La Roma che verrà è già decimata. Daniele De Rossi sarà ancora in panchina il prossimo anno, ma il futuro lui e la società devono costruirlo già adesso. E certi segnali di certo non sono incoraggianti, soprattutto da quelli in panchina che dovrebbero essere un valore aggiunto e che devono dimostrare invece di poterci stare in questa rosa. Rick Karsdorp è stato l'allarme ovviamente più lampante, per aver 'impiccato' la partita e l'Europa League della Roma, ma anche perché in questi quattro anni dopo la stagione al Feyenoord ha combinato poco o niente. Di certo più disastri che cose buone. Non a caso nell'ultimo mese De Rossi lo ha impiegato col contagocce preferendogli Celik. Ieri l'olandese ha giocato titolare per la prima volta dopo un mese, ovvero dal giorno di Pasquetta, nello 0-0 di Lecce. E in Europa nelle quattro partite prima della semifinale zero minuti. Contratto in scadenza nel 2025, rivederlo a Roma il prossimo anno è decisamente poco probabile. Per i tifosi, vista la reazione di ieri sera e nelle ore seguenti sui social, sarà una mezza liberazione. A destra rimarrà praticamente solo Celik, visto che Kristensen è in prestito secco e non verrà di certo confermato. Fuori dalla lista Uefa, a Napoli dove è tornato titolare veniva da tre panchine consecutive.
news as roma
Karsdorp e i suoi ‘fratelli’: c’è una Roma bocciata pronta a salutare Trigoria
Un altro su cui la Roma non sta contando molto è Houssem Aouar: con De Rossi ha giocato solo tre match da titolare, tutti in campionato. Negli scontri diretti con Bologna e Napoli neanche un minuto, così come in Europa è stato utilizzato un'oretta in sette partite. Vuol dire che i titolari stanno facendo benissimo e sono insostituibili, ma il 22enne Bove è riuscito a ritagliarsi uno spazio ed è il primo cambio. Anzi, l'unico. Se ci sarà modo sarà ceduto anche per realizzare una plusvalenza che può servire. Perché pure Renato Sanches, manco a dirlo, è desaparecido. Adesso come prima nella gestione Mourinho in cui aveva giocato qualche spiccio in più, ma comunque con un futuro già largamente stabilito lontano da Trigoria. Con DDR esordio a febbraio con cinque minuti in campo, poi altri otto nel finale col Milan a qualificazione acquisita e ventuno a Napoli. Con frittata annessa e rigore causato. Non l'avesse mai fatto. Poi c'è Nicola Zalewski, riportato al suo ruolo naturale di trequartista ma poi utilizzato col contagocce. Tre da titolare con De Rossi, sempre sostituito e mai con la Roma in vantaggio. Delle ultime dieci in campionato ne ha passate sette completamente in panchina. La prima alternativa in quel ruolo è Baldanzi. Tutti giocatori bocciati dal campo e dalle scelte del mister giallorosso.
Roma tra dubbi e bocciature, da Angelino a Smalling: in tanti rischiano di dire addio
—Poi ci sono le conferme legate a contratti e riscatti. Spinazzola e Rui Patricio sono in scadenza, entrambi sono destinati a salutare il 30 di giugno. Qualche chance residua per l'esterno italiano, che piace a DeRossi ma non è affidabile a livello fisico. Ieri è uno dei migliori in campo fino a che Grimaldo non lo brucia facilmente sul secondo gol con un tunnel. Lui e Angelino si sono divisi le competizioni, lo spagnolo è stato il titolare in campionato ad eccezione di Napoli. Anche per il giocatore di proprietà del Galatasaray andranno fatte delle valutazioni approfondite, il riscatto è fissato a 5 milioni. Non ha deluso particolarmente, ma da lui ci si aspettava senza dubbio qualcosa in più come apporto in zona gol: zero assist in tre mesi di Roma per uno che molto spesso è andato in doppia cifra. Ad ora le possibilità non sono molte di vederlo a Trigoria anche l'anno prossimo. Situazione simile per Diego Llorente, per cui il Leeds chiederebbe circa 5 milioni per lasciarlo andare in maniera definitiva. Lo spagnolo si è dimostrato prezioso pur non essendo titolarissimo, ma in una difesa (e non solo quella) che rischia di dover essere ricostruita - soprattutto nel caso malaugurato di restare senza Champions League - ogni investimento va centellinato e misurato.
Perché poi c'è pure la situazione Chris Smalling, che sarebbe in teoria una colonna della difesa. Ma qualche scoria dei mesi passati e gli infortuni frequenti spingono entrambe le parti in causa a pensare. Con un solo anno di contratto rimasto, se arriveranno offerte dall'Arabia come a gennaio oppure dall'Inghilterra, è probabile che siano accolte con piacere sia dalla Roma che dal difensore. A meno che De Rossi non spinga per trattenerlo, anche perché quando è sceso in campo è stato sempre decisivo (chiedere al Milan) e con lui i giallorossi hanno vinto sette partite su otto. L'ottava è stata quella di ieri. Ma ha 34 anni e non è integro fisicamente, anche questo andrà considerato. Dal mister e dal ds, che a maggio e a tre mesi dall'addio di Pinto non è stato ancora ufficializzato. In totale fanno dieci giocatori - undici considerando Huijsen, sicuro partente, che in questo mese ha giocato solo a Udine con gol regalato - tra quelli spariti o quasi dai radar e quelli col contratto in bilico. Undici calciatori che sono più fuori che dentro la Roma del prossimo anno.
Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo Roma senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con Forzaroma per scoprire tutte le news di giornata sui giallorossi in campionato e in Europa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA