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Juric-Roma, siamo al capolinea. Il cambio in panchina ormai è l’unica soluzione

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Il tecnico sarà in panchina contro il Bologna quasi come fosse una formalità, ieri è apparso scarico e quasi rassegnato. Dalla società non arrivano segnali e diventa difficile anche trovare un traghettatore
Redazione

Il destino di Ivan Juric alla guida della Roma sembra ormai segnato, e la partita di domenica contro il Bologna appare come un’ultima apparizione simbolica più che una vera occasione di riscatto. Anche una vittoria, infatti, difficilmente basterà a salvare il tecnico croato, ormai al centro di una crisi che lo vede sempre più isolato. Come successo con Mourinho e De Rossi prima di lui, anche per Juric la situazione sembra inevitabile: con un calendario fitto e impegni ravvicinati, cambiare allenatore appare complesso, ma resta probabilmente, grazie all'imminente sosta, l’unica soluzione percorribile.

Juric - che dopo il pareggio di ieri in Europa è apparso quasi rassegnato - non è mai riuscito a conquistare davvero lo spogliatoio: molti giocatori avrebbero voluto continuare con De Rossi, nonostante l’incertezza dei risultati iniziali (3 punti su 4 partite). La lite con Gianluca Mancini nel primo tempo a Firenze è stata un segnale chiaro di un rapporto mai completamente sbocciato, riflesso di una Roma avvolta da un clima di malumore generale. Il vice-capitano, d’altronde, ieri è stato chiaro: il gruppo è questo e non si può cambiare, quindi, come spesso accade in questi casi, l’unica testa a saltare è quella dell’allenatore.

In un contesto così delicato, i Friedkin rimangono distanti. La loro assenza, che si prolunga ormai da due mesi, sembra enfatizzare il senso di abbandono attorno alla squadra e al suo allenatore. In questi giorni, la proprietà sta cercando una soluzione tampone che possa riportare un minimo di serenità per salvare la stagione, ma i profili sondati – su tutti Roberto Mancini e, a settembre, anche Thomas Tuchel – non sono disposti a subentrare senza garanzie e un progetto di lunga durata. Anche figure come Massimiliano Allegri e Edin Terzic difficilmente accetterebbero di inserirsi in un contesto emotivamente instabile per poco più di sei mesi. A questo punto, la Roma deve guardarsi intorno, e un traghettatore potrebbe essere individuato in Claudio Ranieri, che per ben due volte nella sua carriera è subentrato sulla panchina giallorossa. Un altro nome circolato in questi giorni è quello di Frank Lampard, che sarebbe alla sua prima esperienza nel campionato italiano. La Roma è a un bivio, e la decisione è nelle mani dei Friedkin: insistere e rischiare, o affidarsi a una guida che possa dare sicurezza e visione al club? Qualunque sia la scelta, la proprietà sa che il momento per invertire la rotta è ora, prima che la situazione precipiti del tutto.