02:16 min
forzaroma news as roma La rinascita della vecchia guardia: Mancini, Cristante e Pellegrini pilastri di Gasp

news as roma

La rinascita della vecchia guardia: Mancini, Cristante e Pellegrini pilastri di Gasp

Marco Di Cola
Marco Di Cola Collaboratore 
I tre senatori stanno tornando ad essere fondamentali per il gioco della squadra e le ultime prestazioni ne sono la conferma

In questi anni se ne sono sentite tante, dall'esonero di Mourinho a quello di Juric e De Rossi, passando per i rinnovi di contratto e le prestazioni in campo. La realtà però oggi è che la vecchia guardia della Roma è ancora al centro del progetto, con merito. Mancini, Cristante e Pellegrini sono tornati a far valere i gradi, le presenze e l'esperienza maturata negli anni. Forse anche quest'anno sarà colpa delle poche alternative che non permettono agli allenatori di sostituirli ma fatto sta che la loro presenza in campo è ormai imprescindibile tutto grazie alla gestione di Gasperini anche della fascia da capitano. Mancini sta guidando la difesa migliore del campionato (tra le migliori in Europa) diventando anche il primo tassello della catena che funziona meglio al momento: la destra. L'assetto tattico di Gasperini si basa molto sulla sua posizione e sulla sua capacità di inserirsi, tanto da aver cambiato anche il modo di giocare dei centrocampisti per sfruttarlo al meglio. La Roma sistematicamente "svuota" il centrocampo, con i due mediani che si abbassano e si allargano per coprire proprio le posizioni lasciate scoperte dai cosiddetti braccetti di difesa che prendono campo sulla fascia, allungando l'esterno di riferimento e portando in posizione più centrale l'attaccante. Una mossa tattica evidente soprattutto contro Milan e ieri contro i Rangers. Poi c'è Cristante che con la fascia al braccio sembra aver raggiunto una maturità, non quella personale, ma calcistica che prima non aveva o che non riusciva ad esprimere. Da centrocampista nei due o da trequartista dietro gli attaccanti, il 4 giallorosso è sempre uno dei migliori e ieri è stato ancora decisivo con la solita spizzata sul primo palo diventata marchio di fabbrica. Ieri una prestazione maiuscola certificata anche dalle statistiche. E' il secondo giocatore con più palloni toccati, dietro solo ad Hermoso. E' primo per tackle, intercetti e per passaggi progressivi, ovvero le verticalizzazioni che in passato erano il suo punto debole. A completare il terzetto della vecchia guardia c'è Pellegrini anche lui autore di un'ottima prestazione.

Pellegrini tra presente e futuro: senza Dybala torna ad essere imprescindibile

—  

La vita calcistica di Lorenzo Pellegrini sembra si stia per arricchire di un nuovo capitolo che terminerà solo alla fine di questa stagione. Il 7 giallorosso dopo essere stato ai margini del progetto e ad un passo dalla cessione, è rimasto ritagliandosi uno spazio non più da protagonista assoluto. L'addio alla fascia, almeno momentaneo visto che è a sole 6 presenze da Cristante, lo ha alleggerito di una pressione che stava iniziando ad essere difficilmente sopportabile e ora con l'infortunio di Dybala e Bailey, il suo apporto alla causa torna ad essere fondamentale. E Lorenzo si vuole far trovare pronto. Lui stesso nel post partita ha ammesso le difficoltà fisiche riscontrate dopo il derby: "L’inizio è stato un pochino difficile, venivo dall’intervento, gli allenamenti, poi dopo le partite sono le partite che mi mancavano più di tutto. Dal derby in poi ho avuto la continuità che tanto desideravo ma che onestamente mi ha fatto calare un po’, era come se non riuscissi a recuperare o lo facevo lentamente". Adesso invece tutto sembra alle spalle grazie anche al supporto di Gasperini che lo ha difeso anche nell'ultima conferenza stampa: "Ora invece mi sento bene, lucido, libero anche se entro. Sono tanto contento perché l’estate è stata molto difficile anche mentalmente. Gasperini è molto esigente ma sa le corde giuste da toccare". Di futuro però non vuole parlare, almeno per il momento. Il contratto è in scadenza e a gennaio potrebbe già accordarsi con un'altra squadra ma se le prestazioni dovessero continuare ad essere queste, non è escluso che le parti tornino a parlarne, magari con una riduzione dell'ingaggio.