"Voglio ricominciare da dove avevo lasciato. E finire quello che avevo iniziato" parola di Luciano Spalletti, pronto ad immergersi di nuovo nel mondo romanista dopo un distacco durato quasi sei anni. Nel frattempo sono cambiate tante cose: lui ha accumulato esperienza in Russia, con lo Zenit di San Pietroburgo, a Roma si sono avvicendati Presidenti, allenatori e giocatori.
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La Roma da Spalletti a Spalletti: 30 milioni in più per “finire ciò che avevo iniziato”
2008/2009 e oggi, rose a confronto: 238 milioni contro 264, Totti e De Rossi il punto di contatto
Walter Sabatini, plenipotenziario uomo mercato al centro del progetto americano, ha lavorato un lustro per tentare di costruire una squadra che potesse stabilirsi ai vertici nazionali ed europei: con alterne fortune si sono trovati elementi più o meno validi, in questa stagione cominciata con Rudi Garcia in tanti avevano previsto per la Roma un ruolo da assoluta protagonista; senza elencare i fattori che hanno (fin qui) deluso i pronostici, toccherà a Luciano Spalletti cercare di ottimizzare i valori dei calciatori a disposizione, puntando su idee e tattiche consolidate e sull'appoggio di Francesco Totti e Daniele De Rossi, due che con il tecnico di Certaldo hanno già lavorato in passato.
Prendendo spunto da questo, abbiamo analizzato alcune differenze dal punto di vista della valutazione di mercato tra la rosa attuale e quella del 2008/2009, ultima "vera" stagione di Spalletti sulla panchina giallorossa: con l'aiuto di «Transfermarkt», si possono apprezzare similitudini interessanti tra gli elementi dei vari reparti che fanno discostare di poco il totale odierno (264,70 mln) da quello passato (238,55 mln).
DIFESA - Tra porta e difesa ballano cifre praticamente uguali: il brasiliano Doni veniva valutato 11 mln, uno in più di Szczesny, mentre il pacchetto arretrato vantava addirittura due eccellenze tra i centrali. Juan (15,5 mln) e Philippe Mexes (17,5 mln) erano il fulcro di un'ossatura completata dalla diligenza di Marco Cassetti (5 mln), Max Tonetto (3,8 mln), John Arne Riise (12,5), Cicinho (8 mln) e Christian Panucci (4 mln). A completare Simone Loria (3,7 mln) e Marco Motta (2,3 mln).
Oggi tutto ruota intorno a Konstantinos Manolas (20 mln) con Antonio Rudiger (9 mln) e Leandro Castan (7 mln) a lottare per l'altra maglia al centro. Sulle fasce si muovono Lucas Digne (10 mln) e Alessandro Florenzi (20 mln), con quest'ultimo jolly vero che Spalletti ha già fatto intendere di preferire più avanzato. In attesa di ulteriori innesti, le alternative sono rappresentate da Maicon (1 mln), Vasilis Torosidis (3,5 mln), Emerson Palmieri (400 mila) e Norbert Gyomber (800 mila). Out, ovviamente, Ashley Cole (500 mila).
CENTROCAMPO - Il confronto comincia a farsi molto interessante quando ci si sposta nella zona nevralgica del campo: la Roma di ieri aveva fosforo e cuore tra i piedi di David Pizarro (13 mln) ed un Daniele De Rossi (30 mln) al top della forma, tra gli altri c'era un Alberto Aquilani (16 mln) in grande crescita con Rodrigo Taddei (12 mln) e Matteo Brighi (5 mln) a chiudere il cerchio. Il modulo spallettiano prevedeva anche un elemento di raccordo tra mediana ed attacco, il famoso "incursore" che aveva fatto la fortuna di Simone Perrotta (15 mln) e provato a rispolverare le doti di Julio Baptista (12 mln).
Oggi il tecnico toscano dovrà valutare come disporre della varietà di calciatori nella metà campo: imprescindibili i polmoni di Radja Nainggolan (27 mln) a supporto della fantasia di Miralem Pjanic (35 mln) con Daniele De Rossi (7 mln) pronto a rivivere le emozioni passate. Osservando da vicino i progressi di un certo Kevin Strootman (15 mln), nelle prossime settimane l'allenatore dovrà fare affidamento sull'esperienza di Seydou Keita (500 mila), l'organizzazione di William Vainqueur (5 mln) e la freschezza di Salih Uçan (3 mln). Aspettando poi di definire il futuro del brasiliano Gerson (15 mln) fantasista proveniente dal Fluminense.
ATTACCO - Il bello viene ora, con il paragone inevitabile tra i due reparti offensivi: Francesco Totti è il punto di congiunzione (da 30 mln a 1 mln), per il resto il cambiamento è sostanziale, con Mirko Vucinic (8 mln), Jeremy Menez (7,5 mln), Vincenzo Montella (2 mln) e Stefano Okaka (2 mln) che lasciano spazio a nuove possibilità di moduli e schieramenti.
La punta di diamante è Edin Dzeko (15 mln), classico numero nove che permetterà al mister di inventare soluzioni per il gioco d'attacco: ai suoi fianchi giostrano Mohamed Salah (20 mln), Gervinho (15 mln) e Iago Falque (8 mln), con il rampante Sadiq Umar (900 mila) pronto per ogni evenienza. Fuori concorso Seydou Doumbia (15 mln e sul piede di partenza ) ed Ezequiel Ponce (4,5 mln), giovane argentino alle prese con la riabilitazione dopo la rottura del crociato a fine novembre.
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