Ci si credeva, comunque e nonostante tutto. Juventus-Roma dopo il derby è sempre stata la partita più sentita, più aspettata, più vissuta con un misto di ansia, rabbia sportiva e voglia di vincere. E - se escludiamo due periodi storici (gli anni ’80 e i primi anni del 2000) - il club degli Agnelli è sempre partito favorito. E’ sempre stato più forte tecnicamente, economicamente, politicamente. Eppure non c’era rassegnazione, anzi. I torti arbitrali, quella sensazione di essere danneggiati oltre i veri demeriti in campo hanno sempre spinto tifosi, presidenti e squadre a dare più del 100%. Così in un 23 dicembre del 1995 la Roma di Mazzone e Giannini vinceva 0-2 a Torino impedendo alla Juve di prendersi uno scudetto che aveva quasi in tasca. Lo stesso avvenne all’Olimpico quando Muzzi a pochi secondi dal triplice fischio fece scoppiare un Olimpicobellissimo. Episodi rari, ma non di certo unici.
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Juventus-Roma, c’era una volta la crociata
Il club di Agnelli è sempre stato più forte, ma non c'è mai stata rassegnazione. Ora si va con l'aria da condannato al patibolo
Pure nelle sconfitte la Roma tornava da Torino spesso con più applausi e fischi. Come nel 1998 quando un fallo in area su Gautieri, evidente come la neve a dicembre al Polo Nord, scatenava polemiche e vergogna. Qualche anno dopo scoppierà Calciopoli. Cult da film sportivi come il violino di Garcia, il 4 e tutti a casa di Totti a Tudor, la rimessa laterale di Aldair, i gol di Nakata e Montella nell’anno dello scudetto (c’era pure Di Francesco) o quello di Falcao nel 1981 senza dimenticare Paulo Sergio, Riise o gli interventi al limite del penale di Samuel su Conte. C’era sempre qualcosa da raccontare, c’era sempre una crociata da compiere.
Oggi, invece, si va verso questo Juventus-Roma con l’aria del condannato al patibolo. “Speriamo di non prenderne più di tre”, è il commento più comune ascoltato nei bar, sui social, per le radio. Non c’è nemmeno voglia di combattere, anche perché le ultime spedizioni a Torino si sono chiuse con sconfitte anonime, con un risultato già scritto. Oggi manca quella rivalità, e manca pure agli juventini che ormai hanno spostato il loro “odio” sportivo verso il Napoli. Quel “ma tanto ce la rubano” è diventato “magari ce la rubano”. Perché vorrebbe dire che Florenzi e compagni hanno lottato. Juventus-Roma, per come è stata vissuta da molti di voi, si è presa una pausa. L’ultima vittoria risale al 2010, nella Juve c’era Amauri. Oggi c’è Cristiano Ronaldo. In quella Roma però c’era pure tanta speranza, oggi c’è solo rassegnazione.
Non mollate: giocatori, allenatori, dirigenti. O almeno voi tifosi non lasciate che Juventus-Roma diventi una partita normale, da perdere solo perché gli Agnelli sono più forti. Ricordate quel lunedì, ricordate che voi siete romanisti.
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