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La rinascita di Karsdorp: in estate a un passo dall’Atalanta, oggi vuole batterla con “la sua” Roma

LaPresse

Il terzino ha superato le difficoltà fisiche e tecniche e ora è un titolare per Fonseca

Redazione

Rick Karsdorp questa sera scenderà in campo con la Roma contro l'Atalanta. Una frase che sembra ovvia di questi tempi, ma che fino a qualche mese fa era tutt'altro che scontata. Sia per le difficoltà fisiche e tecniche del terzino che non gli hanno mai permesso di imporsi in giallorosso, sia perché la scorsa estate è stato al centro di una vera e propria vicenda di mercato insieme alla squadra bergamasca. L'accordo era raggiunto: prestito con obbligo di riscatto, che sarebbe scattato al 60% delle presenze, fissato a 7 milioni. Tutto fatto quindi, fino a quando qualcosa ha girato nel verso sbagliato. Karsdorp, che aveva collezionato 24 presenze con 2 gol e 5 assist nella sua seconda esperienza in Olanda, sempre nel suo Feyenoord, non è più partito. Il motivo? Il mancato accordo sulle commissioni degli agenti. Dettagli, che ora fanno tutta la differenza.

"È il passato non voglio parlarne più di tanto. Mi limito a dire che, quando un giocatore ha diversi infortuni, inizia a pensare su cosa è opportuno fare" ha raccontato il terzino a ottobre. Il riferimento è alla rottura del legamento crociato, che lo ha tenuto fuori dal campo per 38 partite nella sua prima avventura romanista nella stagione 2017/2018 (stagione nella quale, precedentemente, aveva riportato un altro grave infortunio lacerandosi il menisco laterale con stop di due mesi), ma anche all'infortunio all'inguine , che lo ha bloccato in infermeria per 11 partite con la squadra di Rotterdam. "Sono contento di essere qui alla Roma e voglio dimostrare il mio valore". Fiducia quindi, da parte della società e di Paulo Fonseca. Una responsabilità che Karsdorp sembra sopportare sempre meglio, con le sue attuali 12 presenze e 2 assist, e con una corsa che sembra migliorare giornata dopo giornata. Questa partirà Rick poteva giocarla forse con la maglia nerazzurra, è vero, ma ora indossa quella giallorossa. E la speranza è che per Gasperini, come per Ibanez, possa diventare un altro rimpianto.

Gianmarco Di Bernardo