiliano. Oppure, lasciarlo in panchina. Quel che conta ? che la Roma abbia ritrovato una preziosa risorsa, fin troppo sottovalutata.