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Keita: “La parola sconfitta deve essere cancellata dalla nostra mente. Contro la Juve proveremo a ripete la partita con il City”

"Abbiamo molte possibilità, ora abbiamo quattro punti e c'è solo il Bayern davanti con 6 punti, ma giochiamo la prossima gara in casa contro il Bayern e quella partita non dobbiamo sbagliarla".

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Il centrocampista maliano, Seydou Keita,  ha rilasciato un'intervista ai microfoni dell'emittente Roma Tv. Ecco le sue parole:

Che sensazione hai sulla partita che ha giocato la Roma contro il Manchester City?

Una partita difficile, perchè giocare contro il City a Manchester non è mai semplice ma abbiamo dimostrato che anche noi abbiamo molte qualità, che facciamo parte delle grandi squadre che fanno la Champions e che hanno ambizioni sia in campionato che in Champions. Per me adesso dobbiamo avere fiducia, si trattava di un test che abbiamo superato bene. Ora dobbiamo fare come i grandi che quando non si riesce a vincere bisogna saper pareggiare ma la parola sconfitta dobbiamo cancellarla dal nostro vocabolario. Giochiamo tutte le partite per vincerle, come tutte le squadre che giocano la Champions e che vincono i campionati. E' solo così che possiamo crescere.

Quante possibilità ci sono per passare il turno?

Abbiamo molte possibilità, ora abbiamo quattro punti e c'è solo il Bayern davanti con 6 punti, ma giochiamo la prossima gara in casa contro il Bayern e quella partita non dobbiamo sbagliarla. Giocare in casa con il nostro pubblico è un'occasione se faremo il nostro gioco e faremo tutto in campo penso che potremmo vincere contro il Bayern in casa, anche se abbiamo molto rispetto per loro. Penso che se facciamo il nostro dovere possiamo vincere contro di loro.

Guardiola ha detto che tu eri il termometro della squadra all'interno dello spogliatoio del Barcellona. Lo stai diventando anche per la Roma?

Non lo so io cerco solo di fare il mio lavoro, io sono un calciatore riservato, non mi piace essere troppo mediatico, voglio fare solo il mio dovere. Preferisco che siano i miei compagni, i tifosi e lo staff a riconoscere il mio lavoro. Questo è molto più importante per me piuttosto che essere sui giornali e non lavorare sul campo. Io cerco solo di dare il massimo in campo. E' vero che da quando sono arrivato sono molto contento perchè ho la sensazione che la gente apprezzi il mio lavoro e questa è una vera gioia interiore significa molto per me.

 Si assomigliano un po' Guardiola e Rudi Garcia?

I due allenatori amano che i loro calciatori abbiamo carattere. Entrambi, amano giocare e sanno che per vincere le partite spesso bisogna giocare bene. Si possono vincere le partite pur giocando male, ma è più facile farle giocando bene, quando si ha il possesso della palla, quando si mettono gli avversari in difficoltà. Ci sono più probabilità di vincere in questo modo piuttosto che difendendo senza creare occasioni, infatti in questo caso puoi vincere solo con i calci piazzati, corner e punizioni questa è una fortuna e non può succedere sempre. Sono molto felice di aver avuto Pep come allenatore, con lui abbiamo vinto tutto e spero di vincere con Rudi anche solo la metà di quello che ho vinto con lui.

Domenica c'è la Juve. Cosa deve fare la Roma per ripetere la stessa gara di Manchester?

Ritengo che dovremo fare ancora meglio il movimento della palla, se penso che il sito ha avuto più possesso palla di noi anche se abbiamo creato più occasioni di loro. Tuttavia se avessimo avuto più la palla avremmo avuto più possibilità di vincere. Adesso giocheremo contro la Juve che è una grande squadra e cercheremo di ripetere ciò che abbiamo fatto con il City, giocando ancora meglio. E' difficile ma si deve sempre ricercare il massimo perchè si tratta di una partita molto importante per noi e anche per loro. Faremo il massimo. Se giochiamo il nostro gioco abbiamo la possibilità di vincere ovunque, però dobbiamo fare attenzione perchè è quando si attraversano i momenti migliori che bisogna dare di più. E' evidente che quando ci sono momenti positivi potrebbe seguire momenti più difficili, questa consapevolezza ci deve dare il timore di vivere questi momenti difficili rendendoci più forti e rifiutando di avere questi momenti difficili. Questo è molto importante.

Cosa vi siete detti con Yaya Toruè?

Yayà innanzi tutto è un fratello minore, perchè sono più vecchio di lui. Con lui ho condiviso momenti bellissimi a Barcellona, abbiamo vinto tanti trofei insieme e ci rispettiamo molto. Oggi Yayà è a Manchester ed io sono a Roma e penso che sia lui per la Costa d'Avorio che io per il Mali rendiamo fiero il calcio africano e i nostri rispettivi club lui al City così io a Roma dove la gente spero sia contenta per quello che faccio.