Due storie simili, la stessa maglia indossata e un "cattivo" comune. Quelli di Alvaro Morata e Borja Mayoral sembrano quasi due destini che si rincorrono e si incrociano. Entrambi figli di Madrid e con il sogno di diventare simboli del Real, ma costretti a emigrare per trovare fortuna altrove. A fargli il biglietto di sola andata, in periodi diversi, lo stesso uomo: Karim Benzema. Troppo ingombrante per due talenti così, con quella voglia di emergere. Non sono bastati i tanti gol segnati con il Castilla. "Al Bernabeu per te non c'è spazio" è la stessa frase che si sono sentiti ripetere. Allora via. E le loro strade li hanno portati a ritrovarsi uno contro l'altro. Potevano incontrarsi a due passi dal Prado. Si sfideranno all'ombra della Mole di Torino. E lo faranno da protagonisti in uno Juve-Roma che negli ultimi tempi non è mai stato così equilibrato, come quest'anno.
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Juventus-Roma è sfida Real: Morata vs Mayoral, i “Galattici” delusi che sono diventati grandi in Italia
I due potevano essere compagni di squadra in Blancos, invece domani guideranno bianconeri e giallorossi in un match dal sapore Champions
Morata vs Mayoral: Juventus-Roma è sfida Real
Il giro fatto da Morata per arrivare dove è oggi è sicuramente stato più lungo rispetto a quello di Mayoral. Borja, che è più piccolo di cinque anni, lo osservava in prima squadra quando lui era solo una stellina nelle giovanili. Alvaro è partito nell'estate del 2014 per raggiungere Torino. La formula della cessione è stata la stessa che ha portato Mayoral in giallorosso. Due anni di prestito e diritto di riscatto. Morata in bianconero è cresciuto tanto, ha trovato l'amore della sua vita, ma quel riscatto in cui sperava non è arrivato. L'attaccante è tornato al Real ed è stato ceduto (stavolta definitivamente) al Chelsea. Due stagioni in Premier, poi il ritorno a casa, ma con una maglia diversa. L'Atletico Madrid scommette su di lui e Alvaro lo ripaga segnando 12 reti in Liga. Quest'estate arriva l'occasione Juve (che non è riuscita a chiudere per Dzeko), che non si è fatto scappare.
Mayoral non ha avuto l'occasione per dimostrare di meritarsi la maglia dei Galacticos. Ha giocato un anno in prestito al Levante con buoni risultati (otto reti al suo primo campionato da titolare) ed è stato messo sul mercato. Lo voleva la Lazio, l'ha preso la Roma. Due anni di prestito, poi il diritto di riscatto fissato a 15 milioni quest'estate o a 20 nella prossima. Borja a Roma è felice e spera di avere subito la conferma dai Friedkin. Ha stretto amicizia con Gonzalo Villar, che come lui ha conquistato Fonseca e ora sogna di raggiungere la nazionale per l'Europeo. "Voglio essere più di un vice-Dzeko" aveva detto al suo arrivo. E ci sta riuscendo. Sei gol in Serie A, giocando cinque partite da titolare e solo una per intero. Ha realizzato due doppiette e si è conquistato una chance che aspettava da ottobre. Domani sarà titolare contro la Juve, con Dzeko che lo guarderà dalla panchina.
Alvaro e Borja: numeri da veri bomber
Il meglio di sé Morata l'ha dato in Champions League quest'anno. Sei gol in sei partite, che hanno aiutato la Juve a passare il turno. Alvaro non è mai stato un vero bomber, ma con Ronaldo di fianco ha trovato l'equilibrio giusto per lavorare con la squadra e segnare. In questa stagione è già a tredici, solo tre in meno di dell'anno scorso. Media alta anche per Mayoral, che ha segnato una rete ogni 114' giocati. Nove gol e sei assist (quattro in campionato) che gli valgono già il titolo di miglior vice-Dzeko di sempre. La Roma con lui gioca diversamente rispetto a quando c'è il bosniaco, ma la produzione offensiva non ne risente. Ecco perché Fonseca si è convinto a puntare su di lui anche contro la Juve. Luis Enrique guarderà il match. L'obiettivo di entrambi? Convincerlo che all'Europeo dovrà puntarci.
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