Gli sono bastati un paio di allenamenti e un paio di colloqui con il direttore sportivo Petrachi per tornare a casa e confidare a sua moglie che la Roma che stava nascendo gli piaceva molto e avrebbe fatto di tutto per restarci. Javier Pastore, finora, ha centrato l’obiettivo, scrive Chiara Zucchelli su Gazzetta.it. Perché non solo è rimasto a Trigoria, ma è entrato pure a pieno titolo nelle rotazioni. In campionato l’allenatore lo ha sempre fatto entrare, in Europa League lo ha schierato titolare. E Pastore ha risposto presente. Dopo 45’ di fatica, nella ripresa si è acceso. E lo ha fatto talmente tanto e bene che i fischi con cui era stato accolto sono diventatiapplausi.
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La Roma scommette su Pastore (e potrebbe vincere)
L’argentino è entrato a pieno titolo nelle rotazioni di Fonseca. In estate lui e il d.s. Petrachi si sono fatti una promessa: “Dimentichiamo la prima stagione, diamoci un anno di tempo e poi decidiamo”
In queste settimane Pastore, che a Roma ha sempre il suo preparatore personale Tomi Vogliotti ma, rispetto al passato, segue alla lettera solo le indicazioni dello staff romanista, si è messo sotto cercando di scalare posizioni. Al primo accenno di fastidio muscolare (nessun infortunio) la Roma lo ha fermato e fatto lavorare a parte, a volte con delle calze specifiche durante gli allenamenti, e per l’inizio della stagione lo ha rimesso a nuovo.
Anche perché, nonostante un contratto fino al 2023, lui e Petrachi si sono fatti una promessa: “Dimentichiamo la prima stagione, diamoci un anno di tempo e poi decidiamo”. Pastore ha dato fiducia al club (nei mesi scorsi non aveva gradito molte cose, compreso quando avrebbe voluto allenarsi da solo e invece non trovava nessuno a disposizione per aiutarlo), la società l’ha data a lui. A 30 anni, però, vuole ancora darsi un’occasione. E nessuno meglio di Fonseca, che lo ha voluto confermare, può aiutarlo.
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