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La Roma riparte, nel futuro Baldini e il Palermo

(di Mirko Porcari) – Ripartire. Subito. L’amarezza per la sconfitta nel derby è durata poche ore, giusto il tempo di analizzare tutte le componenti negative di una serata da archiviare:

Redazione

(di Mirko Porcari) - Ripartire. Subito. L’amarezza per la sconfitta nel derby è durata poche ore, giusto il tempo di analizzare tutte le componenti negative di una serata da archiviare:

grande compostezza nel popolo giallorosso, aggrappato alla certezza di assistere alla crescita collettiva di un progetto che non può fermarsi per un piccolo incidente di percorso. C’è l’arbitro, ci sono  gli errori individuali e la legge dei grandi numeri, tutti elementi che hanno permesso ai cugini di rivedere la luce dopo anni di buio totale.

 

PIANTO – Fa quasi tenerezza osservare i festeggiamenti biancocelesti: la loro, è evidente, è stata una vera e propria liberazione, l’arrivederci ad un peso accresciuto nel corso del tempo. In altri periodi si sarebbe scatenata la ridda di polemiche intorno all’arbitro, protagonista più o meno involontario in una serata dai toni forti. L’ambiente laziale aveva preparato bene il campo prima della gara, un pianto ininterrotto sull’onda della memoria, rivedendo le sconfitte nel passato e accollandole alla figura del direttore di gara.

Differenza abissale, con il senno di poi, tra gli atteggiamenti dei due mondi: nonostante una direzione quantomeno opinabile, nessuno (tifosi in primis) si è permesso di scomodare Tagliavento per giustificare una sconfitta arrivata a pochi istanti dalla fine. Giusto qualche battuta in zona mista, dettata dalla foga del momento e limitata alle sensazioni “a caldo”: Pizarro, entrato a partita in corso, ha visto cose poco chiare in campo, soprattutto nella gestione delle punizioni “non voglio parlare dopo un furto” si è lasciato scappare mentre abbandonava l’Olimpico. Poca roba, insomma, il resto è un’analisi lucida di una partita soprattutto sfortunata: “le lascio a loro le polemiche su arbitro e laser” dice Daniele De Rossi “è una sconfitta che fa male perché viene dopo 5 derby vinti” mentre Bojan si sofferma sull’incapacità di raddoppiare nel primo tempo, per lo spagnolo “sarebbe stato fondamentale, avrebbe chiuso il match”.

Posato, come al solito, Luis Enrique: lo spagnolo difende la scelta di Kjaer al centro della difesa in luogo di Burdisso (“l’argentino era reduce da un lungo viaggio dall’Argentina”) prendendosela più con il fato che con la squadra (“ci è mancato un pizzico di fortuna”). Il futuro è dietro l’angolo e si chiama Palermo, la Roma è pronta a ricominciare.

 

VOCI – Il giorno dopo, neanche a dirlo, è il teatro dei commenti: protagonisti e non che vogliono dire la loro sulla stracittadina, pensieri e parole che, spesso, contrastano con la realtà. E’ il caso di Roberto Baronio, ex calciatore della Lazio che ha visto la partita “dominata dai biancocelesti”, mentre Carlo Mazzone prova a rincuorare l’ambiente giallorosso, parlando di “una sconfitta che ci può stare, una gioia per la Lazio dopo cinque derby persi”.

Concetti postivi da parte di Luis Enrique e il suo staff, “orgogliosi della prova della squadra e del temperamento dei ragazzi ”, un guardare avanti che va oltre la semplicità di una sconfitta e di alcuni dati relativi alla rimonta (sesta volta con sconfitta in 135 incontri) , maturata nel secondo tempo, una statistica che si somma a quelle dell’inizio di una stagione in cui i giallorossi prendono gol solo nella seconda frazione di gara, una costante che inizia a preoccupare, soprattutto dal punto di vista della tenuta fisica. Importanti anche le parole di Zibi Boniek, ai nostri microfoni l’ex calciatore ha voluto specificare i meriti della Lazio, pur assicurando che “il futuro è senza dubbio della Roma”.

Ha aspettato qualche ora, invece, Walter Sabatini: qualcuno, ieri sera, ha storto il naso non vedendolo in prima linea a difendere la squadra, il Ds ha preferito rimandare ogni commento al giorno dopo: “sono molto orgoglioso di essere il Ds della Roma, la sconfitta di ieri sera è stato un dolore immane”. Adesso si aspetta l’arrivo di Franco Baldini per chiudere un cerchio dirigenziale che possa garantire un futuro solido alla squadra capitolina. L'ormain ex collaboratore di Fabio Capello ha voluto aspettare l'esito del derby per insediarsi ufficialmente: domani sarà a Roma e in settimana si provvederà ad allerstire una conferenza stampa in cui verranno chiariti diversi punti del suo ruolo nella nuova Roma.

 

FUTURO - C'è il Palermo all'orizzonte e la chiamata non può essere fallita: la medicina migliore per dimenticare il derby è una vittoria, magari con l'aiuto di Francesco Totti, grande assente ieri sera e in dubbio anche per i rosanero: non c'è molto ottimismo, il problema muscolare si è rivelato più serio del previsto e i tempi di rientro si sono allungati, portando le previsioni addirittura alla sfida con il Milan.

Contro i rosanero si cercherà di ritornare ai tre punti, la squadra che ha perso contro il Milan a San Siro difficilmente si rivedrà all'Olimpico, almeno per quanto riguarda gli interpreti: Zamparini sta mandando continui "suggerimenti" a Mangia, ultimo dei quali sulla posizione di Ilicic "lo voglio dietro le punte", uno schieramento adatto, secondo il patron, a fronteggiare una Roma "incattivita e ferita, contro la quale servirà umiltà." Parte del concetto è ripresa anche dal tecnico siciliano che ha individuato la chiave di volta per ottenere successi fuori casa: "serve cambiare mentalità in trasferta, dovremo essere più concentrati"