Scudetto a chi avrà i nervi più saldi, dice Allegri. E lo pensa anche la Juventus. Il suo modo di distenderli, è quello targato Conte: lavoro e silenzio, a porte chiuse, in contrapposizione automatica al metodo rossonero,
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Juventus-Roma, Conte e la tattica psicologica per vincere
Scudetto a chi avrà i nervi più saldi, dice Allegri. E lo pensa anche la Juventus. Il suo modo di distenderli, è quello targato Conte: lavoro e silenzio, a porte chiuse, in contrapposizione automatica al metodo rossonero,
che, nei fatti, registra un'esternazione al giorno da parte del tecnico milanista e non solo. Guerra psicologica? Può darsi, ma Antonio Conte direbbe senza dubbio che «fa parte del gioco». E la società di corso Galileo Ferraris intanto, procede a colpi di rinnovi: in serie, Marchisio, Matri, Bonucci, De Ceglie, Quagliarella, prossimamente Barzagli e Buffon. Segno che la dirigenza crede ciecamente in questo gruppo e lo ritiene all'altezza di costituire la base per le stagioni future; mentre fioccano già i nomi delle punte cui la Juve darebbe la caccia, da Suarez a Higuain, a Dzeko, a Robben, a Cavani e Drogba. Anche queste operazioni sono iniezioni di fiducia per un gruppo che sa di aver disputato una grande stagione, a prescindere dal risultato finale. Ne sono convinti più che mai anche i tifosi: dopo il boom di martedì (polverizzati in 40 minuti i biglietti rimasti in vendita libera per la Roma), oggi un nuovo record, a testimoniare l'entusiasmo dei supporter per questa volata scudetto. Sono andati a ruba infatti i 5.300 tagliandi per il settore ospiti del Novara, per il match che la Juventus disputerà tra dieci giorni. Cresce la convinzione che la squadra possa centrare il quasi impossibile, vincere undici partite consecutive, ben sapendo che anche il Milan, per continuare a sperare, deve vincerle tutte. Conte non fa cenno a questo scenario con i suoi giocatori: si limita a ribadire i due slogan chiave di questo periodo: cercare di vincere sempre e sentirsi a posto con la coscienza se l'obiettivo non si centra, ma si è fatto tutto il possibile per raggiungerlo.
Con la Roma, non ci sarà bisogno di motivare ulteriormente i giocatori: serve di più preparare meticolosamente la partita, piena di insidie, visto che i giallorossi di recente hanno sfiorato il colpaccio a San Siro, fallendo il facile raddoppio e subendo poi il pareggio su rigore con Ibrahimovic in sospetto fuorigioco. Per questo il tecnico non si lascia condizionare dalle brame di rivincita degli ex, come Vucinic e Borriello. Il primo giocherà, perchè Conte lo ritiene indispensabile; il secondo no, per ragioni simmetriche opposte. Nessuna tentazione emotiva nemmeno per Del Piero, al suo ultimo duello italiano con Totti: se ci sarà bisogno di Alex, Conte lo chiamerà come sempre e lui risponderà, come sempre. C'è ancora il dubbio tra il 3-5-2 e il 4-3-3 e probabilmente verrà scelto il secondo. Conte ha infatti ritrovato Pepe in ottime condizioni e il tridente lo attira assai, con Quagliarella in grande spolvero. Con l'altro modulo, la squadra sarebbe più efficace nell'assedio dell'avversario, ma anche più esposta in difesa. E il tecnico sa bene che in questo momento un errore decisivo nel reparto arretrato potrebbe costare doppio. (ANSA).
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