La Roma è pronta ad un rush finale che sancirà quale sarà il destino in ambito europeo per la prossima stagione. Ranieri ha messo in atto una splendida rimonta che potrebbe concretizzarsi in un insperato piazzamento in Champions League. Tra i protagonisti di questa Roma c'è sicuramente Manu Koné. Il francese ha parlato ai microfoni di Sky Sport, raccontando le sue sensazioni per questo finale di stagione. Ecco le sue parole.


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Koné: “Ho avuto bisogno di Ranieri. Ghisolfi mi ha voluto portare alla Roma”
Manu, cosa rappresenta per voi la sfida tra Roma e Fiorentina?“Il match di questa settimana Roma-Fiorentina, è per noi un match decisivo, una partita importante. Sappiamo di giocare contro una squadra forte in campionato che sta facendo belle cose. Noi siamo in un buon momento, non perdiamo da tanto tempo, giochiamo in casa davanti ai nostri tifosi che ci incoraggeranno. Giocheremo come sempre per vincere, siamo in fiducia. Vogliamo una vittoria per guardare verso l’alto della classifica. Quella vittoria, contro l’Inter, ci ha mostrato che alla fine siamo molto forti. Abbiamo avuto un buon stato d’animo”.
La vittoria contro l'Inter cosa vi ha insegnato? “Anche chi era in panchina quando è entrato ha dato il meglio di sé. Abbiamo veramente sentito un gruppo solidale in campo, non era facile giocare contro l’Inter. Non è fortuna. Abbiamo vinto, e penso che quella vittoria ci dimostra che anche in trasferta possiamo fare bene e vincere. Mancano Atalanta e Torino in trasferta e, per me, se abbiamo battuto l’Inter possiamo farlo anche contro di loro”.
All'andata finì 5-1 per la Fiorentina, cosa ricordi di quel match? "Fu una partita complicata. Attraversavamo un momento di evidente difficoltà. Rispetto ad allora abbiamo rialzato la testa, siamo stati capaci di reagire. Domenica sarà una partita diversa: saremo in casa, davanti ai nostri tifosi. Oggi siamo in fiducia. Ci giocheremo una bella fetta di futuro, ma sono sicuro che il futuro ci riserva delle belle sorprese".
Claudio Ranieri cosa rappresenta per te? Cosa ti ha dato? "Mister Ranieri è un grande allenatore, ha moltissima esperienza internazionale e ha fatto bene dovunque. Mi incoraggia tanto in ogni allenamento, mi suggerisce come posizionarmi in campo e come migliorarmi nella parte tattica. Il fatto che possiamo parlare in francese è un grande aiuto, abbiamo una comunicazione diretta e riesce a esortarmi nel modo giusto. Tutti abbiamo avuto bisogno di lui nel corso della stagione, io in particolare".
Parlando di tattica, a Milano sei stato impiegato davanti alla difesa. Ti piace questo ruolo? "Non sono molto abituato a giocare in quella posizione ma penso che un centrocampista moderno debba sapersi disimpegnare in tutti i ruoli. Ho attitudini sia difensive sia offensive, credo di poter dare una mano alla squadra anche giocando davanti alla difesa. In ogni caso il mio compito è fare ciò che mi chiede l'allenatore, cercando di svolgerlo al meglio. Proprio contro l'Italia con la maglia della Francia avevo giocato la prima volta in quella posizione, penso di essere grado di poterlo fare".
Chi è stato il tuo modello di riferimento calcistico crescendo? "Due giocatori in particolare. Il primo è Paul Pogba, per la grande carriera che ha avuto alla Juventus e per il suo impatto sulla Serie A. Quando è arrivato in Italia era più giovane di me eppure ha saputo essere decisivo fin da subito, anche per la nazionale. E poi Yaya Touré, fortissimo e vincente. Sono stati due campioni incredibili, non intendo paragonarmi a loro, forse da un punto di vista fisico e tecnico mi posso avvicinare al loro stile ma sempre con le mie caratteristiche".
Qui alla Roma c'è un dirigente che parla francese come te, Florent Ghisolfi. Che rapporto avete?
"È una persona molto importante per me. È stato lui a volermi qui alla Roma, a dimostrarmi quanto il club volesse puntare su di me. Parliamo quotidianamente, anche prima e dopo le partite. Mi incoraggia tanto, perché mi conosce e sa che posso migliorare. Parlare la stessa lingua ci ha aiutati a costruire un bel rapporto, sono contento di poter lavorare con lui qui alla Roma".
Manu, che obiettivo hai come calciatore qui a Roma? Magari raggiungere la Champions League già in questa stagione?
"La Champions è un obiettivo concreto. Sappiamo che la proprietà Friedkin è molto ambiziosa e vuole arrivarci. Da quando sono qui la Roma ha dimostrato di essere un club da Champions League. Sarebbe l'epilogo di una bella storia e di una bella stagione. Mancano solo quattro partite per riuscirsi, se non dovessimo farcela a completare la nostra rimonta la qualificazione all'Europa League rimane l'obiettivo minimo. Ma siamo convinti di avere la qualità per arrivare nelle prime quattro".
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