Tutte le strade portano a Campos. La linea Baldini-Pallotta sembra chiara. A oggi l’attuale diesse del Lille è stato designato come successore di Massara. Cinquantaquattro anni, portoghese, parla 5 lingue e con un carattere abbastanza controverso. In Francia lo definiscono un gran lavoratore, ma molto conflittuale. Non disdegna il confronto, anche acceso. Con Bielsa ne ha avuti diversi. Ama comandare e avere sempre l’ultima parola. Ne sa qualcosa Mbappè quando nel 2016 minacciò di abbandonare il centro sportivo del Monaco e Campos lo riportò sulla retta via convincendolo anche ad allungare il proprio contratto.
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La Roma, l’amore per l’inno della Lazio e le amicizie Mendes-Mourinho: ecco chi è Campos
Scopritore di talenti, compra a poco e vende a molto come ha fatto con il Monaco e al Lille. Fabinho, Lemar e Martial sono solo tre dei profili scoperti dal diesse
METODO CAMPOS - Non ha bisogno di vivere 365 giorni l’anno nel posto in cui lavora per imporre la sua strategia. Ne è la prova l’esperienza nel Lille dove non viene stipendiato direttamente dal club che l’anno scorso aveva fatto registrare un deficit di 142 milioni, motivo per cui oggi è controllato da Elliott (il fondo proprietario anche del Milan, ndr). Campos non è un dipendente, fattura le singole operazioni, sia in entrata sia in uscita e più volte si è trovato a lavorare o a dare una mano anche ad altri club come il Cardiff. Da 6 anni a questa parte si affida moltissimo al suo braccio destro Admar Lopes, ex osservatore del Porto. Lui più un’altra rete strettissima di collaboratori permette a Campos di visionare continuamente nuovi profili fino ad averne 2-3 preferiti per ruolo e preferibilmente in un range d’età tra i 16 e i 23 anni. Le relazioni su calciatori non devono superare le dieci righe e la vita extra campo è decisiva nella scelta finale. E’ un ricercatore e scopritore di talenti. Su Mbappè si era espresso molto prima di tutti gli altri: “Kylian diventerà più incisivo di Neymar e sarà più forte di Cristiano Ronaldo”. Compra a poco e vende a molto, vedi Martial, Fabinho e Lemar, ma potrebbero essere molti altri gli esempi.
AMICIZIE - Nella sua rete di lavoro ci sono, però, due personaggi molto influenti. Entrambi portoghesi come lui: Jorge Mendes, tra i procuratori più importanti del mondo, e José Mourinho. Con il primo si sente continuamente non solo per trattare calciatori, ma anche per consigli extra portfolio dell’agente. Con lo Special One lo lega anche l’esperienza al Real Madrid e una fortissima amicizia. Dopo l’esonero in Blancos lo stesso Mourinho aveva chiesto a Campos di seguirlo al Chelsea ma rifiutò per restare al Monaco. “E’ un progetto su misura per me dove tutto è da ricostruire” confidò all’epoca ai parenti il diesse e a Roma troverebbe una situazione simile. Insomma amicizie influenti sicuramente, anche se nella Capitale di amici forse non ne ha molti vista l’uscita di qualche tempo fa a TeleFoot: “Mi piace l’inno della Lazio, ha una curva straordinaria”. Parole che in città hanno fatto il giro in poco tempo. Far cambiare idea non è mai facile, servono i risultati, sempre ammesso che il toto diesse a Trigoria si concluda ufficialmente con l’arrivo di Luis Campos.
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