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La Roma dei miracoli può tentare la grande fuga

Nemmeno il tifoso più incallito poteva immaginare un inizio del genere. In pochi mesi è

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Nemmeno il tifoso più incallito poteva immaginare un inizio del genere. In pochi mesi è cambiato tutto nella Roma: il 26 maggio la cocente sconfitta nel derby contro gli odiati cugini della Lazio, oggi, 1 novembre, dopo la vittoria sul Chievo (in una serata dove mancavano Totti, Maicon e Gervinho) è un giorno speciale per i giallorossi guidati da Rudi Garcia che già, dopo solo due mesi dall'inizio del campionato, entra nella storia della società capitolina. 10 vittorie nelle prime 10 giornate di campionato (anche se la Roma di Spalletti nel 2005-06 arrivò a 11 e l'Inter di Mancini un anno dopo a 17, ma non si tratta di vittorie di fila all'inizio della stagione) e 30 punti conquistati, record mai visto in 84 anni di storia del campionato a girone unico (battuta anche la Juventus di Capello del 2005/06), 26 reti fatte (11 marcatori a segno con Florenzi capocannoniere a 4), ma soprattutto una sola subita: 681 minuti di imbattibilità per De Sanctis che ha chiuso per la settima gara di fila con la porta inviolata avvicinandosi al record di Pelizzoli (774 nel 2003-2004).

Numeri impressionati per una delle realtà più sorprendenti del calcio italiano. Non per il blasone della squadra, ma per lo scettiscimo attorno al nuovo progetto tecnico. E' impossibile dimenticare la delusione dei tifosi giallorossi alla firma del contratto di Rudi Garcia dopo il no di diversi tecnici (tra cui Allegri e Mancini) e le cessioni eccellenti. Garcia ha avuto il merito (ed anche la fortuna, bisogna dirlo) di rimotivare i giocatori simbolo della Roma da Totti a De Rossi e dare spazio ai nuovi come Benatia, Strootman e Gervinho, quest'ultimo il simbolo della rinascita giallorossa (da bidone all'Arsenal a mina vagante in Italia).

Sembrava l'inizio di un'altra stagione incolore, dopo le rivoluzioni mancate di Luis Enrique e Zeman e l'addio di pezzi importanti come Lamela, Osvaldo e Marquinhos ed invece il tecnico (ma va dato merito anche Sabatini che lo ha scelto) è riuscito in quest'incredibile metamorfosi sportiva dando nuove ambizioni una squadra letteralmente distrutta moralmente dopo la finale persa di Coppa Italia e da quel goal di Lulic.

Parlare di scudetto, però, malgrado i 5 punti di vantaggio su Juventus e Napoli sembra ancora presto anche perchè i giallorossi non sono stati costruiti per vincere lo scudetto, ma per conquistare un posto in Europa (magari in quella nobile). La Roma, adesso, è la lepre, ma non dovrà perdere di vista l'atteggiamento umile, la disposizione tattica perfetta e la concentrazione difensiva, segreti di quest'impresa straordinaria. Dove può arrivare la Roma di Garcia? Su Twitter impazza l'hastag #garciapuò. E se si guarda il calendario con Torino, Sassuolo, Cagliari ed Atalanta, gli impegni di Champions League di Juventus e Napoli, le premesse per la grande fuga ci sono tutte.

Gli undici marcatori giallorossi: Alessandro Florenzi (4 gol), Francesco Totti, Miralem Pjanic, Adem Ljajic e Gervinho (3 gol), Mehdi Benatia (2 gol), Federico Balzaretti, Michael Bradley, Daniele De Rossi, Kevin Strootman e Marco Borriello (1 gol).

Le dieci vittorie consecutive della Roma da inizio campionato: 

1) Livorno-Roma 0-2

2) Roma-Verona 3-0

3) Parma-Roma 1-3

4) Roma-Lazio 2-0

5) Sampdoria-Roma 0-2

6) Roma-Bologna 5-0

7) Inter-Roma 0-3

8) Roma-Napoli 2-0

9) Udinese-Roma 0-1

10) Roma-Chievo Verona 1-0.

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