José Mourinho, come ormai di consueto, non parlerà in conferenza stampa prima del match di domani con la Juventus. Massimiliano Allegri, invece, presenta alla Continassa la sfida contro la Roma, fondamentale per la corsa europea di entrambe le squadre. I bianconeri, infatti, vincendo potrebbero balzare a -6 dai giallorossi. Un significato importante per la classifica, oltre ovviamente al fascino e la rivalità di una vera e propria 'classica' del nostro calcio. Ecco le parole di Allegri in conferenza stampa:
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Roma-Juve, Allegri: “Spero di vedere Mourinho in panchina. Staremo attenti a Dybala”
La conferenza stampa di Allegri:
Che Roma si aspetta? "Una Roma che sta facendo un ottimo campionato perché lotta per un posto in Champions. In casa credo sia una delle prime tre in Europa per gol subiti, con solo 5 in 11 partite. Sarà una bella partita, come normale per un Roma-Juve, in uno stadio pieno anche con una giornata abbastanza primaverile. Bisognerà essere bravi a fare una bella partita".
Come sta Pogba? Chi sono gli indisponibili? "Pogba ha reagito bene, non ha minutaggio ma sono rimasto contento di come è entrato. Si è calato subito nella partita facendo buone cose, normale che debba crescere. Ora è una ottima soluzione in panchina. Milik tornerà dopo la sosta e Kaio Jorge sarà ancora out. Miretti e gli altri sono tutti a disposizione".
Cosa cambia per voi la vittoria della Lazio? "Per noi domani è importante perché ci giochiamo uno scontro diretto con la Roma. Dobbiamo staccare chi ci sta dietro, come il Bologna, davanti sono lontane quindi dovremo vedere passo dopo passo. L'importante è fare bene domani".
Domani Paredes possibile soluzione come mezzala? "Sta bene, domani valuterò. Sono tutti a disposizione, c'è anche Barrenechea che ha fatto bene quindi non ho problemi perché sono tutti giocatori affidabili".
Sta pensando di cambiare veste e riproporre il tridente con Chiesa, Vlahovic e Di Maria? "Bisogna avere pazienza e calma nel buttare in campo giocatori che non giocano da tanto. Soprattutto con una partita ogni quattro giorni, visto che giovedì abbiamo il Friburgo. L'importante è che entrino bene dalla panchina come col Torino, tutti vorrebbero giocare 90 minuti ogni partita ma non è possibile".
Vedi affinità tra te e Mourinho? "Se mi avvicinano a lui sono contento perché Mourinho ha vinto 26 trofei. Poi sta facendo un ottimo lavoro a Roma, perché la Roma non lottava da qualche anno per entrare in Champions. Indipendentemente dalla nostra penalizzazione, la Roma ha fatto 44 punti e questo vuol dire lottare per la Champions. Io spero di vederlo domani in panchina, mi dispiacerebbe se non dovesse esserci. A mio parere se un allenatore viene espulso durante una partita gli si può dare una multa, che magari aiuterebbe anche qualcuno in difficoltà, ma nella partita successiva deve stare in panchina. Comunque spero di vederlo in panchina domani".
Anche lei si augura che Di Maria resti? "I grandi giocatori è sempre bello averli a disposizione, ma di questo si occupa la società. Le priorità ora sono ben altre rispetto ai contratti. Poi valuteremo, non so le esigenze dei giocatori. Sono cose di cui si occupa la società".
Di Maria in ballottaggio con Chiesa? "Lui ha fatto quattro partite credo, ha sempre giocato. L'importante è che quando giochi, 35 minuti o 70, determini come ha fatto in queste ultime partite".
Che effetto le fa vedere Dybala con la Roma? "Nei numeri e nei gol sta dimostrando di essere un giocatore importante per la Roma e lo è stato per la Juventus. Lo affronteremo conoscendo le sue caratteristiche, sicuramente con un occhio di riguardo perché quando si avvicina all'area è pericoloso".
È diventato anche lei un allenatore per giovani o lo è sempre stato? "Mi sono dovuto ringiovanire perché è nato mio nipote".
Tra Lazio e Roma chi è più facile sfidare per un posto in Champions? "Io ho detto che la rincorsa Champions è quasi impossibile. Detto questo, la squadra ha fatto 50 punti, togliendo i due con la Salernitana, quindi il campo sta dicendo delle cose. Davanti rimarrà fuori una tra Milan, Inter, Lazio e Roma, poi c'è anche l'Atalanta. Ci sono 42 punti in gioco ed è tutto ancora da giocare. Noi dobbiamo fare un passettino alla volta, perché davanti sono talmente lontane che bisogna lavorare per i minimi obiettivi".
Andare in Champions con una penalizzazione così sarebbe come vincere uno scudetto? "Andare con -15 in Champions sarebbe come vincere tre scudetti".
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