Sarà Ivan Juric il nuovo allenatore della Roma. Il croato subentrerà a Daniele De Rossi nella guida tecnica dei giallorossi fino al 2025. Avrà verosimilmente il compito di traghettare la squadra (anche se in realtà la stagione è appena iniziata) per portarla finalmente in Champions League, competizione che nella Capitale manca ormai dal 2019 e che per i Friedkin sembra ormai l'unico vero obiettivo di questa stagione. Soprattutto per recuperare almeno parte della somma spesa nel corso della campagna acquisti estiva per portare Dovbyk, Le Fée, Soulé e Koné a Trigoria.
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Juric, dal maestro Gasperini alle sfuriate: ecco chi è e come gioca il sostituto di DDR
Ivan Juric, dal maestro Gasperini al dito medio alla curva granata
—Il 49enne nativo di Spalato inizia la sua carriera da allenatore seguendo la Primavera del Genoa, prima di diventare il vero e proprio braccio destro di Gasperini (con cui ha lavorato dal 2011 al 2013 sulle panchine di Inter e Palermo), legame che si riflette anche sul modo di giocare di Juric. Alla fine del 2012 inizia a frequentare a Coverciano il corso di abilitazione per il master di allenatori professionisti Prima Categoria e si allontana dallo staff del suo "maestro". Da lì, una serie infinita di panchine: prima col Mantova, poi con il Crotone e infine con il Genoa, dove viene assunto ed esonerato per ben 3 volte nel giro di due anni. È nel 2019, nella sua avventura sulla panchina dell'Hellas Verona, che il nome di Juric inizia ad essere veramente riconosciuto e apprezzato. Una squadra nota per la sua solidità e fisicità, abbinata ad uno stile di gioco molto chiaro e simile a quello che proporrà anche nella sua successiva parentesi al Torino - durata dal 2021 all'estate del 2024. In Piemonte, il suo rapporto con i tifosi e il presidente Cairo non è mai stato particolarmente idilliaco, visto anche il carattere decisamente frizzante del tecnico: un legame che almeno a livello emotivo si è spezzato irrimediabilmente con il dito medio rivolto alla curva granata dopo le contestazioni degli ultras.
Ecco come giocherà la Roma di Juric
—Il carattere forte di Juric si riflette anche sul modo di giocare delle sue squadre: fisicità, tanta corsa e in generale uno stile di gioco molto vicino a quello di Gian Piero Gasperini. Una formazione solida, che lascia relativamente pochi spazi e si schiera spesso a uomo in fase di non possesso (come l'Atalanta d'altronde). La linea difensiva è sempre a 3, con 2 mediani fisici e di interdizione che aiutano a costruire nel 3+2. Per quanto riguarda il centravanti, il tecnico croato predilige giocatori alti, fisici e bravi nei duelli aerei dato che la sua è una squadra che crossa sempre molto e porta anche tanti uomini in zona offensiva. L'adattamento di Juric a Roma non sarà così facile: la filosofia di De Rossi era molto vicina a quella dei tecnici spagnoli, con un gioco che si sviluppava quasi sempre palla a terra e con un fraseggio elaborato (anche se di fatto l'abbiamo visto bene solo nel primo tempo di Genova, con una Roma molto alta e che ha creato tantissimo). Ribaltare quasi completamente una formazione, cambiando concetti e ruoli (non necessariamente quelli sulla carta) non è mai facile, anche perché la campagna acquisti dell'estate si era basata principalmente sulle idee di DDR e la Roma non ha esterni fisici e veloci, che sono - in realtà - il punto forte del gioco di Juric. Vedremo verosimilmente meno giocatori tecnici (la questione Dybala diventerà ancora più delicata di quanto già non fosse) e qualche esperimento - soprattutto nei primi mesi - sulle corsie esterne, con Saud Abdulhamid che potrebbe diventare un giocatore importante per dare corsa e imprevedibilità.
Federico Liuti
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