Sono tante le eccellenze italiane nel mondo dello sport e tra queste va inserita di diritto Alessia Zecchini. La 24enne romana è la campionessa assoluta dell'apnea, ma il Mondiali di specialità che avranno luogo dal 2 al 9 ottobre in Turchia dovrà vederli da casa per un infortunio patito in estate sul surf. Alessia Zecchini per la Nazionale Italiana è un po' come Bolt per la Giamaica e nella rassegna iridata sarebbe stata garanzia di medaglia visti i 6 record mondiali che l'atleta detiene oltre alle 12 medaglie.
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La campionessa di apnea Zecchini: “Sono una tifosa da Curva Sud, Totti esempio di dedizione”
La titolatissima atleta romana non potrà partecipare ai Mondiali di specialità per un infortunio, ma ad accompagnarla avrà sempre la sua fede giallorossa: "Ho ancora la tessera di quando avevo 8 anni"
La giovane atleta capitolina ha tante passioni, ma una delle più grandi porta i colori giallo e rosso e si chiama ASRoma, anche quando si immerge. "Porto il logo vecchio, ma dovrò sostituirlo con quello nuovo sennò il presidente Pallotta si arrabbia”, scherza la campionessa sul sito de Il Corriere Della Sera: "Ho ancora la tessera di quando avevo 8 anni. Sono una tifosa da Curva Sud, poi Malagò ha cominciato a darmi i biglietti in Tribuna d’Onore, però lì non canta nessuno". Alessia ha avuto anche l'occasione di conoscere i suoi beniamini, soprattutto quello con la maglia numero 10: "Sono stata anche a Trigoria, lì ho conosciuto De Sanctis, Florenzi e Totti che stava con il figlio. Francesco è uno sportivo fuori dal comune, un esempio per dedizione e professionalità: io a 40 anni non mi ci vedo a fare immersioni sott’acqua".
"L'apnea non è ancora disciplina olimpica, ma il sogno di Alessia è quello di partecipare alla rassegna a cinque cerchi, a costo di cambiare disciplina:“Le farò con i rollerblade, i pattini. Già ora per allenarmi faccio 25 chilometri al giorno, ci riuscirò. Non ho dubbi. Le Olimpiadi sarebbero state un grande evento. Prima di dire no a prescindere ci si doveva pensare meglio: a Roma ci sono mille stadi inutilizzati, non serviva fare infrastrutture ma sistemare quelle che attualmente sono in stato di abbandono. Dai Mondiali di nuoto del 2009 ci sono impianti che vengono chiusi una volta al mese, potevano intervenire su quelli".
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