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La crisi nera di Mancini: errori, falli, indecisioni. E la Roma prende gol: adesso è un problema

LaPresse

Il centrale ex Atalanta costato 23 milioni tra parte fissa e bonus non riesce più a ritrovarsi. Ieri sulla rete di David l'ultimo di una serie di errori che stanno preoccupando Fonseca e Petrachi

Valerio Salviani

Gianluca Mancini è diventato un problema per la Roma. Dopo aver vissuto un autunno da protagonista, dividendosi tra difesa e mediana con lo stesso ottimo risultato, da gennaio il centrale ex Atalanta si è infilato in un tunnel dal quale non riesce a uscire. Ieri contro il Gent sul gol di David è arrivato l'ultimo di una serie di erroriche stanno costando carissimo alla Roma. Ma se in Europa League l'obiettivo ottavi di finale è stato portato in salvo, in campionato la situazione è decisamente più complicata. Su 15 gol subiti da Torino (5 gennaio) fino al Lecce (domenica scorsa), almeno in 6 ci sta il suo zampino. Più di un terzo.

IRRUENZA E INDECISIONE - La Roma in Serie A è la squadra che ha subito meno conclusioni (284). Un dato che stona con l'andamento recente. L'ultimo clean sheet in campionato, prima del Lecce, risaliva al 6 dicembre, ovvero Inter-Roma terminata 0-0. Tante delle reti subite arrivano da errori individuali. Molti di questi, purtroppo, ce li ha sulla coscienza proprio Gianluca Mancini. Il suo periodo nero è cominciato il 5 gennaio con il Torino (0-2). Il gol dell'1-0 momentaneo lo segna Belotti. In marcatura proprio il 23, che messo male con il corpo, lascia il tempo all'attaccante di prendere la mira e concludere in porta. La partita che ha segnato la crisi è stata quella con il Sassuolo. Quattro gol subiti e quattro colpe di Mancini. Irruenza, mal posizionamento, indecisione, ce le ha tutte. Sul gol di Caputo (quello dell'1-0) entra in scivolata facendosi ingannare da una finta e spalanca la porta di Pau Lopez all'attaccante. Lo stesso identico errore lo compie la partita dopo contro Barrow. Altro gol decisivo subito. Altra sconfitta.

PROBLEMA - Chiaramente, delle difficoltà di Mancini a Trigoria se ne sono accorti da tempo. Contro il Gent il difensore aveva lasciato il posto a Fazio per poi tornare al suo posto contro il Lecce. Fonseca, come successo con Pellegrini, ha provato a non nascondere il difensore, sperando di rivederlo in fretta ai livelli dello scorso ottobre. Proprio prima della gara di andata contro il Gent, a Trigoria Edin Dzeko lo aveva preso da parte per parlargli. Una pratica che il capitano fa spesso con Mancini, e in generale con i più giovani. Anche ieri poco prima dell'inizio del secondo tempo i due si sono fermati a parlare. Per prelevarlo dall'Atalanta la scorsa estate Petrachi ha messo sul piatto 23 milioni (2 prestito + 13 di obbligo di riscatto + 8 di bonus). Una volta maturata l'intera cifra Mancini diventerà il centrale più pagato nella storia della Roma. Ecco perché un andamento del genere adesso è un problema. Al suo fianco Smalling è una sicurezza, ma se la Roma vorrà raggiungere i suoi obiettivi, Mancini dovrà cambiare rotta. E in fretta.