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Gasperini pre Roma-Bologna: “La società non vuole rinnovare il contratto a Pellegrini”

Gasperini pre Roma-Bologna: “La società non vuole rinnovare il contratto a Pellegrini” - immagine 1
Le sue parole: "Dybala non ha i 90 minuti. Mi aspettavo una rosa pronta, ma la realizzazione della squadra non è facile"
Redazione

Gian Piero Gasperini parlerà alle 14:00 in conferenza stampa alla vigilia di Roma-Bologna, in programma sabato 23 agosto all'Olimpico con fischio d'inizio alle 20:45. Sarà l'esordio stagionale per la squadra giallorossa e il debutto ufficiale sulla panchina romanista per l'ex tecnico dell'Atalanta.

LA CONFERENZA STAMPA DI GASPERINI 

Presenza numero 600. Come se la immagina la prima all'Olimpico? Come arriva la squadra? "Ho letto stamattina che domani è la 600esima partita, è stata una grandissima sorpresa. Niente di meglio di poterla realizzare in un contesto come quello di domani, nuova esperienza, con uno stadio così pieno e esigente. E' un qualcosa di straordinario. La squadra arriva con tanta voglia di fare. Domani è un biglietto da visita, dietro di noi c'è tanta gente, tanta passione. Giochiamo contro una delle migliori squadre del campionato, una squadra rodata e preparata. E' una bella prima di campionato"

È stata una settimana difficile tra Bailey e la questione Sancho. Dybala è pronto per il primo minuto? "Siamo dispiaciuti per Bailey e per la dimensione dell'infortunio, è un peccato. Non so quanto sarebbe stato utile nell'immediato ma dispiace per l'entità dell'infortunio in un gesto consueto. Le trattative non so che durata hanno, siamo ormai nella fase finale ed è imprevedibile. Guardo solo al Bologna. Dybala è rientrato da 10 giorni, è sulla strada giusta. Si è dovuto fermare un paio di settimane, ma non può giocare 90 minuti. O dall'inizio o a gara in corso".

Si aspettava un mercato più veloce, voleva già la squadra pronta? "Indubbiamente sì, soprattutto per un allenatore nuovo che vuole mettere altre idee. Ma ho lavorato bene con i ragazzi che c'erano. Abbiamo fatto tanto poi sono arrivati gli altri a singhiozzo, poi c'è stato questo stallo. Tutti vorremmo partire con una squadra definita per sfruttare al meglio la preparazione. Ma è ormai un'utopia. Ti fai dei propositi ma un conto sono quelli e un conto è la realizzazione. Quelli sono validi in ogni riunione poi dopo la realizzazione ha dei tempi diversi".

Mancano 10 giorni alla fine del mercato ed è imprevedibile. Dovbyk resterà? "Vi piace la partita di domani (ride, ndr). Non ho la sfera di cristallo. Dovbyk è convocato. Penso sempre al futuro e domani arriviamo ad un attesa bella. Dovbyk e gli altri ragazzi domani dovranno essere concentrati al massimo per la presentazione al nostro pubblico. Poi queste date consentono di trovarti un giocatore contro due volte. Quello che succederà lo vedremo".

Lei in ritiro utilizzò un paragone musicale... "Non era per Dovbyk. Nel calcio ci sono dei tempi e vale per tutti. I giocatori più di qualità sono quelli che hanno il tempo giusto. Chi entra prima o dopo rischia di steccare".

Ad oggi le sembra più intonato Ferguson o Dovbyk? La Roma è più forte dell'anno scorso? "Sono due strumenti, poi in base come li usi vediamo se vanno a tempo. A me sembra che siano in crescita entrambi anche sul piano dinamico e fisico. Se la Roma è più forte dobbiamo capirlo. È una Roma molto diversa. Nell'ultima contro il Torino ci sono tre titolari andati via, 6/7 che erano in panchina che non ci sono più. Ne sono arrivati 5 e uno si è fatto male subito. È diversa anche nei numeri, basta fare il confronto. Mi auguro che sia più forte ma non posso dirlo adesso. Lo scopriremo insieme".

