Un scudetto sfiorato e tanti bei ricordi con la maglia della Roma sono legati a Julio Sergio. Quello che Spalletti soprannominò "il terzo portiere più forte del mondo", è intervenuto oggi ai microfoni dell'emittente radiofonica teleradiostereo. Queste le sue parole:
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Julio Sergio: “Allison è forte. Con Ranieri potevamo cambiare la storia della Roma”
L'ex portiere giallorosso: "Di Francesco conosce bene la piazza ed è un buon punto di partenza"
Quali sono le differenze tra questa Roma e quella in cui giocavi tu?
C’è una gestione diversa, sono venuti giocatori fortissimi ma anche quella lo era. Questa stagione è stato fatto un grande passo in avanti per puntare entro due tre anni a vincere allo scudetto.
Szczesny e Alisson?
Szczesny ha fatto bene, è un portiere che ha dimostrato di essere forte. Alisson ha ancora tanti margini di miglioramento ma è già forte; se potrà giocare con continuità potrà dimostrare il suo valore. Io credo che potrà portare punti alla squadra e dare il suo contributo anche all’interno dello spogliatoio.
Un giudizio sui giocatori brasiliani della Roma?
Emerson Palmieri ha fatto bene, Juan Jesus non ha una grande tecnica ma è un guerriero e può fare bene. Bruno Peres ha qualità e con Di Francesco potrebbe avere una chance, spingendo molto sulla fascia come sa fare. Gerson ha giocato poco.
Che rapporto avevi con Di Francesco?
È una persona per bene, è uno che sa parlare con i giocatori. Con noi giocatori aveva un rapporto stretto anche se poi è chiaramente costretto a fare le sue scelte. Per la piazza credo sia un nome importante perché ha dimostrato di saper fare bene, con il Sassuolo ha fatto cose importantissime. Lui conosce bene la piazza ed è un bel punto di partenza.
Un ricordo che continua a legarti alla Roma?
Ho vissuto tanti momenti belli, quando ci penso quasi non credo di averli vissuti. Vivere a Roma è stata un’esperienza ricca. Ma il ricordo più bello sono stati i quattro derby, tutti vinti con la Curva Sud. In quella stagione potevamo davvero cambiare la storia di una città e della società, non ci siamo riusciti ma con Ranieri abbiamo fatto una grandissima stagione e per quindici minuti siamo stati campioni ma poi lo scudetto ci è scivolato dalle mani.
Un tuo ricordo di Francesco Totti?
È facile parlare di Totti come calciatore, ha vinto un Mondiale dopo un brutto infortunio. Io ho potuto vivere vicino a lui tanti momenti. Lui è il numero uno in assoluto, quando arrivai alla Roma per fare il provino vicino allo spogliatoio la prima persona che vidi era proprio Francesco Totti. Spesso portava il figlio al campo, si comporta come una persona normalissima nonostante sappiamo tutti che è una leggenda, un personaggio speciale. Tornerò presto e non vedo l’ora di farlo per vedere la Roma in Champions League e mangiare la pasta all’amatriciana.
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