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Juventus-Roma non è una partita come le altre

(Camillacci/Altroquotidiano.it) La madre di tutte le partite. La sfida tra le “regine degli anni 80”. Juventus-Roma non è una partita come le altre.

Redazione

(Camillacci/Altroquotidiano.it) La madre di tutte le partite. La sfida tra le “regine degli anni 80”. Juventus-Roma non è una partita come le altre. E sulla panchina dei giallorossi c’è Zdenek Zeman: proprio colui che a proposito del derby Roma-Lazio ha sempre detto, “è una partita come le altre, perché vale sempre tre punti”. Siamo sicuri che stavolta anche il Boemo sia consapevole che Juventus-Roma non è una partita come le altre. Soprattutto per lui e per il suo background da anti-juventino. Zeman odia la Vecchia Signora nonostante suo zio Cestmir Vycpalek abbia vinto due scudetti consecutivi da allenatore dei bianconeri negli anni 70. Zeman odia la Juve perché ama il “calcio pulito”; a lui piace vincere senza farmaci dopanti, senza “Calciopoli”, senza la “triade”, senza favori arbitrali, senza la sudditanza psicologica esercitata dal Potere Fiat (sì, il Potere con la “p” maiuscola).

Certo, i tempi sono cambiati. Lo “stile Juve” dell’Avvocato e del Dottore (Gianni e Umberto Agnelli) non c’è più. Ha lasciato il posto alle troppe “cadute di stile” dei rampolli. E in casa Roma non c’è più un presidente come Dino Viola; il presidente è un americano che sta sempre negli Stati Uniti e di fatto in Italia la società è affidata al direttore generale Franco Baldini e al direttore sportivo Walter Sabatini. Presidenti che cambiano nel giro di pochi mesi: prima Di Benedetto, lo zio Tom bianco, poi James Pallotta, un nome da film di Tomas Milian e Bombolo.

Il “violese” di Dino Viola, le battute salaci dell’Avvocato Agnelli e di Giampiero Boniperti, i duelli sani Brio-Pruzzo, Furino-Di Bartolomei, Falcao-Platini. Tutto questo e tanto altro ancora, sono solo uno splendido ricordo. Personaggi straordinari, unici. Campioni in campo e fuori. Il gol valido annullato a Turone dall’arbitro Bergamo  le tante frasi coniate dai protagonisti e passate alla storia. “E’ sempre una questione di centimetri” amava dire Dino Viola; “solo le piccole squadre si lamentano” replicavano Boniperti e l’Avvocato.

Ci si potrebbe scrivere un libro sugli aneddoti legati a Juventus-Roma. Dai tempi di Viola-Boniperti, negli anni 90-2000 l’asse del duello Lupa-Vecchia Signaro divenne il binomio Franco Sensi-Zeman contro la “triade” capitanata da Luciano Moggi. Oggi c’è nuovamente Zeman alla guida dei capitolini, Moggi e Giraudo sono stati radiati, Sensi è morto, ma, Zeman continua a essere un grande nemico della Juventus. L’intero “mondo Juve” lo odia. Vialli e Ferrara indirettamente e con largo anticipo hanno suonato la carica. Sabato sera lo “Juventus Stadium” sarà una bolgia. E Zeman lo sa, è consapevole che Juventus-Roma non è una partita come le altre. Juventus-Roma non è “il derby d’Italia”, ma nel tempo è diventato un derby a tutti gli effetti; soprattutto se sulla panchina dei romanisti c’è Zeman. Non a caso Luciano Moggi per odio di “Zdengo” ha  dichiarato: “Speriamo finisca 6-0 a favore della Juve così imparano a fare i furbi. A Roma c’è qualcuno che fa il furbo e si chiama Zeman. Pure con Ciro Ferrara ha tentato di mettere in piedi il solito giochino. Mi auguro che la Juve in campo gli dia una bella lezione di calcio”. Palla al centro.