Il film di Brescia non era di certo da premio Oscar, ma la sfida tra i registi l'ha vinta Diawara. Il centrocampista è stato tra i peggiori nella Roma dell'immediato post-lockdown ma nel duello a distanza con Sandro Tonali ieri non c'è stata storia. Il talento che piace tantissimo a Totti e che sarà uno dei pezzi pregiati del prossimo mercato ha beccato una serata di luna storta, complice qualche acciacco fisico e una squadra ormai rassegnata alla Serie B. Dall'altra parte invece Diawara ha dimostrato ciò che aveva spiegato poco prima dell'inizio: cioè che l'infortunio ne ha condizionato la riatletizzazione e che solo con la continuità le sue prestazioni sarebbero migliorate. Dal nuovo esordio contro la Samp all'Olimpico e l'assist involontario a Gabbiadini a ieri sono passati solo 17 giorni eppure il guineano ha già mostrato confortanti segnali di crescita che faranno sorridere anche Fonseca.
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La risalita di Diawara: col Brescia corre più di tutti e vince il duello con Tonali
Il regista della Roma nei numeri surclassa il talento che piace tanto a Totti: 82 palloni giocati e 69 passaggi riusciti contro i 53 e 30 dell'azzurro
Diawara al top per corsa e passaggi: la Roma ha di nuovo il suo regista
Chiaro che i progressi andranno valutati contro avversari più insidiosi di Parma e Brescia, ma i numeri di ieri dimostrano almeno una lucidità fisica e mentale ritrovata: Diawara è stato il primo tra tutti i giocatori in campo per palloni giocati (82, il secondo è stato Veretout con 69) e primo per passaggi riusciti (69, il 97% di quelli tentati). La differenza con Tonali è abissale: 53 palloni giocati e solo 30 passaggi riusciti. Ma nella partita dell'ex Napoli non c'è stata solo regia e fase di costruzione: ha corso 11 chilometri (più di tutti nella Roma) e con l'intensità più alta dei compagni rimasti in campo per tutti i 90'. A questo ha aggiunto anche tre falli subiti e quattro recuperi. Segnali positivi in vista del finale di stagione in cui la Roma deve prima conservare un posto in Europa League, magari senza passare dai preliminari, e poi dedicarsi alla coppa ad agosto. In Germania contro il Siviglia non ci sarà Veretout, che è squalificato. Un motivo in più per sorridere della crescita di Diawara.
I numeri della prima stagione di Diawara alla Roma
Arrivato nell'ambito dell'operazione Manolas, Diawara è stato fortemente voluto da Fonseca che l'ha visto come regista del suo 4-2-3-1. Il modulo adesso è cambiato ma il portoghese non rinuncia mai volentieri ad Amadou: dalla ripresa del campionato è partito titolare in quattro delle sei partite ed è rimasto in panchina per tutto il match solo contro il Napoli. In stagione è stato fermato da due infortuni al menisco, il primo a ottobre superato grazie ad un intervento, e il secondo a gennaio, che ha provato a mettersi alle spalle scegliendo la terapia conservativa. In tutto ha collezionato 25 presenze tra campionato e coppe, dieci di queste arrivate consecutivamente tra novembre e gennaio. Un segnale di quanto sia diventato importante per la Roma di Fonseca. Che però non esclude di dover rinunciare a lui nel prossimo mercato nel caso in cui arrivasse un'offerta in grado di garantire al club una plusvalenza: il bilancio e l'esperienza recente insegnano che non esistono calciatori incedibili, a maggior ragione quando c'è da far quadrare i conti.
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