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La metamorfosi di Dybala: dal Bilbao al Bilbao è tutta un’altra Joya

La metamorfosi di Dybala: dal Bilbao al Bilbao è tutta un’altra Joya - immagine 1
L'argentino è rinato con Ranieri. Ora è pronto per guidare la Roma in un'altra notte da sogno in Europa
Marco Di Cola
Marco Di Cola Collaboratore 

Centosessantuno giorni, 23 settimane. Poco più di cinque mesi. Questo il tempo che separa lo scorso 26 settembre da giovedì prossimo, 6 marzo. Due date accomunate da un unico avversario, l'Athletic Club di Bilbao, e nulla più. Cinque mesi in cui l'universo giallorosso è cambiato, radicalmente. Dall'inferno Juric al purgatorio con vista sulla promozione in paradiso con Claudio Ranieri. Eppure quella serata del 26 settembre è stata tra le più positive della Roma del croato. Degli undici che erano scesi in campo nella sfida della fase campionato ne cambieranno (presumibilmente) solamente due: Hermoso (passato al Leverkusen) e Tommaso Baldanzi che come al solito sarà pronto a subentrare dalla panchina. Per il resto la formazione dovrebbe essere pressoché la stessa con Mancini e Ndicka in difesa insieme a uno tra Hummels e Celik. A centrocampo Koné e Cristante vista la squalifica di Paredes e Angelino largo a sinistra (stranamente lo era anche in quella partita). Davanti Dybala e Dovbyk. Dietro ai nomi però ci sono profonde differenze. Ndicka con Juric veniva schierato centrale, ruolo che con Ranieri non ha più ricoperto. Così come Angelino che spesso e volentieri veniva schierato terzo di difesa. Questa posizione è stata ereditata da Celik che invece Juric vedeva solamente esterno. Il turco si è riscoperto un difensore all'altezza. Sa difendere e allo stesso tempo buttarsi nello spazio quando la partita lo permette (vedi Porto e Como). Il romanista che ha cambiato però di più il suo rendimento è senza dubbio Paulo Dybala.

Dybala ritrovato: i numeri della rinascita

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Dopo aver scalato tutto l'inferno e gran parte del purgatorio, Ranieri è alla ricerca della sua "Beatrice" per conquistarsi un posto in Paradiso. E chi potrebbe essere se non Paulo Dybala. Viso angelico e mancino celestiale. L'argentino con Sor Claudio è rinato. Tornando indietro di 5 mesi, la sua permanenza a Roma iniziava a fa storcere il naso a qualcuno. "Doveva accettare l'Arabia", questo era il pensiero comune di tutto l'ambiente giallorosso che, in quel momento, forse torto non aveva. Con Juric Dybala aveva realizzato solamente due gol (contro Udinese e Torino) collezionando inoltre due panchine e altrettante partite saltate per infortunio muscolare. Uno dei quali era arrivato proprio in quella partita contro l'Athletic. Paulo era partito titolare al fianco di Dovbyk ma a fine primo tempo era stato costretto ad alzare bandiera bianca. Uno scenario che al momento sembra lontano molto più di qualche mese. In 21 partite giocate sotto la guida di Ranieri, ha realizzato 6 gol e messo a referto 4 assist ma a sorprendere più di tutto è la continuità di rendimento. Con il tecnico testaccino ha saltato solamente due partite, una delle quali in Coppa Italia contro la Sampdoria. A cambiare, oltre alla sua forma fisica, è anche la serenità psicologica. Quello di settembre, era un Dybala che si portava dietro "il peso" della permanenza e soprattutto quello di un contratto in scadenza che, in quel momento, la società non aveva ancora deciso se rinnovare o meno. Tutto cambiato, nuovamente. Ora Dybala ha rinnovato e sarà ancora "il futuro della Roma". Parola di Ranieri e Ghisolfi.