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Juan Manuel Iturbe: la scheda

Curiosità: Iturbe è il dodicesimo calciatore che arriva subito dopo aver giocato nell’Hellas Verona.

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La storia tra Juan Manuel Iturbe e la Roma non è roba di pochi giorni fa, ma parte da lontano. Ci sono vari indizi, prove, dichiarazioni nel corso del tempo a testimoniare un matrimonio che prima o poi si doveva fare.

Un prodigio fin da bambino, le sue magie spopolano su YouTube in tempi non sospetti, quando ha 15-16 anni e gioca nelle giovanili dei paraguayani del Cerro Porteno. Ma non è un funambolo fine a se stesso. È un giocatore vero che, nel frattempo, cresce e colleziona esperienze nel Cerro Porteno debuttando pure in Coppa Libertadores (nella gara d’esordio contro il Colo Colo realizza una doppietta). Le qualità ce l’ha tutte per sfondare anche in Europa e, all’età di 18 anni, nel 2011, il Porto lo acquista per una cifra vicina ai cinque milioni di euro. In Portogallo gioca e non gioca, ma è normale vista la giovane età e l’impatto con un mondo completamente diverso.

Nell’inverno 2013 si trasferisce al River Plate per ritrovare confidenza e continuità: 17 apparizioni e 3 reti il suo “score” a Buenos Aires. Ma è solo una fase interlocutoria della carriera. Il 2 settembre dello stesso anno arriva la svolta: l’Hellas Verona lo prende dal Porto in prestito con diritto di riscatto. E il paraguayano naturalizzato argentino non delude le attese: segna (8 gol, 6 da fuori area) e fa segnare tanto i compagni, soprattutto Toni che con Iturbe torna bomber da 20 reti. Esterno d’attacco mancino velocissimo, si fa notare per la velocità, il dribbling e la capacità di calciare in porta con potenza anche da fermo.

Nel giro di pochi mesi diventa uno dei migliori interpreti del ruolo in Italia. Si parlava di tracce romaniste nel suo percorso: il 22 dicembre 2013 al Bentegodi è in programma Verona-Lazio. I gialloblù dominano la sfida e Iturbe è protagonista andando anche a rete (si confermerà goleador con i biancocelesti pure nella gara di ritorno). Due giorni dopo, alla vigilia di Natale, Rudi Garcia dichiara senza troppi giri di parole: “Iturbe ha delle qualità e noi abbiamo bisogno in futuro di un mancino davanti. È uno di quei giocatori che guardiamo. Forse arriverà a fine stagione”. Una “benedizione” pubblica confermata pure dal Direttore Sportivo, Walter Sabatini, nella conferenza stampa del 31 maggio scorso: “Seguiamo Iturbe con attenzione anche se è un’operazione complessa. Noi ci siamo sempre sui calciatori bravi”. E la Roma c’è stata superando una concorrenza spietata.

Curiosità: Iturbe è il dodicesimo calciatore che arriva subito dopo aver giocato nell’Hellas Verona. La tradizione in questo senso è incoraggiante: inizia nel 1930 con Guido Masetti, il portiere del primo scudetto romanista (era sostanzialmente svincolato dagli scaligeri), e finisce con Damiano Tommasi, campione d’Italia 2001. In mezzo, Tessari, De Toni, De Min, Petrelli, Batistoni, Superchi, Oddi, Berthold e Cervone.