Gasperini pressa. Massara tratta. Ranieri sovrintende via telefono. La proprietà garantisce a parole. Come scritto da Piero Torri su La Repubblica, la sintesi è che, a pochi giorni dal via ufficiale della stagione, sabato all'Olimpico contro il Bologna, la Roma è ancora un cantiere aperto. C'era da aspettarselo. Perché la rivoluzione chiesta dal tecnico ha bisogno di tempo. Soprattutto perché c'è una scadenza, quella del trenta giugno del prossimo anno, in cui la Roma dovrà soddisfare i duri accordi trovati con l'Uefa. Peraltro che ci sia ancora bisogno di intervenire sul mercato appare evidente anche a chi di calcio capisce poco. Si parla della necessità di prendere non meno di quattro-cinque giocatori, due attaccanti, un centrale difensivo, un esterno difensivo sinistro come vice Angelino, volendo pure un centrocampista per supportare un reparto che sembra numericamente corto. In pratica mezza squadra. Un paio dovrebbero sbarcare nelle prossime ore, per il resto bisognerà fare i conti con i numeri del bilancio. Sapendo però che il budget è finito. E, quindi, per acquistare si deve pensare prima a cedere. E qui negli ultimi giorni è nata la telenovela Koné, il centrocampista francese che all'improvviso o quasi è diventato un obiettivo di mercato dell'Inter di Marotta. Si è passati, nel giro di pochi giorni, da Koné a un passo dall'Inter al no della proprietà alla cessione, fino al ricicciare dell'operazione di queste ore. Il tutto, o quasi, gestito dalla comunicazione dell'Inter. A Trigoria sarà il caso di pensarci bene.
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La Repubblica
La rivoluzione chiesta da Gasp può attendere
I giallorossi hanno necessità di prendere non meno di quattro-cinque giocatori ma ci sono i paletti Uefa da rispettare
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