Marash Kumbulla, difensore della Roma attualmente in prestito all'Espanyol, ha parlato ai microfoni di Marca ed ESPN Brasile in vista della gara odierna contro il Real Madrid. Il centrale albanese ha toccato vari argomenti tra cui il suo stato di forma e il futuro che lo aspetta dopo il prestito. Ecco le sue parole.


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Kumbulla: “Con Mourinho migliori. L’infortunio mi ha cambiato, non penso al futuro”
Sull'infortunio - “Ti cambia davvero. Maturi e devi lavorare molto anche al di fuori della routine quotidiana. È stata un'esperienza che mi ha spinto a migliorare. All'inizio è stato difficile, perché a tutti noi giocatori piace stare in campo, e nel primo mese non potevo fare assolutamente nulla. Mentalmente è stato molto complicato. Credo che sia una cosa normale. Tutti devono lavorare sull'aspetto psicologico, e noi ancora di più per sopportare tutta la pressione esterna che abbiamo.”
Su Mourinho - “Ti migliora molto a livello di atteggiamento. È un allenatore che ti parla in modo diretto, in faccia, senza paura di dirti quello che pensa. Se lo ascolti, maturi molto e migliori".
Sull'Espanyol e sul futuro - “Per questo sono voluto venire all'Espanyol. Avevo bisogno di una stagione in cui avere continuità e sentirmi di nuovo un calciatore. Era quello che desideravo. Senza dubbio la chiave del mio adattamento è stato il mister, Manolo, insieme ai compagni, che mi hanno aiutato molto all'inizio con la lingua e ad adattarmi rapidamente. In ogni caso, è stato tutto molto naturale. Al futuro non ci penso. In questo momento devo solo sfruttare l'opportunità di giocare ogni settimana, allenarmi duramente...
È vero che mi trovo molto bene all'Espanyol, mi sento a mio agio. Manolo González è un ottimo allenatore e una grande persona. Quando deve dirti qualcosa, sia nel bene che nel male, lo fa senza problemi, e questo mi piace. È sempre sincero. Ci motiva molto, è un tecnico esigente che si aspetta il massimo da tutti i giocatori. È un campionato molto difficile e ci sono molte squadre che lottano per non retrocedere. Dovremo combattere fino all'ultima partita.”
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