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ROME, ITALY - SEPTEMBER 26: AS Roma coach Ivan Juric during the UEFA Europa League 2024/25 League Phase MD1 match between AS Roma and Athletic Club at Stadio Olimpico on September 26, 2024 in Rome, Italy. (Photo by Luciano Rossi/AS Roma via Getty Images)
Sono passati 13 giorni dall'arrivo di Ivan Juric a Trigoria, in una giornata che per i romanisti è stata più caotica della Presa della Bastiglia. Poco, troppo poco per giudicare il suo operato e per decidere se il cambio in panchina sia stato positivo o meno - e se lo sarà nel lungo periodo - ma quel che è certo è che Juric ha già cambiato la Roma. Fin da subito si è parlato di pressing, intensità, riconquista alta, ma nessuno si aspettava di vedere ciò che per ora è una caratteristica distintiva della Roma: il possesso palla.
Costruire dal basso, sfruttando una rosa che soprattutto nel reparto arretrato ha piedi più raffinati della media (partendo anche da Svilar), o lanciare lungo per superare il pressing? Contro Udinese e Bilbao si sono intravisti concetti abbastanza simili, con una Roma che soprattutto nel primo tempo ha dominato per intensità - con gegenpressing e seconde palle vinte - ma il problema più grande sembra essere uno: il ritmo non è sostenibile per tutti i 90 minuti. Anche Juric ha voluto precisare che il suo gioco non è dispendioso, ma la realtà sembra un'altra. Nel primo tempo dominato contro l'Athletic, la Roma ha toccato il 76% di possesso palla, con 17 palloni recuperati - figli di una riconquista che ha sorpreso anche una delle migliori squadre spagnole - mentre nel secondo è sceso al 42%, con una squadra che ha esaurito le energie e concesso molti metri. Nei primi 45 minuti i giallorossi hanno creato 2 big chances mentre nei secondi solamente 1, e il Bilbao è arrivato nell'ultimo terzo di campo 20 volte rispetto alle 38 della seconda frazione. Trend che si è ripetuto anche contro Udinese e Venezia (anche se la differenza è stata meno significativa).
La Roma nei primi tempi delle ultime tre gare ha superato il 71% di possesso palla medio e ha completato 577,3 passaggi in media nei 90 minuti, numero che posizionerebbe i giallorossi dietro solamente a Bayern Monaco e PSG in tutta Europa per passaggi realizzati in media. Statistiche assurde se pensiamo al 51,7% di possesso palla con cui il Torino di Juric ha chiuso la scorsa stagione. Semplici residui DeRossiani o il croato sta davvero modificando la sua idea di calcio?
Certo, è difficile mettere le mani su una squadra che soprattutto nei singoli era stata costruita per giocare palla a terra e per vie centrali, e proprio per questo è possibile che un leggero aggiornamento alla versione "Roma" del software di Juric sia stato già installato. Nelle prossime partite vedremo se la Roma continuerà a dominare il possesso o l'approccio strettamente pragmatico del croato prenderà il sopravvento. Se è vero - citando il grande "Barone" Niels Liedholm - che "se la palla l'abbiamo noi, gli altri non possono segnare", tutto dipende da come utilizzi il possesso, non quanto ne fai: movimenti senza palla, triangolazioni e ritmo alto, tutti ingredienti che separano una squadra piatta, prevedibile e inefficace da una che può mettere in difficoltà anche le migliori squadre d'Europa.
Federico Liuti
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