"Prendete lui". Due parole possono bastare più di mille telefonate. Ma quante volte le ha ripetute, Rudi Garcia a Walter Sabatini. Sms a raffica, il telefono che non smette di squillare. Di notte come a pranzo, tutti i giorni, senza mai perdere la speranza di inserirsi. Prendete lui, Juan Manuel Iturbe, l'uomo giusto al posto giusto. Il folletto che ha fatto segnare Toni più di quando aveva vent'anni. Iturbe alla Roma, la cartolina di questo mercato estivo l'abbiamo già a metà luglio. E che cartolina: lo ha voluto fortemente Garcia, prendendo Sabatini per la gola. Gola di buon gusto, s'intende. Quella del direttore sportivo giallorosso, da sempre innamorato di Iturbe e mai presuntuoso al punto da complicare la strada alla Juventus.
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Iturbe-Roma: il ‘fumo’ della Juve e il capolavoro di un agente silenzioso
Prendete lui, Juan Manuel Iturbe, l'uomo giusto al posto giusto. Il folletto che ha fatto segnare Toni più di quando aveva vent'anni
OCCASIONE PERSA - I bianconeri sono in vantaggio, gli accordi sono praticamente fatti da settimane. Addirittura mesi. Ma la Juve, sul più bello, temporeggia. Proprio quando dovrebbe chiudere, stringere con il Verona e regalare a Juan il bianconero. La corda si è spezzata in un giorno di metà luglio. Quando la Juventus frena ancora, la Roma capisce che può inserirsi con un'offerta complessiva da quasi 30 milioni. Sabatini non perde tempo, Garcia fiuta l'affare. E anche le certezze bianconere di Iturbe vengono meno.
ERRORE - Perché quando ti fanno aspettare troppo, forse, non si rendono conto che rischiano di perderti. Quando Juan sbarca a Fiumicino, la Juve rinvia per l'ennesima volta un incontro già programmato dal giorno prima. La faccia di Iturbe appena arrivato a Roma è tutto un programma: avanti così no, grazie. Il suo primo assist giallorosso era servito, Sabatini non perde tempo. Con la correttezza degli agenti di Iturbe - Pierpaolo Triulzi e Nunzio Marchione, tasselli imprescindibili di un'operazione perfetta - rispettata fino all'ultimo: nessun contatto con altri club fino a lunedì, addirittura si è resistiti fino a martedì. Ma all'ennesimo temporeggiare, la Roma ha saputo inserirsi e conquistare Iturbe. Volendolo davvero, dopo aver tenuto sempre in vita i contatti in gran segreto con il Verona. Juan è giallorosso, a Torino rischiano di mangiarsi davvero le mani. Perché con gli agenti di Iturbe l'accordo era già pronto da tempo. Aspettare sì, ma fino a un certo punto.
CAPOLAVORO NELL'OMBRA - E così Pierpaolo Triulzi ha chiuso l'ennesimo affare capolavoro nella sua carriera da agente. Vale la pena parlarne, dare una piccola parte di palcoscenico a chi dietro le quinte non sbaglia mai. Triulzi non sarà sponsorizzato quanto Mino Raiola, il suo nome lo fanno sempre in pochi a livello mediatico. Forse perché la luce dei riflettori interessa poco a questo ragazzo giovane ma abilissimo nel fare il suo lavoro: alle interviste, alle ospitate in tv o ai paragoni con i quadri preferisce i fatti. Quelli veri. Per questo grandi giocatori e top club con lui lavorano spesso e volentieri. Garanzia di successo, soprattutto di correttezza. Come quella mantenuta fino all'ultimo con la Juve, prima che mollassero la presa dopo un mese di troppo 'fumo'. A quel punto, l'intesa immediata con la Roma per la felicità di Iturbe. Da manuale dell'agente. Perché l'affare Iturbe è un'altra operazione da mandare nei memorabilia per Triulzi e il suo gruppo; da ricordare che fu proprio lui da agente di Lavezzi prima e Cavani poi a portarli al Paris Saint-Germain, operazioni da quasi 100 milioni di euro complessivi. Adesso Iturbe, il meglio forse deve ancora venire. Ma non tarderà, quando ci sono agenti che sanno lavorare in silenzio e senza diventare mai ostacolo per i club, pur compiendo la volontà dei propri assistiti. Anche così nascono le trattative che non ti aspetti, vedi Iturbe alla Roma in 48 ore. Dietro tanto fumo c'è sempre chi prepara l'arrosto. Non un'arte per tutti. Questa volta gode la Roma, una stella di Triulzi che poteva andare ovunque ed è rimasta in Italia. Meglio così, la Serie A ringrazia. Rudi Garcia e il cellulare infiammato di Walter Sabatini, anche.
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