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Julio Sergio: “Mourinho importante, ma per lo scudetto non basta”

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L'ex portiere giallorosso: "La Roma deve migliorare e sta migliorando partita dopo partita e mi auguro da tifoso che possa vincere con la Juve"

Redazione

"Il terzo portiere più forte del mondo", come lo aveva definito Spalletti, torna a parlare in vista di Juventus-Roma. Ecco le parole di Julio Sergio, intervistato da Centro Suono Sport.

Con Ranieri quella squadra è stata rigenerata. Quanto conta un allenatore che riesce a infondere un certo tipo di mentalità? "È molto importante. In quel momento avevamo giocato un bel calcio con Spalletti però poi alla fine non riuscivamo più a sostenere le sue idee. Ranieri è un signore, è un uomo di principi. Abbiamo fatto molto bene con lui e sono soprattutto suoi i meriti. Mourinho ora porta la mentalità vincente, lavorare e pensare solo a vincere. Quando si vince siamo gli eroi e quando si perde siamo mediocri, dobbiamo avere pazienza per arrivare ai massimi livelli e Mourinho porta questo".

La soffrivate la figura di Mourinho? "Soffrivamo la carica che dava ai suoi giocatori. Lui da solo non può fare niente perché non gioca. L'inter aveva una rosa molto importante e ha vinto tutto per questo. Sicuramente Mourinho costruirà con la Roma una rosa molto importante. Ora ancora mancano due-tre pezzi importanti per fare il salto di qualità per arrivare allo scudetto".

Un giudizio su Rui Patricio? "Rui Patricio sta portando fiducia alla piazza ed è partito molto bene. Per fare il portiere alla Roma devi avere una grande mentalità. Quando iniziano ad arrivare giocatori così è la strada giusta per arrivare a vincere lo scudetto".

Contro questa Juventus la Roma quante possibilità ha di vincere? "Ci sono possibilità. La Juventus ha perso Ronaldo ed è sempre una perdita importante, fa la differenza e perdere uno così non è semplice e la Roma deve approfittare di questo loro momento. La Roma deve migliorare e sta migliorando partita dopo partita e mi auguro da tifoso che la Roma possa vincere".

Hai deciso di intraprendere la carriera da allenatore? "Si ho già allenato in Brasile squadre di serie C e D. Ora faccio il secondo allenatore in serie B al Coritiba. Siamo primi in classifica e mancano 9 patite. Continuo a studiare per diventare primo allenatore. Voglio allenare in serie A in Brasile e poi mettermi in discussione in Europa".

Tornando al rigore di Floccari, lo hai influenzato in qualche modo? "Tutti dicono che parlavo con Floccari invece parlavo con me stesso per caricarmi. Un rigore che poi lo doveva tirare Rocchi il rigore. Quell'anno ero troppo carico, stavo sempre bene fisicamente, era difficile fare gol in quel periodo li".

Te lo ricordi quel palo di Milito in Roma-Inter? "Quell'anno meritavamo di più. Abbiamo perso la concentrazione per 10 minuti e ci è costato lo scudetto. La città lo meritava, la presidenza e Ranieri lo meritavano. Purtroppo nel calcio non bisogna mai perdere la concentrazione. Non ho nessun rimpianto nella mia vita ma se potessi cambierei volentieri quei 30 minuti con la Sampdoria".