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Italia, Spalletti: “Ho passato un’estate bruttissima. Dispiace aver escluso Cristante”

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Il ct della Nazionale torna a parlare dopo Euro 2024 in vista degli impegni in Nations League: "Si ripartirà dalla difesa a tre. Della partita con la Svizzera mi prendo il 100% delle responsabilità"
Redazione

Luciano Spalletti torna a parlare. Dopo la delusione di Euro 2024 e le critiche per l'eliminazione contro la Svizzera a Berlino, gli Azzurri scendono di nuovo in campo per affrontare Francia e Israele in Nations League. Oggi a Coverciano la prima conferenza stampa post-Germania, in cui ha spiegato anche le convocazioni da cui sono stati esclusi tra gli altri anche Mancini e Cristante. Le sue parole:

"Le riflessioni sono state tante, i fattori sono sempre diversi. Ho passato una bruttissima estate, quando si parla di fallimento Europeo bisogna fare una analisi più corretta, perché è riferita a quella partita lì, bruttissima (con la Svizzera, ndr). Quella con la Spagna altrettanto, ci hanno messo sotto, ma visto che ha vinto nettamente la coppa ridimensiona la nostra brutta partita. La partita con la Svizzera è stata bruttissima soprattutto come atteggiamento, arrendevoli, abbiamo mollato, non abbiamo onorato la nostra forza e la nostra storia. Mi sento responsabile di quello che è successo. Io penso che tutto quello che succede intorno dipende sempre da me al 100% e dal mio staff. I giocatori sono totalmente sollevati dalle responsabilità. Anzi quello che gli ho detto oggi è che forse gli ho messo troppa pressione addosso senza dargli tempo di gustarsi la bellezza di vestire la maglia dell'Italia. Per cui faccio delle analisi profonde, devo vedere le cose che devo modificare e cambiare, prendere cose nuove per portare un messaggio differente. Devo essere il primo a credere che si abbia una forza differente rispetto a quella fatta vedere. Devo essere il primo a non arrendersi alle difficoltà, ad avere autostima e fiducia nel nostro lavoro. E le responsabilità non ce l'hanno neanche i calciatori che sono rimasti a casa. Io devo fare delle scelte, Ora c'è da fare una cosa nuova, prendere in mano la data di nascita di alcuni giocatori. Le prove ai giovani devo fargliele fare adesso, non quando c'è la qualificazione. Questo è il momento, ed esclude qualche calciatore. Cerco di creare un nuovo gruppo e una nuova squadra. E devo trasferirgli meno pressione, facendogli riconoscere di più di quanto successo".

Che riflessioni ha fatto oltre a quella anagrafica nelle convocazioni? Ad esempio non c'è Chiesa, poi il ritorno di Tonali. "Con Chiesa ci siamo sentiti, abbiamo fatto una valutazione equilibrata. L'avrei portato in più non facendolo giocare, gli ho detto il mio pensiero. Mi ha detto che aveva parlato con il Liverpool e aveva bisogno di fare una preparazione adeguata, perché loro hanno altre richieste e altri modi di comportarsi. C'era bisogno di un periodo di allenamento forte e duro, loro lì fanno molta forza e doveva adeguarsi ai loro metodi. Ed eravamo tutti convinti che sarebbe meglio che sviluppasse questo lavoro, ma sarà nel gruppo su cui puntiamo per le qualificazioni. Tonali si è sempre allenato, poi ha giocato anche se non partite intere. Nutriamo molta fiducia in lui, è uno di quelli che ho sentito più di tutti in questo periodo. Ha riflettuto molto ed è un motivo in più per portarlo con noi".

Che Nazionale ha in mente? "Alle varie riflessioni aggiungo quella tattica. Nelle richieste un po' troppo esigenti c'è quella anche di difendere a quattro, costruire a tre, poi cambiando vestito. Quello forse è stato un errore, glielo voglio togliere quel dubbio. Giocheremo sempre a tre, poi magari con il centrocampo a quattro o a cinque. Ma questi cambi gli ha creato difficoltà e non dobbiamo rifarlo. Come convocazione ora diventa facile vedere un 3-5-2 o un 3-5-1-1 o un 3-4-2-1. Dipende dagli uomini, ma si fa l'analisi di un solo settore".

Ci sono delle scelte che qualcuno o qualcosa l'ha obbligata a fare e che non rifarebbe? "Lei è di Roma, io lì ci sono stato. Oggi mi sono lavato anche i denti per essere più pulito, preciso e profumato. Mi era sembrato di far vedere che non è facile dover accettare delle imposizioni. Poi io delle riflessioni le faccio sempre, e ci sono delle cose che ti mettono lì, al 50 e 50. Succede sempre. Ad esempio Locatelli è forte, dispiace lasciarlo fuori, Cristante è un altro giocatore forte che mi dispiace aver lasciato fuori. Tutti mi dispiace, anche perché non sono i responsabili, io lo sono. Io voglio sentire che quelli che vengono sono dentro questo progetto".

Un reparto che le mette ansia? "Posso dire da quale reparto mi aspetto molto, altrimenti che fiducia gli do. Io mi aspetto molto dalla fisicità di Kean e Retegui, dalla corsa di Brescianini, Tonali e Ricci. Mi aspetto qualità, voglio vedere un Fagioli diverso, devo fargli sentire fiducia. Abbiamo una difesa forte da un punto di vista fisico e di velocità, di impatto. Bisogna farli funzionare".

Non c'è più spazio per i giocatori con età più avanzata? "Le porte non sono chiuse mai per nessuno, ma voglio dare possibilità ai ragazzi giovani, ci deve essere una voglia straordinaria di portare a casa una rimessa laterale in più. Vediamo se si sarà pensato male oppure no".

Okoli e Brescianini? "Il campo decide. Io poi sono in contatto con tutti gli allenatori. Okoli ha fatto vedere di avere una forza fisica, una stazza, velocità in campo aperto, poi deve migliorare delle cose nel posizionamento ma si può fare. Nel calcio attuale c'è bisogno anche di questo".

Il calciomercato aperto durante il campionato? "Io sono allineato con quello che hanno risposto tutti i miei colleghi. È una roba incredibile, voglio vedere quanto ci si mette a modificarla. Si crea sempre difficoltà all'allenatore. La sintesi è che se giochi con una squadra mentre sei in trattativa con un'altra, è come fare l'amore con una e pensare di farlo con un'altra.

Dispiaciuto che Barella si sia operato proprio ora? "Ho parlato con lui, mi ha chiamato subito dopo la convocazione e mi ha messo al corrente della sua difficoltà. Gli voglio bene, è un professionista serio e un grande calciatore. In questo caso io non posso cambiare la direzione di questa decisione, del vento, posso solo adeguare le vele alla direzione del vento. Devo avere l'alternativa ma non posso farci niente, lo aspetto alle prossime convocazioni. Ho parlato con Volpi, lo conosco benissimo, ma di solito i nostri medici parlano con quelli del club, gli hanno spiegato il problema. Lui aveva questo intervento e lo hanno programmato per questa sosta qui, poi io non so la situazione di gravità o meno. Al ragazzo do fiducia, l'ho trovato sincero sulle sue difficoltà respiratorie. Meglio metterlo nelle  condizioni di esprimersi al meglio".

Kean? "Ora gioca con continuità. Ho parlato con Palladino, è entusiasta delle sue qualità. Noi nutrivamo fiducia in lui".