Cinquantotto presenze, otto gol firmati, 15 subiti. Il fallimento completo dei calciatori appena passati dalla serie A alla Premier League brilla incontestabile sotto la luce dei numeri. Una disfatta. Le cifre, fra l’altro, come riporta Il Messaggero (B. Saccà), non riguardano uno o due giocatori soltanto: no, comprendono addirittura nove elementi. Povera Italia, si direbbe. Del resto, gli ex giallorossi Lamela e Osvaldo deludono in tutte le occasioni, l’ex napoletano Dossena gioca poco, l’ex laziale Diakité non gioca più e l’ex rosanero Viviano non ha mai giocato. E non basta, è chiaro. Stekelenburg, ad esempio, incamera gol a valanga, e i romanisti certo non faticheranno a crederlo; l’ex viola Jovetic è sparito dai radar; Kozak e Giaccherini cercano di suscitare qualche rimpianto, se pure flebile, nelle menti dei supporter biancocelesti e bianconeri, i tifosi del passato.
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La Serie A non vale la Premier
Cinquantotto presenze, otto gol firmati, 15 subiti. Il fallimento completo dei calciatori appena passati dalla serie A alla Premier League brilla incontestabile sotto la luce dei numeri.
Al contrario, giocatori che hanno compiuto il percorso opposto – specie Maicon, Gervinho, Tevez e Reina – offrono settimanalmente prestazioni encomiabili sui campi della serie A. Solo un caso? Lamela, si diceva, ha tradito ogni attesa. L’argentino era accreditato di mirabilie, ed è approdato alTottenham per 35, sì 35, milioni di euro. Una follia, o quasi.Ecco, finora il Coco ha collezionato 12 presenze, cinque nella Premier, e ha realizzato soltanto un gol contro i moldavi dello Sheriff Tiraspol in Europa League. Ieri, poi, tanto per chiudere il cerchio, Erik ha visto la gara con il Manchester Utd (2-2) direttamente dalla tribuna. Ambientamento difficile, prove censurabili, un rigore fallito, scarsa determinazione. E il malcontento di Villas Boas monta. Quanto a Osvaldo, l’italoargentino del Southampton medita già di tornare in Italia, almeno secondo gli inglesi.D’altronde ha siglato soltanto una rete contro il Crystal Palace nell’arco di dieci gare complessive, sette disputate da titolare.
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