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Keita quattordicesimo africano della storia della Roma. E’ il secondo maliano

Il primo squillo di una lunga estate. In attesa degli acquisti da titoli cubitali in prima pagina, la Roma piazza un "colpetto" mirato ed intelligente.

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Il primo squillo di una lunga estate. In attesa degli acquisti da titoli cubitali in prima pagina, la Roma piazza un "colpetto" mirato ed intelligente, sistemando definitivamente il centrocampo con il quinto/sesto tassello. Ossia, l'erede di Rodrigo Taddei, che dal 30 giugno sarà ufficialmente, dopo nove anni, un ex calciatore giallorosso. Dalla Spagna sbarca il coetaneo Seydou Keita, in scadenza di contratto con il Valencia. Classe '80, 34 anni compiuti il 16 gennaio ed un palmarés da far paura. Protagonista inizialmente in Francia (con le maglie di Marsiglia, Lorient e Lens) per poi diventare un habitué della Liga spagnola. Una stagione al Siviglia (2007-2008) e ben quattro, dal 2008 al 2012, al Barcellona. Illustre gregario della squadra più bella di tutti i tempi. Un umile portatore d'acqua che Pep Guardiola ha di fatto considerato un titolare aggiunto, preferendolo spesso a Busquets per completare il magico tridente di centrocampo con i due professori Iniesta e Xavi.

Quattro anni di soli trionfi. Due Champions League, tre campionati spagnoli, due Coppe del Re, tre Supercoppe di Spagna, due Supercoppe Europee e due Mondiali per Club. Un oceano di successi che ha permesso a Keita di stampare il suo nome nell'elenco dei protagonisti della leggendaria epopea blaugrana. Non è un caso che nel 2012, anno dell'addio di Guardiola, se ne sia andato anche lui, apprezzatissimo dall'attuale mister del Bayern Monaco. Il centrale maliano scelse, all'epoca, di ripartire dalla Cina (con la maglia del Dalian Aerbin), per poi tornare al calcio dei grandi lo scorso gennaio, attratto dall'offerta semestrale del Valencia. Diciotto presenze ufficiali in cinque mesi, condite da un gol (in trasferta contro l'Almeria il 27 marzo, dopo soli 8'' di gioco). Con tanto di finale di Europa League sfiorata. Ed un contratto in scadenza non rinnovato. Quindi, ecco la Roma. E Garcia, che con Keita (e Gervinho) condivide lo stesso agente: Pascal Boisseau.

L'ormai ex Valencia è il quattordicesimo africano della storia della Roma. Il primo in assoluto fu il terzino sinistro camerunense Pierre Wome, acquistato da Franco Sensi nell'estate del 1998. In seguito ne sono arrivati altri. Avventure non sempre fortunate. La nazione del continente nero più rappresentata in 87 anni di Roma è la Costa d'Avorio, con tre esponenti (il difensore Lassissi, l'attaccante Tallo e l'ultimo arrivato Gervinho). Due rappresentanti per il Marocco (Kharja e Benatia), per il Ghana (Kuffour e Barusso), per la Nigeria (Wahab e Ajide) ed ora anche per il Mali. Keita vanta infatti un predecessore. Cinque anni e mezzo fa, nel gennaio 2009, l'allora ds Daniele Pradé prelevò in prestito dal Lecce il centrale difensivo Souleymane Diamoutene. Ricordato per poche apparizioni, una delle quali storica, agli ottavi di Champions League contro l'Arsenal all'Olimpico. Gara epica quanto sfortunata. L'ex difensore del Perugia gioca tuttora nella Capitale, nella squadra della Lupa Roma, militante in Serie D. Una buona occasione per godersi presto un buon caffè assieme all'amico ed ex compagno di nazionale Seydou.

I giallorossi d'Africa

3.COSTA D'AVORIO (Lassissi, Tallo, Gervinho)

2.MAROCCO (Kharja, Benatia)

2.GHANA (Kuffour, Barusso)

2.NIGERIA (Wahab, Ajide)

2.MALI (Diamoutene, Keita)

1.CAMERUN (Wome)

1.EGITTO (Mido)

1.CONGO (Nonda)