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La Roma e il quarto d’ora accademico: ad inizio ripresa subiti il 31% dei gol

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Anche contro l'Inter è tornato l'incubo dell'approccio nel secondo tempo. Quello di Thuram e l'autogol di Angeliño sono rispettivamente il decimo e l'undicesimo gol subito dopo il rientro in campo
Marco Di Cola
Marco Di Cola Collaboratore 

"Passano gli anni, cambiano i giocatori e anche i presidenti" ma non i gol a inizio secondo tempo. Cercando di sdrammatizzare si potrebbe parafrasare così il famoso coro della Curva Sud perché nonostante il cambio di allenatore, di modulo e di approccio alle partite, la Roma contro l'Inter è nuovamente tornata a mostrare i segni di fragilità che palesava nella "fase dell'ultimo Mourinho". Dopo aver chiuso il primo tempo in vantaggio (anche meritatamente), l'approccio nel secondo tempo dei giallorosso è stato a dir poco frustrante. Due gol in 7 minuti: dalla zampata di Thuram in anticipo su Mancini (azione nata da un clamoroso vuoto lasciato a centrocampo da Paredes e Cristante), all'autogol di Angeliño. I due gol nerazzurri sono rispettivamente il decimo e l'undicesimo subito dalla Roma nei primi 15 minuti del secondo tempo. Sui 36 gol subiti in stagione in tutte le competizioni, quasi il 31% sono stati subiti ad inizio ripresa. Un'enormità se si pensa a quanto quei minuti (così come gli ultimi del primo tempo) siano proprio quelli che indirizzano le partite. Lo sa bene De Rossi che si è annoverato tra i colpevoli di questa situazione nel post partita: "Le partite si vincono tutti insieme, abbiamo abbassato il livello nella prima parte del secondo tempo, me compreso". 

Occasioni sprecate

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Se non fosse un problema che si presentasse con una ciclicità disarmante, l'inizio del secondo tempo di ieri si sarebbe potuto tranquillamente attribuire alla forza dell'Inter ma così non è . In questa stagione la Roma ha spesso gettato alle ortiche partite ben giocate o nelle quali non aveva subito l'avversario per questo maledetto quarto d'ora. E' successo ad esempio con la Lazio nel derby di Coppa Italia, o a Torino contro la Juventus in una delle migliori uscite stagionali. Tutto è iniziato già dalla prima giornata contro la Salernitana (Candreva al 49esimo), per poi continuare contro il Milan (andata e ritorno), a Bologna e con l'Udinese ma anche in Europa League la musica non è cambiata. Decisivi per il mancato primo posto nel girone sono stati infatti i gol di Jurecka a Praga e di Bedia del Servette. Il sentimento che prevale è la frustrazione perché probabilmente mai come ieri l'Inter poteva essere quanto meno fermata. Se non fosse stato per quel solito e maledetto quarto d'ora.

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