A che punto è il recupero di Pellegrini? Vedremo El Aynaoui più avanti? "Abbiamo varie soluzioni. Pellegrini è vicino al recupero. Non si è mai allenato con la squadra, ma queste domande vanno fatte a lui e alla società. Non c'è una situazione chiara, la società non vuole allungare il contratto e Pellegrini vuole ambire alla Nazionale e deve giocare. Ma non sono io la persona indicata, ma cerco di chiarire. Non voglio fare polemica. Quello che sembra a me è che se trova una soluzione adeguata è contento lui di andare via e la società ma ad oggi non è facile. Questo è quello che vi posso dire".

Come ha visto i nuovi acquisti, giocheranno da titolare? "Possono giocare tutti nella partita. Sono profili con i quali la Roma ha pensato di costruire il proprio futuro. Sono tutti giovani. Ghilardi e Wesley sono dei 2003, Ferguson dei 2004. Sono dei bei profili. Mi piace lavorare su di loro. Arrivano da momenti diversi, Wesley arriva da 30 partite di fila in Brasile e ha fatto il Mondiale per Club. Ferguson arriva dopo un infortunio, Ghilardi ha saltato tutta la preparazione. El Aynaoui è quello più in condizione. Mi piacciono, sono bei profili. Penso si possa lavorare bene".

Giocare col 3-5-2 in fase di non possesso è una soluzione per domani? "Non è una questione che riguarda i nostri giocatori. È un adattamento che si può avere a seconda dell'avversario. La mia squadra deve essere duttile e giocare due moduli allo stesso modo, anche nella stessa gara. Ci vogliono delle partite, più giochiamo e più assimili questa duttilità".

I giocatori scelti dalla Roma sul mercato sono giusti per lei, si sente affine al lavoro di Massara? "I giocatori giusti sono quelli bravi. Quelli che hanno valore rientrano tutti nel mio modo di pensare e giocare a calcio. Rientrano nella caratteristiche con le richieste che sono state fatte a me. C'è necessità di ringiovanire e non di partire con calciatori affermati ma con giocatori emergenti che portano plusvalenze. Sembra essere diventata una cosa facile ma non è così. Servono giocatori che hanno un valore e un futuro. Si cerca di farlo con i giocatori che però costano più dei giocatori affermati per le plusvalenze. Altrimenti alzi subito il livello con giocatori affermati che guadagnano tanto ma lavori meno in prospettiva. La società da me vuole altro e spero di riuscire a realizzarlo. Io sto pensando a come lavorare. Non faccio sempre queste interviste più lunghe, poi spero dalle prossime volte di parlare dell'avversario della partita di domani".

Lei ha sempre avuto esterni fisici, quest'anno sono diversi. Cambierà il gioco della Roma? "Ne ho avuti talmente tanti che non tutti facevano lo stesso lavoro. Conti era diverso da Spinazzola, Gosens era diverso da Hateboer, Bellanova da Zappacosta. Angelño e Rensch sono diversi e vanno rispettati per le loro qualità".

Dobbiamo aspettarci una squadra difensiva domani? "Giocheremo per vincere nel rispetto dell'avversario e nella fiducia da costruire per andarci a giocare ogni partita".

Le difficoltà trovare, sono quelle che si aspettava? Hermoso può avere una chance? "Hermoso era un giocatore che sembrava neanche dovesse venire in ritiro. Si vede che ha giocato a livelli alti, è stato fermo 4 mesi prima della preparazione. Si è allenato bene e ha fatto tutte le partite. Domani non ci sarà Celik, lui è un mancino come Ndicka. Può essere utilizzato. Sapevo delle difficoltà fino al 30 giugno. Mi auguravo che dopo ci fossero più possibilità e ci sono state, poi abbiamo avuto un blocco. Ma il pensiero della società è sempre stato chiaro, la realizzazione è più complicata".

Che cosa colpisce di Ferguson? "Ferguson è il classico ragazzo che ha fatto benissimo due anni fa e non ha rispettato le aspettative. È la situazione dove è bello insieme aiutare questo ragazzo e riportarlo sui valori che aveva qualche anno fa".