Mancano solamente due giorni al primo big match della stagione della Roma, con i giallorossi che affronteranno l'Inter allo stadio Olimpico. Una partita dal grande significato specifico per entrambe le squadre, che hanno bisogno dei tre punti per allontanarsi dall'acqua paludosa in cui si trovano in questo inizio di stagione. Una partita dentro la partita, quella tra Ivan Juric e Simone Inzaghi: il croato ha vinto solamente una volta in carriera (su 14 sfide) contro l'allenatore dei nerazzurri e domenica vuole sfatare uno dei suoi più grandi tabù.
news as roma
Juric, una sola vittoria su 14 con l’Inter: domenica proverà ad invertire il trend
Le difficoltà di Juric
—Ivan non lo ha mai nascosto: la sua scuola è quella Gasperiniana (ha passato due anni con Gian Piero tra le panchine di Inter e Palermo dal 2011 al 2013). Scuola pragmatica, che bada poco alla forma, ma soprattutto scuola dei riferimenti a uomo. Come per Juric, anche Gasperini - da quando siede sulla panchina dei bergamaschi - su 8 sfide non ha mai vinto contro Simone Inzaghi, e non può essere un caso. Sì, ma quindi qual è il problema? Che l'Inter è una delle squadre più moderne del mondo: una formazione che può rimodellarsi continuamente - soprattutto in fase di possesso - per non dare riferimenti agli avversari senza alcuna ripercussione. In alcuni casi, andare ad aggredire i nerazzurri a uomo non ha praticamente senso, e anzi è controproducente.
Come si vede bene in foto (frame preso dal primo gol subito dall'Atalanta nel 4-0 di inizio stagione), i ragazzi di Inzaghi non hanno problemi a vagare per tutto il campo in fase di impostazione, a scambiarsi continuamente fra mediana e difesa - tra tutti Calhanoglu e Barella che a volte giocano proprio da centrali - e continuare con i riferimenti a uomo può essere davvero deleterio per gli avversari.
Anche qui (azione in questo caso terminata col palo dell'ex Gladbach), prendere i riferimenti a uomo significa spesso non badare al fuorigioco e tenere Djimsiti (o qualsiasi altro centrale) a uomo su Thuram può essere pericolosissimo. La Roma ha già subito questo tipo di situazioni col Venezia (senza fortunatamente subire gol), ma prendere dei contropiedi in 1 contro 2 con Thuram e Lautaro potrebbe non essere una grande idea.
Le possibili mosse
—Il modulo con cui la Dea ha subito 4 gol a San Siro? Il 3-4-2-1. Non è solo un problema di modulo (anche) ma soprattutto di ideologia difensiva: è vero che l'Inter è in un periodo difficile, ma per fare una grande partita e pensare di vincere giocando a uomo contro i ragazzi di Inzaghi servirebbe un'impresa veramente titanica. Vincendo tutti i duelli, fisicamente in difesa e tecnicamente in attacco. Quindi, una delle possibili mosse per mettere in difficoltà Inzaghi - probabilmente la più importante - potrebbe essere quella di giocare per la prima volta con la difesa a 4. Intuizione già messa in pratica da Juric nelle sue due ultime uscite contro l'Inter da allenatore dei granata. Due match in cui il Torino ha dato molto più fastidio del solito ai Campioni d'Italia schierando un 4-2-3-1 con due mediani rapidi. Il tecnico croato potrebbe nuovamente provare, allontanandosi dai suoi ideali, a giocare con un 4+2 senza riferimenti a uomo (e uscite alte).
Molto della partita, come spesso accade nel calcio, dipenderà dall'atteggiamento delle due squadre, ma se la Roma ha intenzione di mettere in difficoltà l'Inter - come fatto dal Milan nel derby vinto 1-2 a San Siro (partita in cui i rossoneri hanno giocato con un 4-2-4 con Morata che scendeva spesso centralmente a prendere palla) - avrà bisogno di giocare con intensità e sfruttare la corsia centrale portando tanti giocatori sulla trequarti (Dybala, Pellegrini, Pisilli) per architettare azioni pericolose o mandare in porta Dovbyk.
Federico Liuti
© RIPRODUZIONE RISERVATA